Autore Topic: CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX  (Letto 41757 volte)

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«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #3 il: Ottobre 03, 2015, 17:52:38 pm »
http://www.lastampa.it/2015/06/09/cultura/opinioni/editoriali/se-scopriamo-che-la-corruzione-mondiale-m5BMwZHyZzfaPDUxHtUhDI/pagina.html

Citazione

Se scopriamo che la corruzione è mondiale

newsletter
09/06/2015
Michele Brambilla

Solo in Italia possono succedere certe cose, ci diciamo sempre. Mafia capitale? Solo in Italia. I politici che cambiano partito? Solo in Italia. Le partite truccate? Solo in Italia. È tutto uno schifo, dobbiamo dire ai nostri figli di espatriare. Vi ricordate quando Renzi ipotizzò di candidare Roma per le Olimpiadi? Tutti giù a ridere: ah ah, pensa a come saranno contenti i Buzzi i Carminati e tutti i tangentari. 

 
Poi ogni tanto arriva qualche notizia che si permette di smentire il teorema. Come l’inchiesta sulla Fifa. Ma guarda un po’: noi probabilmente faremmo girare qualche tangente sulle prossime ipotetiche Olimpiadi, all’estero invece hanno fatto la cresta su tutti i Mondiali di calcio passati, perlomeno dal 1998 al 2014, e addirittura su quelli futuri fino al 2026. Il Paese (non italiano) che voleva ospitare i Mondiali, doveva ungere le ruote (di dirigenti non italiani). Nel 2002, per arrotondare, la cupola del calcio i Mondiali li assegnò addirittura a due Paesi, Giappone e Corea, così da prendere due tangenti al prezzo di una come le offerte del supermercato (o almeno così pare, diciamo, perché noi in Italia abbiamo anche questo vizio, che siamo garantisti). Sempre secondo una delle ipotesi dell’inchiesta, il governo nientemeno che tedesco avrebbe regalato un carico nientemeno che di armi all’Arabia Saudita in cambio del voto per l’assegnazione dei Mondiali del 2006 alla Germania. Eh ma certe cose succedono solo in Italia. 

 
L’autodenigrazione è da noi una pratica antica. C’è stato tutto un filone cultural-giornalistico che a lungo ha attribuito la corruzione italiana al fatto che, da noi, «purtroppo non c’è stata una Riforma», così è rimasta l’odiosa pratica della confessione e quindi l’idea che alla fine tutto è perdonato. Poi però ti arriva appunto un’inchiesta come questa sulla Fifa il cui ras inossidabile è uno svizzero, il suo vice è un francese di Parigi, il tangentaro pentito è un americano di New York, i registi del traffico sono sudamericani, un po’ di tutto insomma. E pensa un po’, non c’è neanche un italiano, al governo di questa Fifa sotto inchiesta. Che poi è quella stessa Fifa presieduta da un uomo che nel 2006 non volle consegnarci la Coppa del mondo che avevamo vinto perché noi italiani siamo tutti ladri. Quella stessa Fifa che ora si è rivelata essere un verminaio.

 
Tutto questo non perché mal comune sia mezzo gaudio, o peggio ancora per autoassolverci dai nostri peccati con il solito «così fan tutti». No no, da noi la corruzione è davvero tanta, anche se bisognerebbe pure apprezzare il lavoro della nostra magistratura, forse più efficiente o almeno più libera che altrove. Però scandali come quello della Fifa potrebbero richiamarci a un paio di dati di realtà. Il primo, elementare, è che da che mondo è mondo il potere può essere usato bene o male, e spesso viene usato male perché nessun uomo è immacolato, neppure quello che ha la fortuna di non nascere in Italia. Il secondo è che se c’è una cosa in cui siamo davvero i peggiori, è proprio la nostra capacità di essere pessimisti e, alla fine, anche disfattisti.

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http://giveme5italy.net/5-paesi-piu-corrotti/

E a proposito di Arabia Saudita e Nepal.

http://www.ilfarosulmondo.it/arabia-saudita-un-regime-corrotto-che-si-avvia-finalmente-a-crollare-sotto-il-peso-dei-suoi-crimini/

http://www.asianews.it/notizie-it/Corruzione-e-leggi-ingiuste-fanno-crollare-l'economia-del-Nepal-30050.html

http://www.asianews.it/notizie-it/Nepal,-migliaia-di-terremotati-tra-la-vita-e-la-morte:-Governo-inetto-e-corrotto-%28VIDEO%29-34118.html
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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #4 il: Marzo 17, 2016, 23:41:43 pm »
Dunque, nell'articolo si parla di Lula, della sua delfina Rousseff e dello scandalo corruzione che, ovviamente, non ha nulla a che fare con l'Italia.
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-03-17/brasile-proteste-molte-citta-contro-l-ingresso-lula-governo-081516.shtml?rlabs=1
Citazione
Il livello dello scontro tra politica e magistratura si alza sempre di più in Brasile. Al centro della tempesta giudiziaria è l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, per il quale il giudice
Sergio Moro, alfiere dell'inchiesta Lava Jato (la Mani Pulite brasiliana) aveva chiesto l’arresto preventivo con l’accusa di corruzione. La presidente Dilma Roussef aveva deciso di far entrare il suo predecessore nel governo, mettendolo così al riparo dalla giustizia, ma il giudice federale Itagiba Catta Preta Neto, del quarto tribunale del Distretto federale, ha emesso oggi una sentenza provvisoria che sospende la nomina di Lula a ministro della Casa civile. Il governo della presidente Dilma Rousseff può fare ricorso contro la decisione ma è chiaro che il conflitto tra poteri dello Stato, in Brasile, è giunto ai massimi livelli.

Manifestazioni e proteste
Manifestazioni si sono svolte in molte città del Brasile per protestare contro la decisione della presidente Dilma Rousseff di nominare il suo predecessore ministro della Casa Civil, incarico simile a quello di capo di gabinetto. Durante il giuramento dell'ex presidente, a Brasilia sono scoppiati tafferugli tra manifestanti a favore e contro l'attuale esecutivo, davanti alla sede della presidenza della Repubblica, mentre cresce la protesta anche per le vie di San Paolo, dove si sta schierando la polizia anti-sommossa.

Immagini televisive mostrano cortei spontanei in varie altre città del Paese.Come è successo domenica scorsa, quando un milione di persone sono scese in piazza in tutto il Paese, decine di migliaia di persone hanno manifestato a Sao Paolo per chiedere le dimissioni di Rousseff, come a Brasilia dove i manifestanti si sono riuniti poco lontano dal Palacio del Planalto, sede della presidenza, dove la sicurezza è stata rinforzata. Manifestazioni anche a Belo Horizonte, Curitiba, Río de Janeiro e Florianópolis. A Brasilia le proteste sono iniziate poco dopo che è arrivata la conferma della notizia, che circolava in effetti da giorni, dell'ingresso nel governo di Lula che ora così godrà di uno status particolare.

La telefonata Lula-Rousseff
Inoltre, un colloquio telefonico registrato legalmente tra Lula e la Rousseff, appena poche ore prima della nomina di Lula a ministro, e che lascia intendere che la presidente ha nominato il suo mentore proprio per impedirne l'arresto, ha scatenato un vero e proprio terremoto politico.
La registrazione è stata autorizzata dal giudice Sergio Moro, che indaga sulla possibile implicazione di Lula nello scandalo di corruzione legato a Petrobras. Nella conversazione, avvenuta nella mattinata precedente l'annuncio della nomina, Rousseff comunica a Lula che si appresta a inviargli il decreto di nomina come capo di gabinetto perché possa usarlo «in caso di necessità». La presidenza ha già annunciato che adotterà «tutte le misure giudiziarie e amministrative» contro il magistrato autore della divulgazione. Il giudice si è limitato a spiegare di aver tolto il segreto dalle intercettazione telefoniche considerandole di «interesse pubblico». Immediata è arrivata la replica della presidenza che ha «respinge con forza» la diffusione dell'intercettazione di una conversazione del capo dello stato «che viola i diritti e le garanzie della presidenza della Repubblica». Il governo - continua il comunicato di Rousseff - «adotterà tutte le misure amministrative e giudiziarie» per garantire «che si ripari alla palese violazione della legge e della Costituzione commessa dal giudice responsabile della divulgazione» della registrazione audio.

Ma, nonostante ciò, un italiano medio (uno dei tantissimi) è riuscito a postare il solito, compiaciuto, commento autolesionista.
Citazione
Che dire, ci sono campi in cui l'Italia fa scuola!
Perspicace
17-03-2016 16:43:06

Una barzelletta.
Come ho già avuto modo di scrivere in passato, non credo esista in Europa un popolo più esterofilo e disfattista di quello italiano, che per certi versi è realmente irrecuperabile.

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ps: quando scrivo che è una barzelletta, non intendo certamente dire che in Italia è tutto ok e che la corruzione non esiste.
No, affatto.
Semplicemente faccio notare che la maggior parte dei paesi del pianeta Terra, son ben più corrotti della corrotta Italia.
Ma questo, l'italiano medio, indottrinato dalla TV e dai soliti articoli esterofili pubblicati sui vari quotidiani nazionali, lo ignora alla grande.
Del resto, l'italiano medio è anche quello che ogni 2x3 dice o scrive che "in un Paese normale questo e quell'altro non accadrebbe", bla bla bla.
Sì, per carità, certe cose son verissime; ma la domanda da fare è: quali sono i "paesi normali" ?
Forse la Colombia o il Messico dei narcos ?
Magari la Corea del Nord o la Somalia ? Ovvero i paesi più corrotti del mondo ?
Oppure l'Arabia Saudita ? Forse la Siria ? L'India ? Il Sud Africa ? L'Honduras ?
No, perché il mondo non è solo la Svizzera, l'Inghilterra, l'Irlanda, la Germania, ecc.; il mondo è anche "altro".
« Ultima modifica: Marzo 17, 2016, 23:57:50 pm da Frank »
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Offline Angelo

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #5 il: Marzo 18, 2016, 01:32:13 am »
Frank, la massa di sinistronzi, pallemosce, "esterofili", antitaliani", femministe, dirà sempre che hai torto. Questi paraculi, vili esseri che si vestono dei "diritti civili" sarebbero i primi a scannare te, me e qualsiasi altra persona che si mette di traverso di fronte alle loro LURIDE, IPOCRITE e vigliacche posizioni (NATURALMENTE SOLO ED UNICAMENTE SE PROTETTI DALLO "STATO" E DAL POTERE).
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Vicus

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #6 il: Marzo 18, 2016, 01:34:55 am »
Va bene, ma senza andare in Honduras gli spagnoli sono per alcuni aspetti meglio governati di noi. Basta vedere come tengono le loro città e come in pochi anni hanno costruito la 2° metropolitana d'Europa (tenuta benissimo). Stando così le cose, un po' di sana autocritica tra italiani non guasta. Ovvio che quando albanesi o rumeni ci fanno la lezione il discorso è ben diverso.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #7 il: Marzo 18, 2016, 02:00:59 am »
Vicus, la questione è un'altra, perdonami. Una larga fetta di soggetti, di ambo i sessi, SPECIALMENTE FEMMINISTI E SINISTRONZI*,  pensa che l'Italia sia "un paese arretrato", "incivile", etc. etc.

Allora, io che sono del Sud e che SO BENE la storia dovrei essere contro l'Italia secondo questa massa di caproni. Non la penso così (QUESTO RAGIONAMENTO ANDAVA BENE 150 anni fa, non ADESSO). C'è l'Italia ed oggi chi mi parla dei Borboni, dell'Europa, del "progresso", dei "paesi civili" va direttamente nel cesso per una semplice questione:" A me che cazzo me ne deve interessare "dei paesi civili" quando questi ultimi stanno inculando l'Italia e loro li prendono come "modello di civiltà" ? "
La pizza "era civiltà" ?
La "mentalità italiana" in ambito industriale "era" civiltà?
L'equilibrio, il buonsenso, il SANO equilibrio dell'Italia "era civiltà" ?
Il  rifiutare le porcate genderfemministe nelle scuole e il lurido utero in affitto è "inciviltà" per questi individui senzapalle amanti "dell'estero" ? 

Io accetto fino ad un certo punto le critiche degli "esterofili" e degli stranieri. L'Italia ha un sacco di problemi, ma sicuramente chi viene da fuori ha interessi PERSONALI che sono DIVERSI da quelli degli ITALIANI. Non nego che in Italia ci siano problemi; ma non accetto lezioni da "stranieri". C'è da migliorare ma non con i consigli di chi vorrebbe l'Italia come un centro commerciale di matrice anglosassone.

Io, da Italiano, su parecchie cose DOVREI VANTARMI. Le femministe (e la massa di caproni affine a questa lorda ed ipocrita categoria) devono "comprarsi" la stima di qualcuno. Io non devo comprare nulla. Ho i miei difetti, ho i miei pregi e se ti sta bene (inteso come Italia) bene, se vuoi fare il superiore vattene affanculo al tuo paese. Purtroppo abbiamo dei palle mosce al governo, dei luridi leccaculo... Altrimenti, probabilmente, saremmo più poveri, MENO FEMMINISTI, MA CON DIGNITA'...




*Io, in gioventù, votavo a sinistra (mai i comunisti). Da 6-7 anni non voto più. Era una precisazione doverosa nei confronti di quelle luride femministe che si divertono a leggere ma non hanno e non avranno mai il coraggio di scrivere qui... Piccole, stronzette, femministronze senza idee....  :shifty:
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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #8 il: Marzo 18, 2016, 03:15:56 am »
Concordo, l'idea è di rendere l'Italia un Paese 'moderno' (cioè senz'anima) e femminista come la Svezia. Ma noi non siamo femministi, e la nostra è una critica costruttiva.
Quella dei 'Borboni' è un'altra trovata per balcanizzare ed indebolire gli stati nazionali richiamandosi a simulacri di identità. Le autonomie non sono altro che la moltiplicazione del caos in cui prospera il globalismo: la postmodernità delle tribù con demagoghi locali senza vere capacità politiche.
Nella società dei consumi non esiste alcuna solidarietà etnica, se non a un livello superficiale, sempre fragile e subordinato al capitale. Le 'autonomie' non servono ad altro che a facilitare la digestione delle nazioni da parte dell'oligarchia mondialista.
In un sistema in cui il potere d'acquisto determina il destino delle persone la questione dell'identità etnico-culturale è puro folclore. Sono forme paridistiche di identità, che imitano le società tradizionali ma parcellizzano ancor più il corpo sociale, introducendovi subculture uscite dal frullatore dello spettacolo e del consumo.
C'è una bella diferenza tra la comunità tradizionale e l'ipercomplessità della giungla identitaria contemporanea.
« Ultima modifica: Marzo 18, 2016, 03:26:22 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #9 il: Marzo 18, 2016, 11:42:50 am »
Vicus, la questione è un'altra, perdonami. Una larga fetta di soggetti, di ambo i sessi, SPECIALMENTE FEMMINISTI E SINISTRONZI*,  pensa che l'Italia sia "un paese arretrato", "incivile", etc. etc.

Allora, io che sono del Sud e che SO BENE la storia dovrei essere contro l'Italia secondo questa massa di caproni. Non la penso così (QUESTO RAGIONAMENTO ANDAVA BENE 150 anni fa, non ADESSO). C'è l'Italia ed oggi chi mi parla dei Borboni, dell'Europa, del "progresso", dei "paesi civili" va direttamente nel cesso per una semplice questione:" A me che cazzo me ne deve interessare "dei paesi civili" quando questi ultimi stanno inculando l'Italia e loro li prendono come "modello di civiltà" ? "
La pizza "era civiltà" ?
La "mentalità italiana" in ambito industriale "era" civiltà?
L'equilibrio, il buonsenso, il SANO equilibrio dell'Italia "era civiltà" ?
Il  rifiutare le porcate genderfemministe nelle scuole e il lurido utero in affitto è "inciviltà" per questi individui senzapalle amanti "dell'estero" ? 

Io accetto fino ad un certo punto le critiche degli "esterofili" e degli stranieri. L'Italia ha un sacco di problemi, ma sicuramente chi viene da fuori ha interessi PERSONALI che sono DIVERSI da quelli degli ITALIANI. Non nego che in Italia ci siano problemi; ma non accetto lezioni da "stranieri". C'è da migliorare ma non con i consigli di chi vorrebbe l'Italia come un centro commerciale di matrice anglosassone.

Io, da Italiano, su parecchie cose DOVREI VANTARMI. Le femministe (e la massa di caproni affine a questa lorda ed ipocrita categoria) devono "comprarsi" la stima di qualcuno. Io non devo comprare nulla. Ho i miei difetti, ho i miei pregi e se ti sta bene (inteso come Italia) bene, se vuoi fare il superiore vattene affanculo al tuo paese. Purtroppo abbiamo dei palle mosce al governo, dei luridi leccaculo... Altrimenti, probabilmente, saremmo più poveri, MENO FEMMINISTI, MA CON DIGNITA'...




*Io, in gioventù, votavo a sinistra (mai i comunisti). Da 6-7 anni non voto più. Era una precisazione doverosa nei confronti di quelle luride femministe che si divertono a leggere ma non hanno e non avranno mai il coraggio di scrivere qui... Piccole, stronzette, femministronze senza idee....  :shifty:

Concordo. Che esempio dovremmo mai prendere da gente che ci rappresenta con un piatto di spaghetti con sopra la pistola e poi viene a venderci le automobili ecologicamente taroccate?
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline Frank

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #10 il: Marzo 18, 2016, 19:38:19 pm »
Stando così le cose, un po' di sana autocritica tra italiani non guasta. Ovvio che quando albanesi o rumeni ci fanno la lezione il discorso è ben diverso.

Vicus, l'autocritica è un conto (ed infatti su questo punto son d'accordo), il disfattismo è altro.
L'italiano medio è realmente malato di esterofilia.
Calcola che sul web, c'è pure un tizio della Lombardia, che ha postato numerosi video in cui elenca tutte le "meraviglie" dei paesi dell'est (Albania compresa  :doh:) e al tempo stesso prende regolarmente per il culo l'Italia e gli italiani.
Be', in 45 anni di vita, non ho mai visto né sentito uno straniero fare qualcosa del genere.
Mi ricordo solo di italiani, specie se di sesso maschile
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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #11 il: Marzo 18, 2016, 19:42:24 pm »
L'Italia ha un sacco di problemi, ma sicuramente chi viene da fuori ha interessi PERSONALI che sono DIVERSI da quelli degli ITALIANI. Non nego che in Italia ci siano problemi; ma non accetto lezioni da "stranieri". C'è da migliorare ma non con i consigli di chi vorrebbe l'Italia come un centro commerciale di matrice anglosassone.

E' quello che penso anch'io.
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« Risposta #12 il: Marzo 18, 2016, 19:44:19 pm »
Frank, la massa di sinistronzi, pallemosce, "esterofili", antitaliani", femministe, dirà sempre che hai torto. Questi paraculi, vili esseri che si vestono dei "diritti civili" sarebbero i primi a scannare te, me e qualsiasi altra persona che si mette di traverso di fronte alle loro LURIDE, IPOCRITE e vigliacche posizioni (NATURALMENTE SOLO ED UNICAMENTE SE PROTETTI DALLO "STATO" E DAL POTERE).

Sì, Angelo, lo so bene.
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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #13 il: Marzo 19, 2016, 16:26:49 pm »
la questione della corruzione è ridicola. Si tratta di un difetto dell' uomo che è sempre esistito ovunque. I moralisti di sinistra sono degli sciocchi : le nazioni cosidette avanzate sono corrotte come noi, ma lo nascondono.
un es perttutti : tangente Siemens, in Germania.
Per nonn parlare USA , ecc

Offline Frank

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« Risposta #14 il: Marzo 20, 2016, 11:52:12 am »
Tanto per rimanere in tema di "Paesi normali", nello specifico di un non lontano passato, riporto un articolo (cartaceo) passatomi da un amico e risalente al novembre 1989.

@@

Citazione
ROMANIA
Proibito piangere
di Rossella Simone

Grazie a Elena Ceausescu, moglie del conducator Nicolae, in Romania soffia un
ponentino a favore dell'emancipazione della donna. Donne ai vertici delle industrie,
capo-fabbrica, docenti all'Università, in carriera politica. In effetti Elena Ceausescu,
69 anni, laureata in chimica nel 1976, quando era già first lady, si fregia di ben 26
titoli accademici acquisiti a tempo record.
Nella vita lavorativa la donna rumena è equiparata in tutto all'uomo. L'orario di lavoro
è di quarantasei ore e gli operai e operaie sono portate sui posti di lavoro in fabbrica
o nei campi con un camioncino malandato che li va a riprendere anche dopo quattro o
cinque giorni.
I giorni di festa e le domeniche sul calendario non sono segnati in rosso.
Alla sera, quando è possibile, marito e moglie si ritrovano nella penombra - è consentita
solo una lampadina da 45 watt per casa - e preparano insieme la cena. Cavoli e pomodori.
Non c'è gas per bollire un uovo e poi nelle città un uovo non lo si trova nemmeno.
I termosifoni non raggiungono i dieci gradi e l'energia viene erogata casualmente per poche
ore al giorno. In una notte di meno dieci gradi nell'inverno del 1985, la professoressa di
statistica Gabriela Cressi e suo marito Grigore Hagiu, popolare poeta, si sono addormentati
vicino al fuoco. Durante il sonno il gas è mancato e poi ha ripreso a uscire. Non si sono più
svegliati. Molti sono i divorzi causati dai disagi del vivere quotidiano e poi non si riesce a
mettere qualcosa sotto i denti nemmeno con due stipendi. I più fortunati hanno i genitori
oppure i suoceri che verso le tre di notte, escono di casa con la loro inseparabile bisaccia, 
per trovare qualcosa da mangiare.

La politica economica di Ceausescu ha infatti ridotto il paese alla fame. Tutta la produzione
economica della Romania, che è una immensa distesa di campi coltivati e di pascoli, sparisce
per l'esportazione o per le tavole della nomenklatura - più di centoventi sono i parenti della
famiglia del conducator nei posti di potere - oppure viene venduta a prezzi esorbitanti
al mercato nero. Le donne più anziane con  i bambini più piccoli rimangono in coda per ore,
pazienti, lavorando all'uncinetto. Le più giovani con discrezione si avvicinano ai turisti per
pagare con i loro leva, la moneta rumena, caffè, scatolette di carne, qualcosa da mangiare
per i loro figli. In silenzio perché parlare con uno straniero è vietato e la securitate, la
polizia politica di stato, sorveglia su tutto.

Ma, Se è proibito piangere, come dice il titolo di un libro della rumena Maria Mailat da due
anni esule in Francia, le donne non perdono la speranza e la voglia di lottare.
Molte tentano di scappare verso il campo di Debrecen in Ungheria attraverso interminabili
paludi, altre verso la Iugoslavia a nuoto sul Danubio.
Molte ce la fanno, altre come Vasilica Bruta e Emilia Popescu vengono catturate dalle guardie
di frontiera, picchiate e spedite per almeno un anno e mezzo nella prigione di Oradea.
Nel campo di Padinska Skela, vicino a Belgrado, è arrivato in agosto un rumeno disperato.
La moglie era stata uccisa di notte mentre a nuoto cercavano di raggiungere la riva iugoslava
di Kladovo. La Militia spara a tutto quello che si muove. Molte donne invece combattono
in patria per i loro diritti ma Ceausescu non ama le critiche. La moglie di Dimitru Mircescu che
insieme al marito chiedeva il rispetto dei diritti dell'uomo, è morta lanciata da una finestra di
casa sua dalla polizia, nell'ottobre del 1986. Dimitru è internato da due anni in un ospedale psichiatrico e di lui non si sa più nulla.
Doina Cornea, insegnante di francese all'Università di Cluj, è diventata nel 1982 la figura
emblematica dell'opposizione al regime. Nell'agosto 1988 ha indirizzato una lettera aperta,
firmata da altre 28 persone tra cui nove donne, a Ceausescu, per protestare contro la
"sistematizzazione territoriale" varata all'inizio dell'anno.
Tale piano prevede la distruzione di più di metà dei 13mila villaggi rumeni e il trasporto
forzato dei loro abitanti in 558 "centri agroindustriali", casermoni fatiscenti di cemento,
addossati alle città, con la cucina in comune e il cesso in cortile.
Tutto questo sradicamento per recuperare il tre per cento di terreno agricolo, per alzare
l'indice di urbanizzazione e soprattutto per assimilare le minoranze magiare, tedesche, slave
e zingare "all'uomo nuovo rumeno con una unica nazionalità".
Da allora Dorina Cornea ha perso il lavoro, è agli arresti domiciliari, il suo telefono è isolato,
la corrispondenza intercettata, non può ricevere visite. Sotto la sua casa stazionano agenti
della securitate. Ma, con ostentato orgoglio la rivista ufficiale Femeia - la donna -
continua a mostrare donne e bambini che appaudono Ceausescu, "artefice della grandiosa
epoca in cui viviamo".
...

E ancora

Citazione
ABORTO
ASSOLUTAMENTE VIETATO

Nel 1966 Ceausescu ha lanciato una campagna per l'aumento demografico secondo
cui ogni famiglia deve avere almeno cinque figli. Per questo in quell'anno sono stati
vietati tutti i contraccettivi. La prima domanda alla frontiera infatti è:"armi, munizioni,
preservativi?". E' stata introdotta nelle scuole e nelle fabbriche una visita ginecologica
obbligatoria e senza preavviso per tutte le donne dai 14 anni in avanti, alla presenza
del dottore e del maestro dello sport. L'aborto assolutamente vietato. La pena per il
medico che lo praticava era 10 anni di prigione. E così dalle 273.687 nascite del 1966
si è passati alle 527.764 del 1967. Quasi il doppio, un grande successo del regime.
Le statistiche però nascondevano il tasso di mortalità infantile in quegli anni.
83 morti per stenti e malnutrizione su mille nati, come in Cambogia.
Nel 1984 il regime ha rafforzato le pene per i medici che aiutano le donne ad abortire.
25 anni di prigione e, se recidivi, anche la pena di morte.
E se una donna arriva all'ospedale a causa di un aborto spontaneo, il medico non può
intervenire se non in presenza di un funzionario statale che autorizzi il suo operato.
Di sovente però questo ritarda ad arrivare e la donna muore senza nessuna assistenza.
Ciò nonostante le donne continuano ad abortire. Le statistiche non ufficiali raccontano che
ogni anno ci sono 1311 interruzioni di gravidanze note per mille nati vivi.

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Questa è una delle ragioni per cui mi girano alle grande, quando ascolto e vedo gente dell'Europa dell'est - uomini o donne che siano - che sputa nel piatto in cui mangia ("il piatto italiano"), facendo finta di non ricordare in quale melma vivevano fino a poco più di un quarto di secolo fa.










«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.