Autore Topic: Imprese femminili  (Letto 2376 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Lucia

  • Femminista
  • Veterano
  • ***
  • Post: 4566
Imprese femminili
« il: Luglio 26, 2014, 18:41:31 pm »
Se le donne sono meno capaci degli uomini, e hanno bisogno di aiuto, e spesso è cosi
 bisognerebbe cosi incoraggiare l'imprenditorialità femminile che una possa dare lavoro a un uomo (che fa ciò che lei non è capace di fare) e lo stato o chi vuole proteggere le impresse femminili paga per lui l'inps, che cosi non grava sull'imprenditrice.
Lei paga solo le tasse per il profitto.  :unsure:
Ma da anche lavoro a lui.

PS: se non, tutti gli incentivi, prestiti agevolati infatti sembrano trappole....Ti diamo un prestito cosi tu paghi le tasse e poi ci ridai anche i soldi.

Offline Cad.

  • WikiQM
  • Affezionato
  • ***
  • Post: 452
  • Sesso: Maschio
Re:Imprese femminili
« Risposta #1 il: Luglio 26, 2014, 19:12:18 pm »
L'INPS del lavoratore lo paga lo stato, ben piu' facile fare impresa con i contributi pagati dagli altri. Perche' non facciamo che se uno non e' capace di fare una cosa non la fa e basta senza che gli altri (stato) spendano un sacco di soldi per farla diventare "capace"?

Offline Massimo

  • WikiQM
  • Storico
  • ***
  • Post: 6656
Re:Imprese femminili
« Risposta #2 il: Luglio 26, 2014, 19:22:36 pm »
Mi sembra che gli incentivi all'imprenditorialità femminile esistano....eccome in Occidente. Molti uomini intestano l'impresa alla moglie, alla madre e alla sorella apposta per ottenerli. Ma ciò che più conta, cara Lucia, non sono gli incentivi: sono il talento e
soprattutto la MOTIVAZIONE. Il fatto che le imprese siano a stragrande maggioranza maschili e create o fondate da uomini è solo
perchè i maschi sono INFINITAMENTE più motivati delle donne a lavorare, a creare qualcosa di loro e a intraprendere e la cosa si
spiega facilissimamente: che motivazione può avere una donna, sapendo che può fare la casalinga, la moglie e la madre vivendo
di quello, senza essere criticata dalla società e se lavora o deve lavorare può permettersi di fare lavori insulsi o dequalificanti
essendo comunque lodata o almeno rispettata perchè ad ogni modo LAVORA? Ben diversa è la condizione psicologica dei maschi
ai quali fin da piccoli viene fatto un discorso forte e chiaro:"O tu ottieni il successo con la S maiuscola o perlomeno dei successi
oppure per te ci sarà la morte sociale: sarai considerato un fallito, un perdente, un pezzo di merda. Per te non ci sarà scampo,
pietà, misericordia nemmeno in famiglia. E non pensare di cavartela sposando una ragazza ricca o una donna ricca. Questo lo
potranno fare le donne, vivere alle spalle di una persona dell'altro sesso. Tu, no". E non è questo, cara Lucia, una formidabile
forza motivazionale e una spinta irresistibile ad emergere? Questo, e non altro, spiega perchè le imprese maschili siano così
numerose e viceversa le imprese femminili così poche. Questo è il nemico invincibile del suprematismo femminile: non la forza
fisica dei maschi, nè i "condizionamenti culturali" nè l'assenza di aiuti per le donne. E' la MOTIVAZIONE MASCHILE contro la
quale non servono nè le leggi, nè le agevolazioni, nè gli incentivi per le donne e che voi donne mai potrete avere appunto per
le ragioni che ho dianzi spiegato.

Offline Lucia

  • Femminista
  • Veterano
  • ***
  • Post: 4566
Re:Imprese femminili
« Risposta #3 il: Luglio 26, 2014, 20:43:47 pm »
Io ho pensato che messo in quel modo un'incentivo aiuterebbe sia gli uomini che le donne.

L'INPS del lavoratore lo paga lo stato, ben piu' facile fare impresa con i contributi pagati dagli altri. Perche' non facciamo che se uno non e' capace di fare una cosa non la fa e basta senza che gli altri (stato) spendano un sacco di soldi per farla diventare "capace"?

ma infatti con tutte le imprese che chiudono sembra che sono pocchi capaci di "fare una cosa".. Dillo anhce agli imprenditori ceh si sono suicidati.

Se una donna ha un'ideea d'impresa che un uomo non lo ha e che potrebbe funzionare, perché non aiutarla? Cosi guadagnerebbero lei e un lui. Con il loro essere disoccupati chi guadagna?

PS: io se fossi inprenditrice volendo rinuncerei anche al proprio Inps, ma non si può.