Autore Topic: Arti Marziali  (Letto 281932 volte)

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Offline Vicus

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Re:Arti Marziali
« Risposta #1185 il: Novembre 14, 2019, 00:31:49 am »
Che peccato aver dovuto lasciare le AAMM per studiare, le mie colleghe di università hanno continuato e oltre ad aver fatto una faicle carriera sono anche diventate cinture nere (ma nel mio dojo lo shihan non le faceva passare sopra la marrone).
Che farci, le donne hanno una marcia in più.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Frank

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Re:Arti Marziali
« Risposta #1186 il: Novembre 14, 2019, 01:11:03 am »
Che peccato aver dovuto lasciare le AAMM per studiare, le mie colleghe di università hanno continuato e oltre ad aver fatto una faicle carriera sono anche diventate cinture nere (ma nel mio dojo lo shihan non le faceva passare sopra la marrone).
Che farci, le donne hanno una marcia in più.

E già, le donne hanno veramente "una marcia in più".
A chiacchiere, ovvio.


Citazione
e oltre ad aver fatto una facile carriera sono anche diventate cinture nere (ma nel mio dojo lo shihan non le faceva passare sopra la marrone).

Già, chissà perché...  :cool2:

Comunque anch'io sono una cintura nera (di Judo, ovviamente).

@@

PS: di recente mi son messo a seguire questo canadese - Dave Leduc -,
https://en.wikipedia.org/wiki/Dave_Leduc
un campione di Lethwei, o pugilato birmano, dove son previste pure le testate...

https://it.wikipedia.org/wiki/Lethwei





Citazione
Caratteristiche tecniche: "tutto il corpo è un'arma"
Nove tecniche tradizionali, formano la pratica del pugilato birmano. Le caratteristiche tecniche del lethwei tengono conto di tre componenti principali: le armi utilizzate, gli scopi e le distanze di combattimento. Troviamo:

Un uso di tutte le parti del corpo disponibili, di percussione e di proiezione portate attraverso nove armi principali : il cranio, i due pugni, i due gomiti, le due ginocchia e i due piedi.
La ricerca di percussione dell'insieme del corpo dell'avversario.
La gestione di tre distanze di combattimento: distanza lunga, in particolare di calcio; distanza media, colpi di ginocchio, pugno e gomito; corpo a corpo, con prese e proiezioni.
Per poter ricordare facilmente le strategie da adottare durante il combattimento il pugile deve memorizzare un insieme di relativamente semplici principi. Per esempio:

Colpire le armi, le parti del corpo dell'avversario, prima di attaccarsi al centro del corpo; per esempio, procurare una scossa con un colpo di testa nel muscolo e nello stesso tempo portare un colpo di pugno circolare o una percussione alla coscia dell'avversario, con un calcio frustrato (fr. fouetté) in occasione di un'offensiva in calcio circolare in linea mediana.
Le proiezioni devenno avvenire nello spazio vicino, in modo che si possa portare una percussione immediata.
Utilizzare le strategie degli animali del Thaing. Esempio: percussione nelle membra inferiori avverse di tipo cinghiale, o colpo di zampa di tipo pantera nelle braccia dell'avversario, per aprirsi un cammino verso lo scopo; un colpo rotativo della tigre in un'offensiva di calcio in faccia.
« Ultima modifica: Novembre 14, 2019, 01:22:52 am da Frank »
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Arti Marziali
« Risposta #1187 il: Novembre 14, 2019, 01:40:19 am »
Mi sembrano tecniche che utilizzano l'intera catena cinetica, quindi molto potenti, ma che possono sbilanciare.
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« Risposta #1188 il: Novembre 22, 2019, 19:01:29 pm »
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Re:Arti Marziali
« Risposta #1189 il: Novembre 30, 2019, 01:00:06 am »
https://www.oasport.it/2019/11/karate-premier-league-madrid-2019-italia-strepitosa-nel-kata-a-squadre-maschile-viviana-bottaro-e-luigi-busa-in-finale-per-il-terzo-posto-2/

Citazione
Karate, Premier League Madrid 2019: Italia strepitosa nel kata a squadre maschile, Viviana Bottaro e Luigi Busà in finale per il terzo posto
29 Novembre 2019
Antonio Lucia

È da poco terminata la prima giornata della settima ed ultima tappa della Premier League 2019 di karate, in programma alla Pabellón Multiusos Arena di Madrid (Spagna). Ottimi risultati per la spedizione azzurra quest’oggi: nel kata a squadre maschile ben due terzetti si sono qualificati alle finali, di cui uno (Gallo, Iodice, Panagia) in corsa per il primo posto e l’altro (Barreca, Salvatori, Sperati) per la terza posizione. Conferme importanti per Viviana Bottaro e Luigi Busà, che domenica sul tatami della capitale spagnola avranno la chance di salire sul gradino più basso del podio, rispettivamente nel kata femminile e nel kumite maschile -75 kg.

Italia da applausi nel kata a squadre maschile, in cui due terzetti azzurri hanno conquistato l’accesso alle finali di domenica: nello specifico, il consolidato trio composto da Gianluca Gallo, Alessandro Iodice e Giuseppe Panagia si è guadagnato la finalissima contro la Turchia, mentre quello formato da Mirko Barreca, Riccardo Salvatori e Andrea Sperati ha ottenuto la possibilità di giocarsi la finale per il terzo posto. Gallo, Iodice e Panagia hanno superato il primo turno con 23.74, per poi offrire una superba performance nel secondo round, nel quale hanno vinto agevolmente la propria pool con il punteggio di 24.2. Invece, il giovanissimo trio del Comitato Regionale Lazio Karate Fijlkam ha ottenuto il pass nel primo turno con 23.34 e si è piazzato terzo al secondo round (23.26), guadagnando dunque il diritto di disputare la finale per il terzo posto contro il Marocco. Buono anche il risultato dell’altro terzetto azzurro in gara, quello composto da Battioli, Sembinelli e Serra, che hanno superato il primo turno e non sono andati troppo lontani dall’accesso alle finali domenicali. L’altra sfida che metterà in palio il terzo posto sarà un derby spagnolo: Carbonell Lopez, Galan Lopez e Manzana Diaz contro Garcia Cuadrado, Martin Romero e Utrera Vazquez.

Nel kata femminile Viviana Bottaro si conferma ai massimi livelli, conquistando l’accesso alla finale per il terzo posto. La trentaduenne genovese ha fatto registrare il terzo miglior punteggio della propria pool nel terzo round (24.88) e si giocherà un piazzamento sul podio contro la giapponese Hikaru Ono (25.4), provando a bissare il risultato della scorsa tappa di Mosca. La finale per il primo posto sarà invece tra le due atlete che hanno dominato la Premier League 2019 e che si contenderanno il premio di Grand Winner: da un lato la padrona di casa Jaime Sandra Sanchez (26.68), dall’altro la nipponica Kiyou Shimizu (26.6). L’altra sfida per il terzo posto sarà tra Mo Sheung Grace Lau (Hong Kong) ed Emiri Iwamoto (Giappone). Tra le altre italiane, buona performance per Noemi Nicosanti, che arriva fino al terzo round, mentre Carola Casale, Terryana D’Onofrio e Michela Pezzetti non vanno oltre il secondo turno, Lisa Pivi e Matilde Galassi, invece, si fermano al primo round.

Combatterà per il terzo gradino del podio anche Luigi Busà nel kumite maschile -75 kg. Il capitano della Nazionale ha vinto la propria pool, sconfiggendo nell’ordine il guatelmateco Allan Maldonado (1-0), il francese Raybak Abdesselem (hantei), il giapponese Ryota Nakamura (3-0) ed il tedesco Noah Bitsch (1-0). In semifinale, però, il karateka siciliano si è dovuto arrendere al francese Logan Da Costa (0-1), che in finale sarà opposto al kazako Yermek Ainazarov. Nella finale per il terzo posto Busà affronterà l’iraniano Ali Asghar Asiabari. Niente da fare, invece, per Ahmed El Sharaby, che si è fermato al primo turno dei ripescaggi, e per Lorenzo Pietromarchi, eliminato nel secondo round.

Delusione per Angelo Crescenzo nel kumite -60 kg: il campione del mondo in carica è stato nettamente sconfitto al terzo round dal kazako Kaisar Alpysbay per 6-1 e non è riuscito a rifarsi nei ripescaggi, dove è stato definitivamente eliminato dal giapponese Yunosuke Minami (1-0). Ottimo il cammino di Samuele Marchese, che è arrivato fino al quarto round, nel quale ha dovuto inchinarsi al turco Eray Samdan, mentre Danilo Greco si è fermato al secondo per mano del brasiliano Douglas Brose (0-4). La finale sarà un derby kazako tra il sopracitato Alpysbay e Darkhan Assadilov. Nel kumite -67 kg, invece, l’italiano ad arrivare più lontano è Luca Maresca, eliminato ai ripescaggi ad un passo dall’approdo alla finale per il terzo posto dall’egiziano Ali Elsawy (0-3). Fuori al primo round Rosario Ruggiero, Lorenzo Milani e Gianluca De Vivo. A contendersi la vittoria finale in questa specialità saranno il turco Omer Abdurrahim Ozer e l’iraniano Amir Mehdizadeh.

Nessuna gioia, invece, nel kumite femminile. Nei -55 kg, il secondo round è stato fatale per Lorena Busà, Sara Cardin e Veronica Brunori, per la siciliana c’è stata la possibilità del ripescaggio, ma anche lì si è dovuta piegare subito all’olandese Jennifer Warling (0-2). La finale sarà tra la turca Tuba Yakan e l’egiziana Yassmin Attia. Nei -50 kg non è andata meglio a Lucrezia Molgora, sconfitta al secondo round, e ad Erminia Perfetto, eliminata al primo. Qui la finale vedrà impegnate l’uzbeka Bakhriniso Babaeva e la turca Serap Ozcelik Arapoglu.

antonio.lucia@oasport.it
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Re:Arti Marziali
« Risposta #1190 il: Novembre 30, 2019, 01:14:29 am »
Busà va forte.

A proposito di karate femminile: nel mio dojo le donne non andavano oltre la cintura marrone. In realtà era solo UNA, dopo anni di pratica: le altre (un paio) mollarono tutte alla cintura bianca. Una fece pure una scenata allo shihan che non la promuoveva mai. Facevo l'università all'epoca ed era una vera catarsi. :lol:
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Re:Arti Marziali
« Risposta #1191 il: Dicembre 02, 2019, 00:55:55 am »
https://it.euronews.com/2019/11/24/judo-osaka-grand-slam-oro-per-georgia-e-russia-tra-tanto-giappone

Citazione
Judo, Osaka Grand Slam: oro per Georgia e Russia (tra tanto Giappone)
Di euronews • ultimo aggiornamento: 24/11/2019

Grand Slam di judo ad Osaka, terza ed ultima giornata in terra nipponica caratterizzata dall’assegnazione di cinque ori: la notizia è che due di essi non vanno ai padroni di casa.

Uomini +100 kg: qui vince il russo TASOEV, che sconfigge in finale il giapponese OTA, argento.

Terza piazza per l’uzbeko YUSUPOV ed il nipponico KAGEURA.

Tra le donne +78 kg, su tutte la nipponica SONE, la quale sconfigge in finale la cubana ORTIZ.

Terzo gradino del podio per la giapponese ASAHINA e la brasiliana SOUZA.


Categoria uomini -100 kg: a sbaragliare la concorrenza ci pensa il nipponico HAGA, giustiziere dell’azero GASIMOV.

Bronzo per i giapponesi IIDA e WOLF.

Categoria donne -78 kg: oro per la nipponica UMEKI, dopo il successo nella finalissima ai danni della connazionale HAMADA.

Terzo gradino del podio per un’altra giapponese, IZUMI, e la transalpina POSVITE.

Tra gli uomini -90 kg, per chiudere, medaglia d’oro per il georgiano GVINIASHVILI, che sconfigge l’uzbeko BOBONOV.

Terza piazza per il coreano GWAK ed il giapponese MUKAI.


@@

Ne-Waza



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« Risposta #1192 il: Dicembre 02, 2019, 01:07:12 am »
https://it.euronews.com/2019/11/23/judo-osaka-grand-slam-giapponesi-mostruosi-ancora-una-volta

Citazione
Judo, Osaka Grand Slam: giapponesi mostruosi (ancora una volta)
Di euronews • ultimo aggiornamento: 23/11/2019

Grand Slam di judo ad Osaka, seconda giornata nipponica caratterizzata da un’altra prova maiuscola dei judoka di casa, che fanno incetta di tutti gli ori disponibili, e non solo.

Tra gli uomini -73 kg, medaglia d’oro per il giapponese EBINUMA, che sconfigge il connazionale HASHIMOTO.

Terza piazza per il mongolo GANBAATAR ed il tagiko MAKHMADBEKOV.


Categoria uomini -81 kg: a sbaragliare la concorrenza ci pensa il giapponese NAGASE, giustiziere del connazionale FUJIWARA.

Bronzo per il russo TEPKAEV e l’olandese DE WIT.

Categoria donne -63 kg: oro per la nipponica DOI, dopo il successo nella finalissima ai danni della connazionale KOTA.

Anche il terzo gradino del podio è tutto giapponese, grazie a NABEKURA e TASHIRO.

Tra le donne -70 kg, su tutte la nipponica Yoko ONO, la quale sconfigge in finale l’olandese POLLING.

Terzo gradino del podio per la giapponese ARAI e la tedesca SCOCCIMARRO.

Settima l’italiana Alice BELLANDI.

@@

https://it.euronews.com/2019/11/22/judo-osaka-grand-slam-nipponici-profeti-in-patria

Citazione
Judo, Osaka Grand Slam: nipponici profeti in patria
Di euronews • ultimo aggiornamento: 22/11/2019

Grand Prix di judo ad Osaka, prima giornata in terra nipponica nel segno del quasi totale predominio dei judoka di casa, i quali portano a casa ben quattro dei cinque ori di giornata.

Tra gli uomini -60 kg, medaglia d’oro per il giapponese TAKATO, che sconfigge il connazionale NAGAYAMA.

Terza piazza per il taiwanese YANG ed il coreano Won Jin KIM.

Categoria uomini -66 kg: a sbaragliare la concorrenza ci pensa il nipponico ABE, giustiziere del connazionale MARUYAMA.

Totalmente appannaggio dei padroni di casa anche i due bronzi assegnati, grazie ad AIDA e NISHIYAMA.


Categoria donne -48 kg: oro, manco a dirlo, per la giapponese TONAKI, dopo il successo nella finalissima ai danni della spagnola FIGUEROA.

Terzo gradino del podio per altre due nipponiche, KOGA e TSUNODA.

Tra le donne -52 kg, interrompe il predominio asiatico la transalpina BUCHARD, la quale sconfigge in finale la giapponese Uta ABE.

Terzo gradino del podio per le judoka di casa MAEDA e SHISHIME.

Donne -57 kg: qui vince la nipponica TAMAOKI, che sconfigge in finale la taiwanese LIEN, argento.

Terza piazza per la mongola DORJSUREN e la canadese KLIMKAIT.
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Re:Arti Marziali
« Risposta #1193 il: Dicembre 12, 2019, 18:35:38 pm »
https://www.oasport.it/2019/12/judo-manuel-lombardo-incontenibile-primo-successo-italiano-al-masters-quinta-odette-giuffrida/

Citazione
Judo, Manuel Lombardo incontenibile! Primo successo italiano al Masters, quinta Odette Giuffrida

Published: 12 Dicembre 2019 - 12:35Updated: 16:08Author Erik Nicolaysen


Finale di stagione entusiasmante per l’Italia del judo ed in particolare per Manuel Lombardo, punta di diamante del movimento azzurro e da oggi unico atleta del Bel Paese ad aver trionfato al Masters. Il 21enne torinese ormai non si ferma più e, dopo gli eccezionali risultati ottenuti recentemente nei Grand Slam di Brasilia (secondo) e Abu Dhabi (primo), si conferma anche a Qingdao (Cina) portando a casa un successo storico nel torneo dei Maestri della categoria -66 kg. Con questo strabiliante risultato Manuel incamera 1800 punti che gli consentono di superare il giapponese Joshiro Maruyama in vetta al ranking di qualificazione olimpica a Tokyo 2020.

Il percorso del piemontese è cominciato con un importante successo per waza-ari contro l’insidioso coreano Baul An (vice-campione olimpico in carica) e da quel momento in avanti ha cambiato passo costringendo il kazako Yeldos Zhumakanov alla squalifica (tre shido) per poi mettere a segno un ippon dopo l’altro a partire dai quarti di finale con il mongolo Baskhuu Yondonperenlei (dopo 45″), lo sloveno Adrian Gomboc e nell’atto conclusivo con l’esperto Kherlen Ganbold. In finale il nostro portacolori si è complicato la vita accumulando due shido ma è stato in grado di rimanere lucido aspettando l’occasione giusta per applicare una delle sue tecniche imprevedibili senza lasciare scampo all’avversario. Peccato sempre nei -66 kg per il nostro Matteo Medves, capace di superare per waza-ari dopo 1’52” di Golden Score l’uzbeko Sardor Nurillaev prima di cedere il passo al forte israeliano Baruch Shmailov (n.3 del ranking mondiale) con un ippon allo scadere.

Molti rimpianti in campo femminile per Odette Giuffrida, unica judoka italiana in gara nella giornata inaugurale. La vice-campionessa olimpica in carica dei -52 kg si è ben comportata nella Pool B raggiungendo le semifinali grazie ai tre incontri consecutivi vinti per waza-ari contro la coreana Bokjeong Jeong, la mongola Khorloodoi Bishrelt e la sorprendente uzbeka Diyora Keldiyorova (alla fine terza classificata grazie ai ripescaggi). Ad un solo passo dalla finalissima, Odette ha fronteggiato a viso aperto la n.1 del ranking mondiale e vincitrice del recente Grand Slam di Osaka Amandine Buchard, uscendo sconfitta da un combattimento infinito conclusosi dopo 6’37” di Golden Score con il waza-ari della francese. La romana classe 1994 è salita due ore più tardi di nuovo sul tatami nel Final Block con un’altra judoka francese, Astride Gneto, facendosi sfuggire l’occasione di salire per la terza volta in carriera sul podio al Masters (fu terza nel 2015 e nel 2016) a causa di un hansoku make materializzatosi dopo 1’39” di Golden Score.

Di seguito il riepilogo dei podi della prima giornata del Masters Qingdao 2019 di judo:

-48 kg F
1 Krasniqi (Kos)
2 Ganbaatar (Mgl)
3 Dolgova (Rus) e Clement (Fra)

-52 kg F
1 Shishime (Jpn)
2 Buchard (Fra)
3 Gneto (Fra) e Keldiyorova (Uzb)

-57 kg F
1 Kim Jin A (Prk)
2 Tamaoki (Jpn)
3 Klimkait (Can) e Monteiro (Por)

-60 kg M
1 Nagayama (Jpn)
2 Garrigos (Esp)
3 Lutfillaev (Uzb) e Mshvidobadze (Rus)

-66 kg M
1 Lombardo (Ita)
2 Ganbold (Mgl)
3 Margvelashvili (Geo) e Yondonperenlei (Mgl)
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« Risposta #1194 il: Dicembre 31, 2019, 00:17:08 am »
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« Risposta #1196 il: Dicembre 31, 2019, 00:44:22 am »
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« Risposta #1197 il: Dicembre 31, 2019, 01:13:23 am »
Non valuto da esperto ma hanno una rapidità incredibile.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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« Risposta #1198 il: Dicembre 31, 2019, 18:36:16 pm »
Non valuto da esperto ma hanno una rapidità incredibile.

Sì, ai massimi livelli i judoka - anzitutto di sesso maschile - sono molto veloci, potenti, esplosivi.
Del resto il judo è una disciplina che richiede molta forza fisica.
Solo ai lottatori ne è richiesta di più, soprattutto a quelli della lotta greco romana, che peraltro è una disciplina esclusivamente maschile, al contrario della libera, che è invece praticata da entrambi i sessi.

https://www.projectinvictus.it/quanta-forza-serve-al-praticante-di-sport-da-combattimento/

Citazione
CLASSIFICAZIONE DEGLI SDC CHE RICHIEDONO PIU’ FORZA
Se vogliamo determinare una classifica degli SDC che richiedono maggiore Forza avremo più o meno questa disposizione:

1- Lotta Greco-Romana (Greco-Roman Wrestling)
2- Lotta Libera (Freestyle Wrestling)
3- Judo

4- MMA
5- No-Gi Grappling e Sambo
6- BJJ
7- Muay Thai
8- Boxe
9 – Kick Boxing
10- TaeKwonDo, Light Contact, Point Karate
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Re:Arti Marziali
« Risposta #1199 il: Dicembre 31, 2019, 19:13:34 pm »
Vicus, leggi qua...

https://www.cure-naturali.it/articoli/vita-naturale/arti-marziali/arti-marziali-tra-uomini-e-donne-prevenire-il-disagio.html

Citazione
Arti marziali tra uomini e donne: come prevenire il disagio
Osservando il complesso mondo delle arti marziali noteremo che tra, i praticanti, sia a livello dilettantistico che a quello professionistico, ci sono sempre più persone di genere maschile piuttosto che di genere femminile. Questa statistica è spesso dovuta ad una sorta di "disagio" riscontrato durante l'allenamento misto. È possibile superarlo?

di GIACOMO COLOMBA

Arti marziali tra uomini e donne: come prevenire il disagio.
Le statistiche mondiali sulla pratica delle arti marziali ci dicono che i maschi sopravanzano numericamente le femmine di 6 a 1. Ciò non è dovuto solamente ad una questione di interesse o preferenza, visti gli ottimi risultati ottenuti dalle donne in questi sport e visto che nella fascia dei bambini questa statistica è ridotta a un 2 a 1.
Ciò ci dice che nel tempo si sviluppa una forma di disagio nell'allenarsi con persone di sesso opposto, anche se i praticanti marziali di diverse età percepiscono questo disagio in modo differente e vi reagiscono in diversa maniera.Generalmente si può iniziare a praticare arti marziali attorno ai cinque anni, e da quell'età fino ai dieci anni questo disagio tra i sessi è percepito in maniera minima e, anzi, spesso non vi è affatto. Come in tutti gli altri sport, i bambini di questa fascia di età in cui le caratteristiche sessuali non si sono ancora ben sviluppate riescono benissimo ad allenasi assieme con buoni risultati, visto inoltre che lo sviluppo fisico anticipato delle ragazze pareggia i conti con l'eventuale forza superiore dei ragazzi.
Tra i preadolescenti e gli adolescenti comincia a percepirsi un preciso disagio nel praticare alcuni esercizi assieme, specialmente perché il petto (e quindi il seno) è uno dei bersagli più comuni di molte tecniche, e nella lotta a terra si lavora praticamente tra le gambe del nostro compagno di allenamento. Il ruolo del maestro nel combattimento tra uomo e donna
Le cose vanno meglio quando in un corso di arti marziali c'è un gruppetto consolidato di femmine dove possono con tranquillità allenarsi tra loro e crescere assieme praticando gli esercizi che provocherebbero troppo disagio con un uomo.

Tuttavia il ruolo principale verso il superamento di questo disagio spetta al maestro: se da una parte il sentimento in questione è puramente soggettivo e chi lo vive dovrebbe farci i conti personalmente, il maestro dovrebbe contribuire a creare un ambiente in cui i fattori oggettivi che possono provocare tale sentimento siano ridotti al minimo.
Fin dall'inizio egli deve essere consapevole che questo disagio esiste e fa parte della psicologia umana, ed è bene non sottovalutarlo né sopravvalutarlo, perché molte ragazze cessano la loro pratica marziale a causa di queste incomprensioni o esagerazioni.
Questa consapevolezza deve mutarsi in chiarezza: il maestro deve utilizzare la sua autorevolezza e il suo carisma per affrontare in modo sano ed intelligente la questione, spiegando alla luce del sole che le ragazze non hanno niente da temere da alcuni contatti fisici che sono inevitabili se si vuol intraprendere il cammino marziale, e che i ragazzi debbono sforzarsi di essere rispettosi e di cercare di capire immediatamente quando la tensione diventa disagio.
Sarebbe ottima la presenza di una insegnante o di alcuni assistenti femmina: ciò supporterebbe emotivamente le donne e aiuterebbe i ragazzi a crescere i modo equilibrato e rispettoso, dovendo aver a che fare con un'autorità di sesso opposto da rispettare.
Le arti marziali femminili: quali sono e in cosa si differenziano Alla radice del problema.
I comportamenti sessisti o scorretti devono essere disincentivati, mai sottovalutati e combattuti alla radice. Sono equiparabili ad una qualsiasi altra forma di violenza perché lo sono a tutti gli effetti: la violenza non consiste nel tirare pugni o calci ma nell'imporre a qualcuno qualcosa che egli non desidera.
Se due persone hanno il desiderio di testarsi in un combattimento e decidono di farlo consapevolmente, onorevolmente, in un ambiente sicuro e sotto la supervisione di un maestro o di un arbitro, questa non è violenza.
Come detto la violenza consiste nell'imposizione, e questa va saputa riconoscere da subito e combattuta in modo intelligente, a partire dal maestro: in un ambiente come la palestra il maestro è un'autorità agli occhi degli studenti, ed egli deve svolgere questa funzione con massima integrità. Spetta anche ai genitori analizzare il comportamento del maestro e giudicare questa virtù.
Esistono ovviamente corsi prettamente femminili, ma continuare ad allenarsi insieme aiuta a conoscere meglio il sesso opposto e a rispettarlo, perché alla fine è questione di comunicazione: comunicare il proprio disagio verso un contatto indesiderato al proprio compagno e ad un maestro comprensivo risolve tutto, e ci renderà anche più sicuri e meno timorosi di utilizzare alcune parti del corpo che normalmente creano imbarazzo.Il circolo virtuoso quindi consiste in: consapevolezza - chiarezza - comunicazione - comfort. Se trovate un intoppo in una di queste 4 "c", cambiate pure corso.

Questo è uno dei motivi per cui son sempre stato contrario agli allenamenti misti.
Calcola che una volta, in occasione di un randori, un ragazzo si mise a baciare sul collo una ragazza.
I maschi con i maschi; le femmine con le femmine.
Problemi=zero.

Naturalmente non sentirai mai pronunciare parole simili da alcun maestro odierno.

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PS: questo fu il mio primo Sensei (o Maestro).



Oggi è un 6° Dan di judo.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.