Autore Topic: Viviamo in una cultura sessuofobica?  (Letto 19308 volte)

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Offline ilmarmocchio

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #30 il: Novembre 03, 2014, 08:30:22 am »
Nuova sbroccata di Hollaback Italia:
http://italia.ihollaback.org/2014/11/02/la-storia-di-b-vivo-con-terrore-il-dover-tornare-a-casa-la-sera-il-dover-prendere-mezzi-pubblici-con-la-costante-sensazione-di-non-essere-capita-dagli-altri-che-spesso-mi-giudicano-troppo-esage/

Io devo ancora capire se ste storie so vere o inventate, e soprattutto non capisco cosa cavolo vogliono dimostrare!
Vogliono dimostrare che c'è un'epidemia di giovani ragazze infantili, complessate, piene di fobie, che vedono le relazioni con l'altro sesso solo come rapporti di potere/dominio e sottomissione/umiliazione(se ci fate caso tutte lamentano di essersi sentite impotenti quando hanno ricevuto apprezzamenti fisici senza rispondere, o confessano di aver provato una sorta di delirio d'onnipotenza quando sono riuscite a umiliare pubblicamente il poveretto di turno)??
In ogni caso ammesso e non concesso che siano esperienze vere, non colpevolizzerei troppo queste ragazze(le fobie sono disturbi psicologici seri), ma c'è da interrogarsi su come la nostra società produce nevrosi, ansie, fobie e sociopatie in quantità decisamente superiori rispetto al passato(perlomeno dai racconti dei vecchi, un tempo la gente aveva più problemi materiali, ma si faceva molte meno seghe mentali). Quali sono le cause? cos'è che impedisce a una 20enne di uscire di casa senza paure e godersi serenamente la propria gioventù?
Oggettivamente le nostre città sono generalmente piuttosto sicure(anche se i giornalisti adorano seminare paure, credo che oggi ci sia mediamente meno violenza che nel passato), e un 50enne che si limita a dire "sei bellissima"(senza permettersi di andare oltre), può non piacere, ma non dovrebbe fare tutta sta gran paura.
Secondo voi da cosa hanno origine tutte ste fobie?
Sto pezzo mi ricorda la celebre frase del film IL SESTO SENSO, "I SEE DEAD PEOPLE, ....THEY'RE EVERYWHERE!"
Si potrebbe parafrasare " I SEE SEX MANIACS, ...THEY ARE EVERYWHERE!"   :rofl1: :rofl1: :rofl1:

quoto quello che scrivi. ammesso che tali aritcoli siano veri, rimane il fatto che a tali sciempiaggini viene dato spazio e ciò conferma il clima sessuofobico in cui viviamo

Offline Rita

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #31 il: Novembre 03, 2014, 09:17:08 am »
Citazione
Il peggio però è stato sentirmi dire da un amico: “lui era uno schifoso, ma guarda come ti sei vestita.” Pantaloncini, collant e canottiera con 35 gradi all’ombra. Soltanto ultimamente ho realizzato quanto siano maschilisti certi individui, con il vizio di definire “puttana” qualunque donna si trovi a passare per strada indossando un vestito e degli shorts.


il punto è che è inutile stare a dire che si vuole anche rispettare il disagio maschile nell'indossare vestiti provocanti.
Altrimenti torniamo sempre al punto che è il femminile a definire la molestia, e a definire anche qual è un vestito "attira-molestie".

Punto 1), : i collant fanno morire di caldo  :lol: una persona che si mette pantaloncini e collant con 35 gradi all'ombra per stare più fresca è scema.. molto meglio una gonna lunga leggere o anche un paio di pantaloni lunghi di tela o di cotone.

Punto 2): Nel momento in cui l'amico gli fa notare che il suo vestito è provocante dovrebbe prendere atto del fatto sic et simpliciter. Io capisco che non si possa definire provocante il burqua e che ci sia un'assuefazione maschile ai centimetri di pelle scoperta. L'ho detto infinite volte e o ripeto: non è questione di quanta pelle esponi, ma del simbolico che in una determinata cultura ed epoca è percepito come segnale di seduzione.

Una canottiera può essere attillata o larga ed è ugualmente fresca e lascia ugualmente lo stesso quantitativo di pelle scoperta.

Un pantaloncino tipo "scout" può essere molto meno sexy di un pantalone lungo attillato e così via...

L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline ilmarmocchio

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #32 il: Novembre 03, 2014, 09:46:24 am »
Citazione
Rita : . L'ho detto infinite volte e o ripeto: non è questione di quanta pelle esponi, ma del simbolico che in una determinata cultura ed epoca è percepito come segnale di seduzione.

concetto basilare, ma che ogni volta va ribadito :ok:

Offline Lucia

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #33 il: Novembre 03, 2014, 10:17:01 am »
Ci avevo scritto un pezzo tempo fa che inquadrava la situazione,il controllo sulla vita sessuale è l'instrumentum regni della nuova società

Foucault dimostra che il controllo della vita sessuale è stato instrumentum regni dall'iniziio del crisitianesimo in poi.


Citazione
La pansessualizzazione avviene su un piano onirico,il sesso viene tolto dai letti per essere totemizzato e astratto nelle televisioni e gigantografie,che aumentino la tensione senza dare la possibilità concreta di soddisfarla

questa si, è la caratteristica occidentale, ma io lo vedo più come incetivazione al consumo, alla frustrazione e a instuppidimento.
Non è che se rifiuti queste spinte di pensare sempre al sesso o se in certe situazioni vuoi escluderlo proprio allora sei sessuofobo.

Ci sono momenti quando non vuoi pensare al sesso, perché ti intimidisce o ti distrae.

Chi lo ha detto che ci deve essere disprezzo da parte del cliente ?

Troppo rispetto/considerazione riduce il desiderio, Anche per questo in passato non si facevano con le mogli ciò ceh si facevano con prostitute, quindi chi mi fa eccitare/godere è da disprezzare (vale per ambedue sessi).

Io devo ancora capire se ste storie so vere o inventate, e soprattutto non capisco cosa cavolo vogliono dimostrare!
Vogliono dimostrare che c'è un'epidemia di giovani ragazze infantili, complessate, piene di fobie, che vedono le relazioni con l'altro sesso solo come rapporti di potere/dominio e sottomissione/umiliazione

In ogni caso ammesso e non concesso che siano esperienze vere, non colpevolizzerei troppo queste ragazze(le fobie sono disturbi psicologici seri), ma c'è da interrogarsi su come la nostra società produce nevrosi, ansie, fobie e sociopatie in quantità decisamente superiori rispetto al passato(perlomeno dai racconti dei vecchi, un tempo la gente aveva più problemi materiali, ma si faceva molte meno seghe mentali). Quali sono le cause? cos'è che impedisce a una 20enne di uscire di casa senza paure e godersi serenamente la propria gioventù?

La mia ipotesi è che una donna troppo svestita e sexy si eccita già dall'ideea che lei è cosi attraente che poi vede sesso e uomini eccitati dovunque e si spaventa.
Anch'io ero più timida e spavetata quando uscivo vestita sexy. Mentre se uscivo vestita  senza richiami sessuali allora sono molto più rilassata. Penso si che proprio il suo vestirsi la fa sentire infatti in pericolo.




« Ultima modifica: Novembre 03, 2014, 10:32:01 am da Lucia »

Offline Warlordmaniac

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #34 il: Novembre 03, 2014, 18:12:40 pm »
Non penso sia esattamente così: organizzare la scarsità del sesso non incentiva a migliorare il proprio stato sociale, ma a ricorrere alla pornografia.
La fantasia non crea mai una tensione verso l'altro perché è anti-relazionale. E vale anche per le donne, con tutta la fuffa romantica che danno al cinema e alla tv.
Virtualizzare il sesso è un mezzo per neutralizzare le relazioni trasponendole sul piano fantastico e impedire legami significativi con persone reali. Le relazioni precedono l'espressione e l'attuazione delle idee, e oggi anche una famiglia unita è considerata una potenziale minaccia al controllo totale del reale. Il vivente, l'umano è per definizione poco prevedibile e controllabile e per questo bisogna disumanizzarlo e virtualizzarlo il più possibile. Si veda qui dal minuto 17:30 (il titolo del video non c'entra nulla col suo argomento):

Dove sta scritto che il piacere deve essere relazionale? La sessualità è introversa ed estroversa. Si tende, sbagliando, a considerarne solo una, guarda caso, quella che consiste nel pagamento alla donna.

Offline Warlordmaniac

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #35 il: Novembre 03, 2014, 18:14:51 pm »
Ci avevo scritto un pezzo tempo fa che inquadrava la situazione,il controllo sulla vita sessuale è l'instrumentum regni della nuova società
La pansessualizzazione avviene su un piano onirico,il sesso viene tolto dai letti per essere totemizzato e astratto nelle televisioni e gigantografie,che aumentino la tensione senza dare la possibilità concreta di soddisfarla
il sesso DEVE diventare merce rara da dispensare col contagocce a chi fa il bravo e raggiunge certi skill sociali.

https://www.questionemaschile.org/?p=1252

Il pezzo è molto interessante e in gran parte condivido. Sono però più propenso a spiegarmi i fenomeni in maniera meno complottista.

Offline Salar de Uyuni

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #36 il: Novembre 04, 2014, 00:11:53 am »
Citazione
Foucault dimostra che il controllo della vita sessuale è stato instrumentum regni dall'iniziio del crisitianesimo in poi.

Non hai letto il mio pezzo,non è d'obbligo,però avevo già previsto quest'obiezione (sbagliata) e riservato un capitoletto a riguardo:

....

''Winston: dite cose che ho avuto modo di verificare, però non mi convincete completamente, questa non è del tutto una novità, i preti per esempio hanno sempre proibito il sesso durante il medioevo, no?

O Brien: i preti non hanno mai proibito il sesso, questo lo dicono i sociologi moderni, lo hanno semplicemente neutralizzato da un punto di vista sociale, rendendolo inadatto a costituire un sistema di potere alternativo al loro, durante il medioevo il 90% della popolazione sopra i vent’anni era sposata e tutti potevano disporre del canonico diritto coniugale, eh si sa, allora non c’era l’aspirina per il mal di testa.
Dire che nel medioevo non si faceva sesso, significa dire qualcosa di persino parodistico, considerate le condizioni dell’uomo moderno, ma non ve ne rendete conto perché  vedete la fregna in TV, nei giornali, sugli autobus e pensate che sia ovunque e di fatto è ovunque, tranne che nel vostro letto, poveri scemi…
Ai preti poi del sesso non importava granché, contrariamente a quanto raccontano i moderni, a loro il sesso non interessava granché, perché  tenevano sotto scacco il mondo con il dolore, creando sofisticati e terribili strumenti di tortura.
Le vergini di Norimberga, le tavole chiodate, le forche erano ai centri delle piazze, così come ora ci sono gigantografie di donne nude che ammiccano al passante, PERCHE’ SVOLGONO LA STESSA FUNZIONE WINSTON, CAPISCI?
E’ solo cambiato ”l’instrumentum regni”, dal dolore si è passati al piacere, tutto qui, è semplice, non ci vuole una mente particolarmente complessa per capirlo, puoi arrivarci anche tu.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Vicus

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #37 il: Novembre 04, 2014, 01:50:29 am »
Dove sta scritto che il piacere deve essere relazionale? La sessualità è introversa ed estroversa. Si tende, sbagliando, a considerarne solo una, guarda caso, quella che consiste nel pagamento alla donna.
Il rapporto sessuale è per definizione relazionale.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Lucia

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #38 il: Novembre 04, 2014, 10:18:55 am »
Non hai letto il mio pezzo,non è d'obbligo,però avevo già previsto quest'obiezione (sbagliata) e riservato un capitoletto a riguardo:

è vero, però guarda che Foucault non è un sempliciotto. La chiesa non ha proibito il sesso, l'ha reso solo la chiave d'interpretazione del se, e ha elevata se stessa al ruolo di decidere cos'è la sessualità coretta e cos'è la sessualità sbagliata. E attraverso questa ottiene il grandissimo potere sulle coscienze, come la farà poi la medicina e le teoreie di perversità nel ottocento. Chi si eregge sul ruolo di dire qual'è la sessualità giusta e sbagliata e ha la credibilità ottiene il potere.

Citazione
O Brien: i preti non hanno mai proibito il sesso, questo lo dicono i sociologi moderni, lo hanno semplicemente neutralizzato da un punto di vista sociale, rendendolo inadatto a costituire un sistema di potere alternativo al loro, durante il medioevo il 90% della popolazione sopra i vent’anni era sposata e tutti potevano disporre del canonico diritto coniugale, eh si sa, allora non c’era l’aspirina per il mal di testa.

perché quindi una visione diversa del sesso crea un sistema di potere alternativo

Citazione
Ai preti poi del sesso non importava granché, contrariamente a quanto raccontano i moderni, a loro il sesso non interessava granché, perché  tenevano sotto scacco il mondo con il dolore, creando sofisticati e terribili strumenti di tortura.

anche, per avere il controllo sul corpo se sull'anima non potevano averlo

Ma il posto delle torture come spettacolo l'ha preso il telegiornale non le pubblicita con donne nude.
erto non considero l'insitigazione al piacere una cosa normale. La gente è interessata al sesso anche senza essere istigata.

Offline Vicus

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #39 il: Novembre 04, 2014, 13:41:25 pm »
Citazione da: Lucia
E attraverso questa ottiene il grandissimo potere sulle coscienze, come la farà poi la medicina e le teoreie di perversità nel ottocento. Chi si eregge sul ruolo di dire qual'è la sessualità giusta e sbagliata e ha la credibilità ottiene il potere.
Una persona è più manipolabile quando è disciplinata, padrona di sé o quando dipende da sesso, droghe e simili?
Oggi abbiamo consegnato le nostre coscienze nelle mani oscene del mercato e dei media. I nuovi preti sono le ideologhe dalle labbra siliconate, che ci dicono dalla tv cosa pensare e cosa fare.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Lucia

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #40 il: Novembre 04, 2014, 14:02:22 pm »
Una persona è più manipolabile quando è disciplinata, padrona di sé o quando dipende da sesso, droghe e simili?
Oggi abbiamo consegnato le nostre coscienze nelle mani oscene del mercato e dei media. I nuovi preti sono le ideologhe dalle labbra siliconate, che ci dicono dalla tv cosa pensare e cosa fare.

questa ultima frase è vera però allora come puoi dire tu stesso che è sessuofoba lo stesso? Perché probabilmente lo vedi come me che questo show non è che c'entra molto con il sesso (cioè col desiderio che spinge la donna verso l'uomo e l'uomo verso la donna)

Una persona è meno manipolabile quando conosce bene se stesso, e i meccanismi di manipolazione in uso.
Ho avuto la fortuna di cresere in una società senza richiami sessuali mediatici e anhce senza opressione religiosa, Penso che ideale è che il sesso non bisogna né incentivarlo né proibirlo particolarmente, né considerarlo il mezzo di salvezza né un peccato di cui vergognarsi. Semplice non?  :D
Non è per niente semplice. Bisogna  trovare la misura giusta tra tutti gli estremi, per questo il modo in cui uno gestisce la sua sessualità è il punto chiave della sua moralità.

Offline LeNottiBianche

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #41 il: Novembre 04, 2014, 14:11:35 pm »
Una persona � pi� manipolabile quando � disciplinata, padrona di s� o quando dipende da sesso, droghe e simili?
Oggi abbiamo consegnato le nostre coscienze nelle mani oscene del mercato e dei media. I nuovi preti sono le ideologhe dalle labbra siliconate, che ci dicono dalla tv cosa pensare e cosa fare.
Esattamente.
Il controllo,il potere si esercita e manifesta proprio sui condizionamenti sociali,mirando alle esigenze primarie dei singoli individui.Tutto spinge freneticamente in questo senso. E gli uomini ne sono vittime esattamente quanto le donne che si credono tanto libere ed emancipate.
Difatti si assiste ad intere generazioni di zoccolette precoci,che a 14-15anni devono gia`fare di tutto per "sentirsi" sessualmente donne e quindi rendersi provocanti,e nn solo nel modo di vestirsi..
Tutto questo e`voluto per avere su tutti gli individui un esteso controllo.
Quando hai un animale in gabbia gli fai vedere tante cose belle da mangiare,cosi`poi si arrampica dappertutto per cercare di raggiungerle,ma nn vuol dire che siano alla sua portata.

Offline Vicus

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #42 il: Novembre 04, 2014, 14:38:03 pm »
Esattamente.
Il controllo,il potere si esercita e manifesta proprio sui condizionamenti sociali,mirando alle esigenze primarie dei singoli individui.Tutto spinge freneticamente in questo senso. E gli uomini ne sono vittime esattamente quanto le donne che si credono tanto libere ed emancipate.
Difatti si assiste ad intere generazioni di zoccolette precoci,che a 14-15anni devono gia`fare di tutto per "sentirsi" sessualmente donne e quindi rendersi provocanti,e nn solo nel modo di vestirsi..
Tutto questo e`voluto per avere su tutti gli individui un esteso controllo.
Quando hai un animale in gabbia gli fai vedere tante cose belle da mangiare,cosi`poi si arrampica dappertutto per cercare di raggiungerle,ma nn vuol dire che siano alla sua portata.
Proprio così. Non ci sono che due modi per non farsi condizionare la vita dal sesso: o essere al di sopra dell'appetito sessuale o poter avere rapporti appaganti con facilità. Oggi la pansessualizzazione culturale e la guerra dei sessi non permettono di solito nessuna delle due cose.
Lascio a chi legge valutare se esista davvero la tanto decantata 'liberazione' sessuale: spariti i diritti dell'uomo verso la moglie, le relazioni con le donne sono state assoggettate al loro capriccio e la vita sessuale della maggioranza degli uomini (prostitute o relazioni superficiali quando va bene) è ben più scadente di quando una donna disponibile tutte le sere era una certezza.
Tralascio qui il discorso dei danni sociali che fanno le relazioni casuali, le famiglie allargate ecc.
« Ultima modifica: Novembre 04, 2014, 16:21:14 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Warlordmaniac

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #43 il: Novembre 04, 2014, 17:07:58 pm »
Il rapporto sessuale è per definizione relazionale.

Io ho parlato di piacere, non di rapporto sessuale, che è all'interno di un contenitore più grande, il sesso, che comprende modalità per raggiungere una sensazione di piacere.

L'estremizzazione della prevalenza del rapporto sessuale propriamente detto, su tutte le altre forme, è dovuto a leggi di mercato. Cioè il sesso veramente disprezzato è quello che vede la donna non beneficiaria dell'affare.
E' per questo, ad esempio, che il termine "segaiolo" ha una valenza fortemente negativa, per di più senza avere il termine corrispondente al femminile.

Offline Warlordmaniac

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Re:Viviamo in una cultura sessuofobica?
« Risposta #44 il: Novembre 04, 2014, 17:08:50 pm »
I nuovi preti sono le ideologhe dalle labbra siliconate, che ci dicono dalla tv cosa pensare e cosa fare.

Perfettamente d'accordo. E il nuovo bigottismo è anticlericale e progressista.