Autore Topic: In definitiva un buon film. Ma c'è la propaganda femminista:"Sicario"(Usa 2015  (Letto 1349 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Suicide Is Painless

  • Moderatore
  • Veterano
  • *****
  • Post: 2061
  • Sesso: Maschio
  • Le donne non voglion mai passare per puttane,prima


In definitiva un buon film. Ma c'è la solita propaganda femminista del cinema americano contemporaneo prodotto dalle Major, e nella quale è in un modo o nell'altro caduto anche George Miller per il comunque quasi perfetto "Mad Max Fury Road":

"INIZIALMENTE LA PARTE DELLA PROTAGONISTA ERA SCRITTA PER UN UOMO. IL REGISTA DENIS VILLENEUVE HA VOLUTO E OTTENUTO CHE FOSSE RISCRITTA PER UNA DONNA. LA POI PROTAGONISTA EMILY BLUNT"


Sicario"(Usa-Canada 2015)di Denis Villeneuve. Azione-thriller

“Il confine è solo un'altra linea da attraversare.”

Frase di lancio originale del film

Gli Stati Uniti hanno almeno nelle proprie percezioni un problema grave della droga, che giustifica ancora una volta anche la guerra. Lo slogan "Guerra alla Droga" avrebbe dovuto dagli anni novanta dunque essere inteso letteralmente abbastanza spesso, non solo nel cinema e nei romanzi. Anche il nuovo thriller di Denis Villeneuve "Sicario" si addentra in questa zona di guerra minata e ci invia un combattente a piedi e pieno di dubbi nella palude, assieme alla sua task force. Proprio questo aspetto della sceneggiatura di “Sicario” è particolarmente entusiasmante e tecnicamente brillante, di un film altrimenti di propaganda, ma non quella che forse vi potreste aspettare, intendo quella femminista. La protagonista di “Sicario” è infatti tanto per cambiare una donna, l'agente dell'FBI Kate Mercer (Emily Blunt) considerata una esperta per i cartelli della droga messicani, dai quali gli Stati Uniti sono attualmente inondati di narcotici. Quando viene utilizzata in una missione che dovrebbe portare alla cattura di un potentissimo boss della droga al confine tra Stati Uniti e Messico, succede che la squadra di cui fa parte viene tradita dalla mente di un'intesa segreta che si trova sul territorio degli Stati Uniti, ritrovandosi completamente sorpresi e sopraffatti, e con continui cadaveri brutalmente assassinati. A peggiorare le cose anche l'esplodere di una bomba che comporta il suo tributo di sacrificio ad una squadra d' emergenza. Quando Kate fa rapporto e viene interrogata dai suoi superiori, pensa di esserne stata giustificata per il suo utilizzo, invece le vengono poste domande assurde ed estremamente impertinenti su delle vittime civili che si sono verificate collateralmente, ma assolutamente non per sua responsabilità. Matt (Josh Brolin) che è nella task force assieme a lei, è colui che aveva appena inferto un sensibile danno al cartello, oltre ad averla reclutata. Kate si sente informata davvero male, ma sa anche di dover fare la differenza nella lotta contro la droga. Kate Macy (Emily Blunt), Matt (Josh Brolin) e Alejandro (Benicio Del Toro) in una riunione della squadra di Matt decidono di fare uso di tattiche di guerriglia, affinchè nelle zone di confine della legalità che si muovono molto oltre il confine del cartello messicano, si provochi una reazione. Per questo viene messo assieme un “mucchio selvaggio” di esperti disponibili come il taciturno come misterioso "consulente", che è appunto Alejandro (Benicio Del Toro). Kate cerca di tenersi a distanza, ma è in una squadra maschile, che adesso ha un connotato completamente diverso. Diventa subito chiaro che Matt e Alejandro perseguono altri obiettivi, oltre a quelli di cui Kate è stata informata e che non si tratta di ciò che si può fare o delle sue basi giuridiche, ma di efficacia. Il primo atto è quello di scegliere un ostaggio importante fra i cartelli e portarlo dalla città di confine messicana di Juarez a El Paso con la collaborazione della polizia messicana. Kate si ritrova di fronte più e più volte a violare la legge e l'etica, mentre la loro vita è in pericolo costante. Come lo spettatore viene immediatamente informato nei titoli di testa, la parola "Sicario"designava in origine dei violenti delinquenti ebraici che si trasformarono in un braccio esteso di giustizieri degli zeloti contro gli occupanti romani. Nel gergo messicano della mafia della droga, la parola significa semplicemente "assassino a pagamento". E anche se il thriller di Dennis Villeneuve possiede già una messa in scena molto emozionante e intensa, è l'entrata in scena dell'assassino del titolo e la sua rivelazione d'identità che fa compiere al film un upgrade di tensione e sensazionale crescendo d'azione. Azione che si trova nel corso del film sempre più rilevante, così come la messa in scena della guerra contro la mafia della droga è ricca di molta stilizzazione, al contempo mantenendo uno sguardo a ciò che vi è dietro agli eventi, rispondendo così alla psicologia dei personaggi senza perdere di vista l'etica comunque commerciale del film. Tuttavia in questo aspetto, "Sicario" è significativamente più debole rispetto all'acclamato thriller drammatico di Villeneuve "Prisoners" (2013) o anche al dramma premiato a pioggia "Incendies- La donna che canta"(2010). Piuttosto, Kate è l'unico personaggio che data la connotazione femminista del cinema americano di oggi è sempre preoccupata circa la legalità delle azioni è preoccupata e dell'efficacia degli atti compiuti sotto copertura nella squadra di Matt e Alejandro, più impegnati in ciò che sta per accadere piuttosto che per l'etica delle loro azioni. Che si risolvano volutamente o meno in un risultato infelice. Inoltre, lo scenario di questa lotta alla droga si posiziona a metà tra "Traffic" (2010) di Steven Soderbergh e "Zero Dark Thirty"(2012) di Kathryn Bigelow, non sempre convincendo. La sceneggiatura scritta da Taylor Sheridan, da molti forse conosciuto come interprete dello sceriffo Hale nella serie "Sons of Anarchy", anche se si basa sulle tensioni e i conflitti, si conclude in risoluzioni le quali sono in ultima analisi, in qualche modo ridondanti. Il pilota automatico del tutto corretto (e quindi prevedibile) è così espresso: Emily Blunt, che si è rivelata soprattutto in "Edge of Tomorrow"(2014)di Doug Liman l'anno scorso, e "Looper"(2012)di Rian Johnson, è la classica donna fortificata di tanta propaganda femminista del cinema hollywoodiano contemporaneo, Josh Brolin agisce con quelli spietatezza conflittuale ma coerente con quella che è la sua stessa fisiognomica, di molti dei suoi ruoli da "Trappola in fondo al mare”(Into The Blue) (2005) di John Stockwell in poi, e distinguendosi mimeticamente da Benicio Del Toro – che ancora una volta in modo convincente -fa il gemello oscuro del corretto poliziotto messicano Rodriguez, nel precedente di quindici anni fa “Traffic”. "Sicario" rimane così come un solido thriller della droga, come tante altre cose nella relativamente recente letteratura americana e del cinema americano che ne è stato tratto, quali "Savages"(Le Belve)(2012) di Oliver Stone dal romanzo di Don Winslow, "American Gangster"(2008) di Ridley Scott, o il romanzo di Sam Hawkens "The Dead Women of Juarez". "Sicario" sviluppa però le sue qualità ancora in altri settori anche grazie ad altri due pesi massimi che hanno collaborato alla sua realizzazione, il Direttore della fotografia Roger Deakins e il montatore Joe Walker. Il già dodici volte candidato all'Oscar Deakins ("Non è un paese per vecchi"[2007] di Joel e Ethan Coen, “James Bond 007 -Skyfall"[2012]di Sam Mendes) crea spesso diversi punti di vista, così come se lo spettatore si trovasse in essi. E la sua visualizzazione del monitoraggio lungo la recinzione di confine che separa gli Stati Uniti dal Messico, è altrettanto grande come come l'impressione generale che trasmettono le immagini di questa zona desolata. Il montatore Joe Walker ("Hunger"[2008]di Steve McQueen, "Harry Brown"[2009] di Daniel Barber, “12 anni schiavo"[2014] di Steve McQueen), è anch'esso un maestro del suo mestiere, al quale riescono sempre particolari e insoliti contrasti. Per almeno questi aspetti, "Sicario" è sicuramente una intensa esperienza cinematografica. Una colonna sonora grandiosa di Jóhann Jóhannsson fa la sua parte per sostenere le immagini nel loro effetto.

Suicide Is Painless

Festival di Cannes 2015 Nominato Alla Palma d'Oro Denis Villeneuve

Inizialmente, al regista è stato chiesto di riscrivere la parte di Emily Blunt per un uomo.

Emily Blunt ha iniziato le riprese di quattro mesi dopo aver fatto il suo primo bambino una femmina di nome Hazel.

Si tratta della seconda collaborazione tra Denis Villeneuve e Roger Deakins. Essi saranno a lavorare insieme sul nuovo film di “Blade Runner”.

La parola "Sicario" significa "assassino a pagamento" in spagnolo.

Emily Blunt ha basato il personaggio di Kate Macer su uno degli agenti dell'FBI cui ha parlato, in preparazione per il ruolo. "Era timida, molto introversa. C'era della durezza in lei ma anche una bontà innata. E c'era molta solitudine."

La parola "Sicario" deriva dal latino "Sicarius", che significa "uomini di pugnale". Il termine fu usato dai Romani nella provincia della Giudea per descrivere gli zeloti ebrei che avevano ucciso i cittadini romani con un "sicae" o piccolo pugnale nascosto nei loro mantelli. Ci sono stati così tanti omicidi nella Provincia di Giudea intorno al I° secolo a.C. che la figura del "Sicarius" è stata codificata nel diritto romano (Lex Cornelia de Sicariis et Veneficis - Legge Corniola per pugnalatori e avvelenatori) dell'anno 81 d.C. Queste parole derivano anche da la parola "sicae", che significa tagliare. La parola Sicario è utilizzato in italiano ma anche in spagnolo e portoghese.

Benicio Del Toro e Josh Brolin erano apparsi insieme in “Vizio di forma”(Inherent Vice)(2014) e “I Guardiani della Galassia” (2014).

Jon Bernthal, Josh Brolin, Maximiliano Hernandez, e Benicio Del Toro sono tutti coinvolti con il Marvel Cinematic Universe. Bernthal interpreta Frank Castle / Il Punitore (“Daredevil”), Brolin interpreta Thanos (“ I Guardiani della Galassia, “The Avengers: Age of Ultron”), Hernandez interpreta l'agente Sitwell (Captain America: The Winter Soldier, “Agenti SHIELD”) e Del Toro interpreta The Collector (“Thor : Il Dark World”, “I Guardiani della Galassia”)

Emily Blunt e Benicio Del Toro avevano lavorato insieme anche in“The Wolfman” (2010)

Denis Villeneuve voleva Emily Blunt per il ruolo dopo che lui l'aveva vista in “The Young Victoria”.

"Questa è la terra di lupi, e tu non sei un lupo." Dichiara l' Alejandro di Benicio Del Toro a Emily Kate Macer. Ironia della sorte, Benicio e Emily Blunt avevano recitato insieme nel 2010 in"The Wolfman", in cui il Benicio interpretava il personaggio del lupo.

Questo segna la prima collaborazione tra Denis Villeneuve e lo sceneggiatore Joe Walker.

Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.