Autore Topic: La donna tradizionale  (Letto 31507 volte)

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Offline Lucia

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #30 il: Settembre 14, 2014, 13:30:15 pm »
alla fine il punto è sempre e comunque solo la felicità
la caratteristica più determinante di ogni società è che cerca di smorzare o sviare la ricerca di felicità dell'uomo, così che porre coscientemente la domanda su cosa davvero fa felici è rivoluzionario

la caratteristica determinante della nostra società è di seddurci o imporci gentilemtne ricette di felicità che non sono infatti nostre, ma che portano molti soldi a qualcuno (e a noi li fanno spendere).

Offline Vicus

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #31 il: Settembre 14, 2014, 21:46:16 pm »
Chiedere cosa ci rende felici è rivoluzionario perché la nostra è probabilmente la prima civiltà anti-umana della storia, dove è la tecnologia a imporre le nostre scelte e non viceversa.
Certi assunti della nostra mentalità sono così radicati da creare delle vere e proprie inibizioni a pensare qualcosa di radicalmente innovativo.
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Porto sempre l'esempio del telelavoro. Esperimenti piloti ci sono. Per esempio il Comune di Torino per le impiegate comunali (vale anche per gli uomini ma, come si sa, i dipendenti pubblici sono quasi tutte donne).
Vale per le teleconferenze per esempio, di cui ricordo, quando lavoravo in un grosso studio legale, l'installazione che avrebbe dovuto permettere anche ai capi (chi fa lavori di concetto, chi comanda insomma) di risparmiare il tempo per il viaggio per partecipare a riunioni che si tenevano in luoghi diversi.
L’essere umano per vivere bene ha bisogno di continuità, di una comunità stabile con relazioni di prossimità. In diverse parti d’Europa lo si sta capendo. Gli strumenti ci sono già: il telelavoro, o la “cottage economy”, ovvero la gestione di un’azienda con minimi mezzi e da grandi distanze.
Citazione
E' un mondo difficile...
Sono problemi creati dagli uomini, e possono essere risolti dagli uomini :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #32 il: Settembre 15, 2014, 01:28:15 am »
Citazione
alla fine il punto è sempre e comunque solo la felicità
la caratteristica più determinante di ogni società è che cerca di smorzare o sviare la ricerca di felicità dell'uomo, così che porre coscientemente la domanda su cosa davvero fa felici è rivoluzionario
:dry: Se lo si chiede alle donne, quasi sempre rispondono che la felicità è l'emancipazione femminile E una bella famiglia, il che è impossibile come scoprono in seguito. Sono gli assiomi contraddittori del pensiero contemporaneo, la Mead (antropologa non sospettabile di favorire la donna tradizionale) li chiamava "regolarità culturale".
Uno dei segreti meglio custoditi è che anche lo scapolo più incallito si scioglierebbe davanti a una donna cosiddetta tradizionale, ma le donne sono per ora convinte che la femminilità stia nei tacchi a spillo e nelle microgonne ;).
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline COSMOS1

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #33 il: Settembre 18, 2014, 14:21:21 pm »
c'è un sonno della ragione x cui noi ragioniamo e ci impegnamo su tutto fuorchè sulle cose che contano
Cosa dà la felicità?
credo che alla fine i libri di Tessore siano un ragionamento attorno a questa sola domanda
e verrebbe da chiedere: ma signore donne, avete mai provato a ipotizzare se quella strada davvero non vi renderebbe più felici delle minigonne?
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline LeNottiBianche

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #34 il: Settembre 18, 2014, 21:34:21 pm »
la caratteristica determinante della nostra societ� � di seddurci o imporci gentilemtne ricette di felicit� che non sono infatti nostre, ma che portano molti soldi a qualcuno (e a noi li fanno spendere).

Per la prima volta mi tocca quotare Lucia..OMG OMG

Offline Vicus

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #35 il: Settembre 19, 2014, 00:50:15 am »
c'è un sonno della ragione x cui noi ragioniamo e ci impegnamo su tutto fuorchè sulle cose che contano
Cosa dà la felicità?
credo che alla fine i libri di Tessore siano un ragionamento attorno a questa sola domanda
e verrebbe da chiedere: ma signore donne, avete mai provato a ipotizzare se quella strada davvero non vi renderebbe più felici delle minigonne?
Sembra che la maggior parte delle donne pensino che non sarebbero felici senza lavoro. Forse nel contesto attuale l'ufficio è un luogo primario di socializzazione e probabilmente la casalinga si ritroverebbe isolata.
Sarebbe interessante sentire il parere di Rita e Artemisia: perché per una donna il lavoro è così importante? Per gli stessi motivi di un uomo o c'è differenza?
Sembra che nel momento stesso in cui il lavoro perde di rilevanza (automazione, grandi conglomerati interamente gestiti dall'alto), le donne si riversino in professioni specializzate, un tempo esclusivamente maschili.
D’altra parte, i due sessi tendono verso un'umanità comune, favorita proprio da un mondo non specializzato.
Per la prima volta mi tocca quotare Lucia..OMG OMG
Più che ricette di felicità, sono dei palliativi. La gente viene ammassata insieme ed educata ad ammirare il lusso, mentre a rendere felici sono interazioni umane che abbiano significato.
« Ultima modifica: Settembre 19, 2014, 03:16:28 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline LeNottiBianche

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #36 il: Settembre 19, 2014, 01:02:02 am »
Sembra che la maggior parte delle donne pensino che non sarebbero felici senza lavoro. Forse nel contesto attuale l'ufficio � un luogo primario di socializzazione e probabilmente la casalinga si ritroverebbe isolata.
Sarebbe interessante sentire il parere di Rita e Artemisia: perch� per una donna il lavoro � cos� importante? Per gli stessi motivi di un uomo o c'� differenza?
Sembra che nel momento stesso in cui il lavoro perde di rilevanza (automazione, grandi conglomerati amministrati dall'alto) e "l'azione" sociale si sposta altrove, le donne si riversino in professioni specializzate, un tempo esclusivamente maschili.
D�altra parte, i due sessi tendono verso un'umanit� comune, favorita proprio da un mondo non specializzato.Pi� che ricette di felicit�, sono dei palliativi. La gente viene ammassata insieme ed educata ad ammirare il lusso, mentre a rendere felici sono interazioni umane che abbiano significato.

Mi viene in mente la celebre frase di Palahniuk in Fight Club..

Offline Vicus

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #37 il: Settembre 19, 2014, 01:11:06 am »
Mi viene in mente la celebre frase di Palahniuk in Fight Club..
Sarebbe? :D
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Lucia

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #38 il: Settembre 19, 2014, 09:14:33 am »
Per la prima volta mi tocca quotare Lucia..OMG OMG

Ma come sei scivolato in basso (se la pensi come me)!  :D

Offline LeNottiBianche

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #39 il: Settembre 19, 2014, 12:12:14 pm »
Sarebbe? :D

1)Le cose che possiedi alla fine ti possiedono.
2) Vedo nel Fight Club gli uomini più forti e intelligenti mai esistiti. Vedo tutto questo potenziale. E lo vedo sprecato. Porca puttana, un'intera generazione che pompa benzina, serve ai tavoli, o schiavi coi colletti bianchi. La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto. Non abbiamo la Grande Guerra né la Grande Depressione. La nostra Grande Guerra è quella spirituale, la nostra Grande Depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene!
3) * Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo!

@Lucia
ahahah infatti ;)

Offline Vicus

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #40 il: Settembre 19, 2014, 12:52:50 pm »
1)Le cose che possiedi alla fine ti possiedono.
2) Vedo nel Fight Club gli uomini più forti e intelligenti mai esistiti. Vedo tutto questo potenziale. E lo vedo sprecato. Porca puttana, un'intera generazione che pompa benzina, serve ai tavoli, o schiavi coi colletti bianchi. La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto. Non abbiamo la Grande Guerra né la Grande Depressione. La nostra Grande Guerra è quella spirituale, la nostra Grande Depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene!
3) * Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo!
Un giorno, quando questi temi saranno incoprporati in una commedia romantica, le donne torneranno ad essere donne ;)
Considera che le donne sul lavoro non hanno le frustrazioni maschili, ben descritte sopra. Cito di nuovo l'esempio della tipa che adorava occuparsi dei container sulle navi da carico, perché il capo la "stimava" e la faceva sentire importante.
E qui salta fuori un'altra magagna della donna contemporanea: troppo presa dai sogni e con l'ego gonfiato per il fatto di lavorare in uffici felpati, guarda solo gli uomini che abbiano una posizione sociale cento volte migliore della sua, e siano almeno cento volte più affascinanti, più ricchi ecc.
Il che significa che di solito, un uomo più che presentabile può aspirare al massimo ad una donna obesa e complessata (avrei diverse foto fessbuk da allegare come prova :lol:)
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Lucia

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #41 il: Settembre 19, 2014, 13:08:25 pm »
Un giorno, quando questi temi saranno incoprporati in una commedia romantica, le donne torneranno ad essere donne ;)
Considera che le donne sul lavoro non hanno le frustrazioni maschili, ben descritte sopra.

mah, non ci credo.
Conosco però abbastana donne che amano il loro lavoro ma che non è occuparsi dei container ma fare insegnante, medico, assistente medicale, avere un fioreria, fare la traddutrice,
Anche  me piacerebbe lavorare. O vendere Kurtos e casette di questo come in avatar o fare una casa editrice e pubblicare i libri che mi piacciono e in Italia non ci sono sul mercato. Quello lavoro mi piacerebbe. Quello birocratico o contare i soldi quello non che mi annoia. Ma ognuno/a ha una vocazione.


Offline Rita

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #42 il: Settembre 19, 2014, 13:23:50 pm »
Però bisognerebbe anche chiedersi culturalmente cos'è il lavoro per un uomo. E se è "naturale" per un uomo lavorare mentre non lo sarebbe per una donna.
Quando si parla di "donna tradizionale" non si parla di una donna che non lavora, ma di una donna che lavora, come dicevamo prima, in prossimità di casa. Ma questo se guardi ad una cascina di cent'anni fa lo facevano anche gli uomini.
Allora il lavoro è un modo in primis per sopravvivere, nel caso di una coppia o di una comunità di rendersi utile. Il secondo però non esclude il primo. Quando il mio capo dice "tutti dovete saper fare tutto", non dice (anche se spesso ci casca e io lo rimprovero :-D quando pretende velocità e specializzazione da chi non svolge abitualmente quel compito) che tutti sono egualmente bravi a fare tutto. Dice che tutti devono rendersi conto che uno potrebbe mancare in un determinato momento, alle volte non per colpa della cultura ma solo della natura (pensa alla vedovanza per esempio) e quindi deve in qualche modo fronteggiare volente o nolente anche ai compiti che erano dell'altro/a, almeno nell'immediato.
E' tutto qui. Il rendersi utile capita che ci renda felici, alle volte, e così si unisce l'utile al dilettevole.

L'organizzazione lavorativa odierna è diversa, la tizia che si occupa di container non è solo utile alla struttura in cui lavora, ma sarà in qualche modo utile il fatto di non pesare sul welfare altrui, per esempio. In molti casi, non è che una coppia che lavora necessariamente viva in un'atmosfera misandrica in cui la moglie rinfaccia al marito di non lavarsi i calzini o che fa cose più importanti di lui. La maggior parte delle coppie che conosco contribuiscono così all'andamento della casa. Ho una collega per esempio, il cui marito era imprenditore edile e adesso si è dovuto riconvertire per mancanza di lavoro ed ha aperto una gelateria. Menomale che lei lavora, così il reddito familiare si è potuto mantenere più o meno stabile.
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Rita

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #43 il: Settembre 19, 2014, 13:27:54 pm »
la testimonianza che il "lavoro" o un'occupazione contribuisce non solo a sopravvivere ma anche a dare un senso alla nostra vita e in ultima analisi a dare felicità alla nostra vita è che spesso, anche gli straricconi che potrebbero vivere di rendita diventano filantropi e si occupano, finanziandola addirittura, o di questa o di quell'altra attività.
Le donne di un tempo dell'alta borghesia si occupavano della Chiesa, della comunità, di opere di beneficenza e via discorrendo.
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Lucia

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Re:La donna tradizionale
« Risposta #44 il: Settembre 19, 2014, 15:38:45 pm »
La pubblicità ci fa inseguire le macchine e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. (...) Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars.

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