Autore Topic: Lavoro femminile: problema o risorsa?  (Letto 31821 volte)

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Online Duca

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #15 il: Ottobre 17, 2014, 13:33:31 pm »
Le laureate, argomento che salta spesso fuori qui, sono così adulate da avere l'ego di un premio Nobel. Sono tecniche elementari, ma (specie se hai una mansione dirigenziale) fai due complimenti a una donna e non ragiona più.
Magari lavorano in cantieri stradali (non lavori fisici, si capisce) per metà della paga di un operaio, ma sono "supervisori", laureate in archeologia. E a livello di relazioni, non pretendono nulla di meno che Bianchi Bandinelli. :lol:
Infatti, solo qualcuna meriterebbe al massimo un Silvio Bandinelli ;)

Offline Vicus

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #16 il: Ottobre 18, 2014, 01:40:04 am »
Citazione da: Lucia
Penso inoltre che i classici lavori femminili sono stati soppiantati per primi dalla industrializzazione, quindi sono diventati lavori costosi e inutili. Se vale più la pena comprare un vestito che farlo, se è più buono il pane nel negozio che quello fatto in casa alla fine non è che la donna non si sente desorientata che "mo, io cosa devo fare?"
Questa è l'opinione oggi prevalente, che ritiene che l'organizzazione sociale debba essere subordinata all'economia e alla tecnologia. Invece dovrebbe essere il contrario, perché c'è un dato organico, la natura umana, da cui non si può prescindere:
Citazione da: freethinker
il succo del problema è proprio questo, la scelta: se scegli la carriera, necessariamente trascurerai la famiglia, se scegli la famiglia dovrai lasciar perdere straordinari, trasferte, eccetera. Non esistono molte vie di mezzo, di solito se provi a salvare capra e cavoli, avrai problemi a casa e sul lavoro.
E non credo siano molti gli uomini cui dispiace una donna che preferisce (per esempio) ricamare anziché guardare tutto il tempo la tv, come non penso siano molte le persone che preferiscono il cibo da supermercato a quello dell'orto.
Citazione da: Rita
quoto, è per questo che tutti i discorsi sulla donna tradizionale a casa e l'uomo al lavoro mi lasciano perplessa, e lasciano quel senso di inspiegato che nessuno ancora riesce a chiarirmi,  oggi.
Provo a chiarire. La donna non è "tradizionale" perché non lavora (lo ha sempre fatto), né questo modello si rifà a paternalismi tipo "lavoro io per te perché sei donna".
C'è generalmente un'immagine molto stereotipata di queste donne, perché di solito non se ne conoscono. Quelle che ho conosciuto non hanno nulla a che vedere con le amish o le geishe.
Il problema non è il lavoro di per sé, ma il fatto che quest'ultimo è oggi per lo più incompatibile col ruolo naturale (non semplicemente biologico) della donna, per il tempo e gli spostamenti che richiede.
C'è anche da dire che le donne che apprezzano questo ruolo sono generalmente più femminili, più seducenti, e i loro matrimoni tra i più riusciti e felici.
La semi-libertà dal lavoro di una casalinga è un privilegio, non una condanna. Però il maggior tempo libero oggi a disposizione grazie a scuole ed elettrodomestici, viene visto come fonte di noia anziché come risorsa. La famiglia una volta era un centro di vita sociale, oggi è l'ufficio la nuova famiglia, dove non c'è consanguineità e le relazioni umane sono sicuramente più artificiali.
Poi non è un modello che deve piacere per forza, soltanto bisogna scegliere consapevolmente, avendo ben chiare le conseguenze in un senso o nell'altro.
Citazione da: Rita
La stessa Costanza Miriano lavora come giornalista,
Si può star certi che per barcamenarsi fa ricorso continuo ad asili nido (che senza tema di esagerare, sono un’anticipazione del falansterio), parenti e baby-sitter assortite.
Citazione da: Rita
Lei stessa è l'esempio vivente di come non sia certo il ruolo o chi fa che cosa ma il come lo si vive
Sì, è già molto, ma è l'ambiente a plasmare le persone: noi siamo quello che facciamo, ma abbiamo la libertà di scegliere anziché dare per scontato che i condizionamenti ambientali siano buoni.
Non ci sono per il momento che due vere soluzioni: o ripensare il lavoro a misura d'uomo (e di donna), o prendere le distanze da mansioni lavorative di cui gli uomini per primi, da che mondo è mondo, farebbero a meno.
Comunque sono problemi in via di superamento, col lavoro a domicilio grazie alla telematica e la scomparsa della differenziazione tra lavoro e tempo libero.
« Ultima modifica: Ottobre 18, 2014, 23:12:38 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Artemisia Gentileschi

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #17 il: Ottobre 18, 2014, 06:39:35 am »
Il lavoro bisogna prenderlo x quello che è: non come ragione di vita.

Io ho studiato si,  per mia personale passione.

Poi però ho fatto ciò che capitava.

Ora mi trovo nella condizione che dopo la fine del mio turno mi cade la parola, e letteralmente scappo a casa.

Non sono una guida erudita, non sono un pozzo di scienza, so abbastanza da essere contenta da sola.

Non invidio chi passa ore e ore in ufficio, lo ammetto. Anche senza famiglia mai mi sarei rinchiusa da qualche psrte.

Però oggi guadagnare in due spesso è necessario, quindi ben vengano i lavori creativi, da casa, nuovi... Insomma tutto ciò che valorizza una persona e non la imbruttisce.
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Offline Vicus

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #18 il: Ottobre 18, 2014, 07:36:33 am »
Citazione da: Artemisia
Il lavoro bisogna prenderlo x quello che è: non come ragione di vita.
Però oggi guadagnare in due spesso è necessario, quindi ben vengano i lavori creativi, da casa, nuovi... Insomma tutto ciò che valorizza una persona e non la imbruttisce.
Eccellente sintesi :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Eric Lauder

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #19 il: Ottobre 22, 2014, 01:49:51 am »
La famiglia per essere tollerabile da una donna deve riprodurre su scala casalinga l'ambiente lavorativo (come le feste e le vacanze con le amiche, dove il marito svolge il ruolo di ornamento), il che en passant rende le donne meno attraenti. Che sia per questo che le donne in casa pretendono di avere sempre ragione e di organizzare tutto a loro piacimento?:clapping: :drinks:

 :( Cristo, sembra la descrizione di casa mia prima della separazione. E sapete qual'è la cosa che mi faceva DAVVERO imbestialire? E' che io guadagnavo molto più di lei e lavoravo molto più di lei. Le feste a casa nostra con le colleghe.... :( :mad: ed è proprio questo che la rendeva non meno attraente ma ASSOLUTAMENTE NOIOSA ai miei occhi.
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Offline Vicus

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #20 il: Ottobre 22, 2014, 09:08:24 am »
Penso inoltre che i classici lavori femminili sono stati soppiantati per primi dalla industrializzazione, quindi sono diventati lavori costosi e inutili. Se vale più la pena comprare un vestito che farlo, se è più buono il pane nel negozio che quello fatto in casa alla fine non è che la donna non si sente desorientata che "mo, io cosa devo fare?"
Ad essere diventata costosa e inutile è la donna: come moglie (anaffettiva e snervante), come madre (pigra e incapace), persino come amante (inconsistente e con la testa altrove). Gli uomini, almeno, non sono costosi :lol:
I bambini poi crescono, se vivi solo per loro diventi madre fagocitatnete, il tuo ruolo è quello di aiutargli di andare via da te.
Adesso i figli sono una seccatura (distolgono dalla produzione) di cui disfarsi il prima possibile, una volta che il peluche è cresciuto;  per tornare a dimenticare il proprio nulla in un ufficio anonimo, occupandosi di mansioni che già un computer svolge meglio.
La famiglia allargata (quella vera), intergenerazionale di zii, nonni, cugini è stata completamente resettata dalla memoria collettiva. Un bel giro tra comunità non occidentali permette di capire se ciò sia stato un bene.
Insomma tutto ciò che valorizza una persona e non la imbruttisce.
Come ho detto il lavoro femminile non è un tabù, ma vorrei che mi si nominasse un mestiere oggi (che si lavora non tanto per necessità, ma come scopo di vita) che nei fatti valorizzi in una donna la sua femminilità e le sue qualità umane.

Riguardo alla Costanza, ha sdoganato certi temi ma propone un modello contraddittorio, che non è né carne né pesce: probabilmente lo sa anche se lo dice a mezza bocca per non inimicarsi il suo pubblico.
In realtà, la parte più interessante del suo lavoro potrebbe svolgerla anche facendo la casalinga. Ho conosciuto due madri di famiglia che tengono conferenze, scrivono libri e sono impegnate nel sociale senza gli inconvenienti del lavoro: trasferte, routine banale ecc.
Con la moderna tecnologia la donna (e non solo lei) potrebbe essere libera da mansioni poco significanti che invece cerca.
« Ultima modifica: Ottobre 22, 2014, 17:54:51 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Eric Lauder

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #21 il: Ottobre 22, 2014, 15:59:45 pm »
Ad essere diventata costosa e inutile è la donna: come moglie (anaffettiva e snervante), come madre (pigra e incapace), persino come amante (inconsistente e con la testa altrove). Gli uomini, almeno, non sono costosi :lol:

Questa è praticamente la descrizione della mia ex-moglie  :(
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Online Duca

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #22 il: Ottobre 22, 2014, 16:25:28 pm »
Questa è praticamente la descrizione della mia ex-moglie  :(
Eh non solo la tua, sai quante ce ne sono così  :lol:

Offline Vicus

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #23 il: Ottobre 22, 2014, 18:06:18 pm »
Nella maggior parte dei casi il lavoro impiegatizio femminile indurisce il carattere, aumenta le pretese, rende le donne aride.
L'ufficio è una realtà virtuale che impedisce di guardare al reale con interesse e stupore.
« Ultima modifica: Ottobre 22, 2014, 19:40:21 pm da Vicus »
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Offline Artemisia Gentileschi

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #24 il: Ottobre 22, 2014, 20:26:03 pm »
Come ho detto il lavoro femminile non è un tabù, ma vorrei che mi si nominasse un mestiere oggi (che si lavora non tanto per necessità, ma come scopo di vita) che nei fatti valorizzi in una donna la sua femminilità e le sue qualità umane.

Non so se si possano definire mestieri, ma ultimamente sento sempre più donne che si dedicano ad attività artigianali e creative.
Del lavoro che svolgo io non posso che esserne contenta: mi impegna - volendo - 2-3-4 ore al massimo e come libera professionista sono libera di non accettare servizi che non voglio/posso svolgere.
D'altra parte è un lavoro che mi permette di far conoscere la mia città, in cui posso portarmi dietro mia figlia e che spesso mi porta in posti ricchi di cose interessanti da vedere.

E l'obbiettivo è quello di lavorare meno a parità di guadagno, non il contrario.
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Offline Lucia

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #25 il: Ottobre 23, 2014, 11:27:30 am »
La famiglia allargata (quella vera), intergenerazionale di zii, nonni, cugini è stata completamente resettata dalla memoria collettiva.

Dalla memoria collettiva non tanto i libri dell'elementare parlano dalla famiglia cosi coemse vivessero assieme almeno tre generazioni.
e poi è anche colpa delle tante emmigrazioni verso le città avvenute gia un secolo fa che la famiglia tradizionale non c'è più. Tanti vecchi sono stati abbandonati dai figli nei loro paesini da soli.


Citazione
.Come ho detto il lavoro femminile non è un tabù, ma vorrei che mi si nominasse un mestiere oggi (che si lavora non tanto per necessità, ma come scopo di vita) che nei fatti valorizzi in una donna la sua femminilità e le sue qualità umane.

Ci sono tasntissimi mestieri (si in parte collegate al lavoro tradizionale femminile) che non tolgono la femminilità di una donna. Ci sono anche mestieri che probabilemnte si  ma perché non è sentito come vocazione, perché non lavora con piacere. Lavoare come maestra, assistente medicale sono nate dal lavoro tradizionale femminile di accudire bambini e malatti, perché dovrebbero togliere femminilità?!

@@@@

Vorrei dire una cosa sugli eletrodomestici e tempo "libero" da passare con i figli, ma ci sono vari topic e non so dove posso inserirmi.

Agli bambini piace lavorare. Le piace fare ciò che fanno gli adulti, parlo di lavori manuali tradizionali femminili o maschili, probabilmente a ognuno le piace più il lavoro tipico del proprio sesso, ma comunque il bambino si diverte quando in casa si lavora e partecipa (nella sua misura) con piacere. E più ossessione degli adulti di vedere queste cose come noiose.

Offline Rita

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #26 il: Ottobre 23, 2014, 12:06:32 pm »


Lavoare come maestra, assistente medicale sono nate dal lavoro tradizionale femminile di accudire bambini e malatti, perché dovrebbero togliere femminilità?!

@@@@



anche la segretaria è un lavoro in cui si esplicano qualità più femminili che maschili, archiviazione, memoria, conservazione, registrazione etc.

Qualunque piccolo imprenditore che gestisce in prorpio l'azienda (un autotrasportatore, un idraulico, un elettricista) sa che, in genere, la sua prima segretaria è la moglie, la sorella, la figlia. Che magari sta a casa, ma prende le telefonate, si occupa delle fatture e della parte burocratica etc.

Il punto è che quando le imprese diventano più grandi si "decentrano". Il manager non lavora a casa, e avrà bisogno di più persone che gestiscano le parti burocratiche, di marketing o di contabilità. Poi possiamo parlare di quanto sia spersonalizzante la grande azienda (io per esempio sono una di quelle che, dovendomi mantenere, è comunque fuggita non appena il posto in cui lavorava stava crescendo a dismisura, perché la mia qualità di vita non si misura con le ore passate al lavoro) di quanto sia alienante la vita del pendolare, di quanto sia, oggi, assurdo, l'orario fisso e non flessibile, ma quella è l'essenza.

http://www.impresapratica.com/crescita-personale/impara-larte-e-mettila-in-pratica/

tutti i lavori nascono e mutano in seguito alle esigenze della società
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Vicus

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #27 il: Ottobre 25, 2014, 22:14:23 pm »
Citazione
Ai bambini piace lavorare.
…Perché non fanno distinzione tra lavoro e gioco. Certamente non gli piacerebbe timbrare il cartellino, occuparsi di compiti noiosi e ripetitivi. Comunque la distinzione tra lavoro e tempo libero tende ad assottigliarsi.
Citazione
anche la segretaria è un lavoro in cui si esplicano qualità più femminili che maschili, archiviazione, memoria, conservazione, registrazione etc.
Ma allora è vero che le donne non dimenticano mai nulla! :lol:
Segretaria, insegnante, infermiera sono tipici lavori femminili. Ma la mia domanda era un’altra: quale lavoro oggi di fatto valorizza qualità femminili?
Senza generalizzare, il lavoro femminile (eccetto forse la segretaria e alcuni lavori non di carriera menzionati da Fazer) spesso inasprisce e inaridisce il carattere. Penso dipenda dal fatto che il lavoro è stato per certi versi disumanizzato.
Prima c’era il cottimo, che sfruttava il lavoro tout court. Adesso, invece di favorire la creatività e le qualità personali, si interferisce con la stessa personalità (formazione aziendale e dintorni), per standardizzare esseri umani unici in cloni dal comportamento robotico. Gli uomini se ne stanno accorgendo. Le donne con ritardo, forse perché lauree, titoli e mansioni apparentemente dirigenziali alimentano la loro vanità, e gli permettono di dimenticare (per un certo tempo) di aver abdicato al proprio ruolo.
Citazione
tutti i lavori nascono e mutano in seguito alle esigenze della società
O di pochi ;)
« Ultima modifica: Ottobre 26, 2014, 09:03:16 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #28 il: Ottobre 26, 2014, 08:24:02 am »
Citazione
Agli bambini piace lavorare. Le piace fare ciò che fanno gli adulti, parlo di lavori manuali tradizionali femminili o maschili, probabilmente a ognuno le piace più il lavoro tipico del proprio sesso, ma comunque il bambino si diverte quando in casa si lavora e partecipa (nella sua misura) con piacere. E più ossessione degli adulti di vedere queste cose come noiose.

Ma certo, come no.
C'è una bella differenza fra giocare e lavorare, alzarsi la mattina alle cinque o alle sei, recarsi in fabbrica o in cantiere, timbrare il cartellino, star sotto un capo che ti rompe i coglioni, dover continuamente rendere conto di ciò che fai, se sei produttivo o meno, se hai soddisfatto questo o quel cliente, perché il lavoro non procede come dovrebbe, ecc ecc.
Tu, cara Lucia, vivi in un mondo fantastico, perché del mondo reale, del mondo dove il comune mortale è costretto a fracassarsi gli zebedei dalla mattina alla sera, non sai assolutamente nulla.


Citazione
E più ossessione degli adulti di vedere queste cose come noiose.

Io ti metteri a lavorare con i carpentieri o i muratori, volendo con i mattonatori, per farti capire la differenza che passa fra le chiacchiere e la realtà, fra la teoria e la pratica.
Ricordati che la grandissima maggioranza delle persone lavora "perché deve", ossia per campare, non perché "gli piace"; e questo discorso vale in Italia, come in Ungheria, in Romania, in Serbia, in Albania e in qualsiasi altro Paese.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #29 il: Ottobre 26, 2014, 08:40:40 am »
Io ti metteri a lavorare con i carpentieri o i muratori, volendo con i mattonatori,
Per carità, se questa tira su un muro come parla...  :lol: