Autore Topic: Violenza sulle donne? Business!  (Letto 23757 volte)

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Offline COSMOS1

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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #15 il: Settembre 05, 2014, 11:56:48 am »
e poi c'è anche la commistione pubblico privato ...


Citazione


Le Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli assieme all’associazione Fidapa sezione di Empoli e al Comune di Empoli hanno organizzato ... una cena... per sostenere le attività del Centro Aiuto Donna


http://www.gonews.it/2014/09/03/insieme-per-il-centro-di-aiuto-per-la-donna-lilith-cena-solidale-al-parco-di-serravalle/

 :doh:
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline ilmarmocchio

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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #16 il: Giugno 03, 2015, 09:04:29 am »
http://www.lsblog.it/index.php/esteri/4907-le-femministe-multiculturali-in-silenzio-sui-crimini-sessuali-del-califfo?highlight=WyJmZW1taW5pc21vIl0=



    Giulio Meotti
    Venerdì, 29 Maggio 2015

il Foglio - Dopo aver attaccato un villaggio, lo Stato islamico separa le donne dagli uomini, giustiziando questi ultimi e i bambini sopra i quattordici anni. Le donne sono denudate e dopo un test di verginità, sono classificate in base a bellezza e dimensioni del seno. Quelle considerate più belle vengono inviate a Raqqa con i prezzi più alti”. Così parla Zainab Bangura, rappresentante Onu per i crimini sessuali in guerra, nel denunciare le atrocità sessuali dello Stato islamico. Nelle mani dei terroristi islamici ci sono cinquemila donne, in gran parte della minoranza sincretista yazida. Gli sceicchi hanno la prima scelta, poi vengono gli emiri e infine i manovali del jihad. “Abbiamo sentito di una ragazza di vent’anni bruciata viva perché si è rifiutata di compiere un atto sessuale estremo”.

Si cambia paese, Nigeria, ma la scena si ripete. Stavolta sono le “ragazze di Chibok” che scatenarono la flebile mobilitazione su Twitter della first lady Michelle Obama. Come racconta il New York Times, le ragazzine vengono unite in matrimonio ai terroristi di Boko Haram. “Si sforzano di fecondare le donne”, denuncia il governatore di Borno, Kashim Shettima. “Alcuni pregano prima dell’accoppiamento, offrendo suppliche ad Allah per riuscire ad avere dei bambini che erediteranno la loro ideologia”.

Anche l’Onu ha parlato, mentre le femministe occidentali glissano. Quando in Iran fu imposto il chador alle donne e Khomeini le “invitò” a dimostrare di “non essere bambole truccate, ma esseri umani degni di rispetto”, scorsero fiumi d’inchiostro di femministe che trovarono da ridire sulle donne persiane che, anziché manifestare contro il carovita, rivendicavano il diritto di indossare la gonna piuttosto che il lugubre panno nero. Adesso, per dirla con la femminista Rebecca Vipond Brink, “non lo farò, non chiederò alle femministe di smettere di occuparsi d’America per denunciare le teocrazie islamiche”. E’ molto più comodo concentrarsi sull’imene in California.

Ma qualcuno, soprattutto a sinistra, si è accorto del doppio standard delle femministe, scatenate quando si tratta di demonizzare le Sentinelle in piedi, denunciare il sessismo nei campus e boicottare la crema di bellezza israeliana Ahava. Ann-Marie Murrell lo chiama “l’abbandono delle donne nell’islam da parte delle femministe”. Sul Guardian, Rhiannon Lucy Cosslett scrive: “Le femministe occidentali devono parlare delle ragazze nigeriane”. Perché “è più facile occuparsi di sessismo, quote e gender, piuttosto che affrontare ‘le donne schiave’ nel nome dell’islam”. Sul Los Angeles Times scrive Meghan Daum: “E’ tempo per le femministe di guardare oltre il materasso”. Anche più dura Melanie McDonagh sullo Spectator: “Le ragazze siriane rapite ci ricordano che il femminismo non è per tutti”. Non lo era per la “cattiva musulmana” Hina Saleem, vittima della sharia italiana. Per non citare il trattamento che le femministe hanno riservato ad Ayaan Hirsi Ali, eroina infibulata colpevole di far risalire la misoginia all’islam agli occhi di queste eumenidi infarcite di relativismo multiculturale. E incapaci di dire anche solo una sola parola sulle yazide, le ragazzine bionde nelle mani del califfo, genocida in tonaca.

da notare, anche presso l 'Isis, uno strano sessismo , evidenziato in grassetto :cool:

Offline Frank

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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #17 il: Novembre 21, 2015, 20:41:53 pm »
Il 25 novembre si avvicina, per cui prepariamoci a questa giornata campale.

http://www.tuttosport.com/news/altri-sport/2015/11/20-6028021/violenza_sulle_donne_la_kickboxing_scende_in_campo/?cookieAccept
Citazione
Violenza sulle donne, la Kickboxing scende in campo
L'iniziativa della Federazione: dal 21 al 29 novembre corsi gratuiti di difesa personale in tutta Italia

venerdì 20 novembre 2015

TORINO - Il 31,5% delle donne italiane ha subìto violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita. Sono 6 milioni e 788mila, una donna su tre (fonte: Istat, dati giugno 2015 in riferimento a quinquennio 2009-2014). Ecco perché, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, la FIKBMS (Federazione italiana Kickboxing, Muai Thai, Savate e Shoot Boxe) lancia, con il patrocinio della Polizia di Stato, 'Colpita, affondato', una settimana di corsi e stage gratuiti di difesa personale destinati alle donne. L’elenco delle strutture aderenti all'iniziativa è disponibile sul sito fikbms.net. «Quando un uomo usa violenza contro una donna tocca il punto più basso che possa raggiungere. E se nella lotta alla violenza di genere sono stati fatti notevoli passi avanti, non è ancora il momento di mollare perché questo fenomeno aberrante va sconfitto. E lo sport, in questo percorso, ha un ruolo importante» spiega Donato Milano, presidente della FIKBMS. «La Federazione ha deciso di dedicare due settimane l’anno a corsi gratuiti di difesa femminile in corrispondenza del 25 novembre e dell’8 marzo – prosegue Milano -. Con 'Colpita, affondato' intendiamo offrire alle donne gli strumenti per potersi difendere e al contempo vogliamo lanciare un messaggio forte: per 'affondare' una volta per tutte la violenza è necessario trovare il coraggio di denunciare. Non possiamo permetterci di 'abbassare la guardia'».

...

Citazione
Il 31,5% delle donne italiane ha subìto violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita. Sono 6 milioni e 788mila, una donna su tre

Seriamente: è un delirio.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Alberto1986

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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #18 il: Novembre 21, 2015, 20:49:11 pm »
Il 31,5%?  :ohmy: Chi è quel misogino che ha riportato quel dato?  :ohmy: Il dato corretto è il 95% (un 5% si tiene fuori afffinchè la stronzata non sia talmente grossa da insinuare il dubbio anche nel più idiota di individuo televisionato/lobotomizzato esistente in questo paese).  :doh:

Offline Frank

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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #19 il: Novembre 21, 2015, 21:01:24 pm »
Sono dati realmente assurdi, che non stanno né in cielo né in terra.
Basta osservare attentamente la realtà che ci circonda, ogni giorno, per rendersi conto che se c'è qualcuno realmente violento, soprattutto verbalmente ma anche fisicamente, quel qualcuno appartiene al sesso femminile.
Nella mia esperienza, noto anche troppo rispetto da parte maschile verso il sesso femminile; mentre non lo riscontro affatto nelle donne.
Gli uomini son bastardi con gli altri uomini, non con le donne.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline ReYkY

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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #20 il: Novembre 21, 2015, 21:19:17 pm »
Io dal 23 al 28 spegnerò TV, internet e telefono. Perché so già che mi toccherà litigare con mezzo mondo e/o farmi il fegato amaro.

Offline ReYkY

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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #21 il: Novembre 21, 2015, 21:23:13 pm »
Sono dati realmente assurdi, che non stanno né in cielo né in terra.
Basta osservare attentamente la realtà che ci circonda, ogni giorno, per rendersi conto che se c'è qualcuno realmente violento, soprattutto verbalmente ma anche fisicamente, quel qualcuno appartiene al sesso femminile.
Nella mia esperienza, noto anche troppo rispetto da parte maschile verso il sesso femminile; mentre non lo riscontro affatto nelle donne.
Gli uomini son bastardi con gli altri uomini, non con le donne.


Zerbini di merda, forse odio questi maschiopentiti più delle stesse femministe.

Alberto1986

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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #22 il: Novembre 21, 2015, 21:34:54 pm »
Io dal 23 al 28 spegnerò TV, internet e telefono. Perché so già che mi toccherà litigare con mezzo mondo e/o farmi il fegato amaro.





Basta spegnere la tv. Per quanto riguarda internet basta evitare i classici siti di propaganda femminista, media compresi ovviamente. Sul  telefono, non penso che ti chiameranno per ricordati di questa ridicola ricorrenza ( a meno che tu non abbia amici talmente ridotti male da fare una cosa simile).
Io certamente non mi faccio condizionare la giornata dalla propaganda femminista.  :)

Offline Vicus

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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #23 il: Novembre 22, 2015, 00:40:48 am »
Il bello è che lorsignore si bevono queste panzane: l'evento mediatico crea la realtà. Poi ci danno dei maschilisti perché diciamo che le donne sono senza cervello: quando cominceranno ad usarlo?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline freethinker

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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #24 il: Novembre 22, 2015, 08:42:07 am »
Il bello è che lorsignore si bevono queste panzane: l'evento mediatico crea la realtà. Poi ci danno dei maschilisti perché diciamo che le donne sono senza cervello: quando cominceranno ad usarlo?
Proprio così, caro Vicus. Perchè capisco che per le femminucce sia dura ragionare sui numeri delle statistiche, ma almeno dovrebbero imparare a guardarsi attorno e vedere se per caso la realtà non sia diversa da quello che raccontano i media.
Infatti, se i numeri corrispondessero alla realtà, girando per una normale città dovremmo incontrare di continuo donne con occhi pesti, piene di lividi, incerottate, con braccia o gambe ingessate, eccetera. Sarebbe impossibile non notarle.

Invece stranamente, le donne che incontro io ogni giorno alla fermata dell'autobus o in giro per la città sono solo piene di...tatuaggi e ciglia finte e l'unico rischio che corrono è quello di cadere dai tacchi troppo alti o di essere investite da un'auto mentre attraversano messaggiando al telefonino.   :doh:
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline Frank

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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #25 il: Novembre 22, 2015, 11:34:08 am »
Il bello è che lorsignore si bevono queste panzane: l'evento mediatico crea la realtà. Poi ci danno dei maschilisti perché diciamo che le donne sono senza cervello: quando cominceranno ad usarlo?

Infatti sono senza cervello.
E' praticamente impossibile ascoltare una donna che faccia dei discorsi sensati al riguardo.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #26 il: Novembre 22, 2015, 11:36:00 am »
Proprio così, caro Vicus. Perchè capisco che per le femminucce sia dura ragionare sui numeri delle statistiche, ma almeno dovrebbero imparare a guardarsi attorno e vedere se per caso la realtà non sia diversa da quello che raccontano i media.
Infatti, se i numeri corrispondessero alla realtà, girando per una normale città dovremmo incontrare di continuo donne con occhi pesti, piene di lividi, incerottate, con braccia o gambe ingessate, eccetera. Sarebbe impossibile non notarle.

Invece stranamente, le donne che incontro io ogni giorno alla fermata dell'autobus o in giro per la città sono solo piene di...tatuaggi e ciglia finte e l'unico rischio che corrono è quello di cadere dai tacchi troppo alti o di essere investite da un'auto mentre attraversano messaggiando al telefonino.
  :doh:

E' quello che dico anch'io.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #27 il: Novembre 22, 2015, 12:33:48 pm »




Basta spegnere la tv. Per quanto riguarda internet basta evitare i classici siti di propaganda femminista, media compresi ovviamente. Sul  telefono, non penso che ti chiameranno per ricordati di questa ridicola ricorrenza ( a meno che tu non abbia amici talmente ridotti male da fare una cosa simile).
Io certamente non mi faccio condizionare la giornata dalla propaganda femminista.  :)


In realtà su FB già compaiono i post del tipo "scopri se il tuo fidanzato è violento".


PS. dico il telefonino perché navigo col tel, però di gente scema che potrebbe mandarmi dei messaggi offensivi ce l'ho comunque...

Offline Frank

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Re:Violenza sulle donne? Business!
« Risposta #28 il: Agosto 02, 2016, 19:47:40 pm »
Ormai li indottrinano (e castrano) per bene già da bambini.

http://corrieredellumbria.corr.it/news/attualita/229099/violenza-sulle-donne--giovane-umbro-premiato-per-il-miglior-slogan.html
Citazione
Fossato di Vico
Violenza sulle donne, giovane umbro premiato per il miglior slogan

Si è tenuta lunedì 25 luglio presso la Camera dei deputati la conferenza conclusiva del progetto Faro “Proteggere la vittima un dovere di tutti” a cui ha aderito, per l’Umbria, anche l’associazione Il coraggio della paura. Era presente per l’occasione l’avvocato Francesca Pieri quale referente per l’associazione, insieme ai coordinatori delle altre 15 regioni partecipanti. Con l’avvocato Pieri, anche il vincitore del contest “Crea il tuo slogan per combattere la violenza contro le donne”. Si tratta di Raffaele Saponaro della scuola media Fossato di Vico: si è classificato al primo posto su 5.260 studenti che hanno partecipato da tutta Italia. Questo lo slogan vincitore: “Non restare nel buio della paura. Entra nella luce del coraggio”. Una volta ritirato il meritato premio Raffaele, accompagnato anche dalla madre, si è commosso. L’associazione Il coraggio della paura, che si occupa di tutela di donne vittime di violenza e più in generale di tutela di soggetti deboli ha partecipato lo scorso anno a un bando relativo al progetto Faro volto a prevenire e contrastare la violenza di genere realizzato da Modavi onlus e finanziato dal ministero del Lavoro.

No, dico, questa frase sarebbe stata partorita dalla mente di un ragazzino?
Citazione
“Non restare nel buio della paura. Entra nella luce del coraggio”

Lavaggio del cervello a go go.
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