Autore Topic: Arti Marziali  (Letto 281873 volte)

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Offline Hector Hammond

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Re:Arti Marziali
« Risposta #600 il: Aprile 10, 2017, 00:29:46 am »
Diciamo pure che molte non ne son minimamente attratte, sia dalle arti marziali che dagli sport da combattimento.*
Tuttavia è vero che quella parte che ne è affascinata rivolge il suo interesse al karate, alla muay thai, al pugilato, al judo o alle MMA.
Generalmente delle arti marziali interne gliene frega meno di zero.

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* A tutt'oggi, in qualsiasi parte del mondo, la stragrande maggioranza dei praticanti di arti marziali o di sport da combattimento sono maschi e non femmine.

Diciamo che preferiscono altri modi per rompere le scatole al prossimo  :lol: , ho sempre trovato interessanti questi dettagli , rivelatori  :cool: .

Qui ragazze modalità rissa on  :sleep: .


Offline Frank

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Re:Arti Marziali
« Risposta #601 il: Aprile 10, 2017, 21:11:32 pm »
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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Re:Arti Marziali
« Risposta #602 il: Aprile 10, 2017, 21:14:38 pm »
http://www.oasport.it/2017/04/judo-grand-prix-antalya-2017-russia-prima-nel-medagliere-ma-la-stella-e-lukas-krpalek/

Citazione
Judo, Grand Prix Antalya 2017: Russia prima nel medagliere, ma la stella è Lukáš Krpálek
Pubblicato il 10 aprile 2017 da Giulio Chinappi alle ore 03:02 in Combattimento, Judo
Judo-Lukas-Krpalek.jpg

Il Grand Prix di Antalya rappresentava l’ultimo torneo internazionale prima dell’appuntamento con i Campionati Europei di judo 2017, che avranno luogo dal 20 al 23 aprile a Varsavia, capitale della Polonia. Non è un caso, infatti, che all’appuntamento turco molti abbiano deciso di non partecipare, compresi gli italiani, per preparare al meglio la rassegna continentale.

Al primo posto del medagliere troviamo la Russia, che ha ottenuto quattro ori e cinque bronzi, schierando però molti atleti che generalmente non sono abituati a calcare i tatami del World Tour e che non dovremmo vedere in gara a Varsavia. Tra i vincitori, i nomi più noti sono sicuramente quelli di Adlan Bisultanov (100 kg) ed Anastasiya Dmitrieva (78 kg), mentre meno prevedibili erano i successi di Abdula Abdulzhalilov (66 kg) e Stanislav Semenov (81 kg).

Tra coloro che potranno puntare ad una medaglia a Varsavia, sicuramente sono da sottolineare le vittorie dell’austriaca Kathrin Unterwurzacher (63 kg) e della francese naturalizzata turca Kayra Sayit (+78 kg), che in Polonia sarà chiamata a difendere il titolo vinto lo scorso anno nella massima categoria di peso femminile. Tra i nomi importanti anche quello della mongola naturalizzata kazaka Otgontsetseg Galbadrakh (48 kg), medagliata di bronzo olimpica a Rio 2016.

L’attrazione del torneo era però rappresentata soprattutto da Lukáš Krpálek: il ventiseienne ceco, campione olimpico dei 100 kg, è passato quest’anno alla categoria dei pesi massimi, e proprio ad Antalya ha ottenuto la sua prima medaglia d’oro nel World Tour nella nuova divisione di peso. In realtà, il campione ceco aveva già vinto l’European Open di Praga nel 2014 in questa categoria, ma in quel caso si trattava solamente di un’eccezione, oltretutto in un torneo valido per il ranking mondiale ma non inserito nel World Tour. Dopo i due titoli europei vinti nel 2013 e nel 2014, Krpálek sembra dunque pronto a rivaleggiare con i migliori anche tra i +100 kg, puntando certamente al podio.

Grande judoka il ceco Lukáš Krpálek, peraltro un maestro di osaekomi.*

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«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Arti Marziali
« Risposta #603 il: Aprile 14, 2017, 21:15:54 pm »
http://www.oasport.it/2017/04/judo-europei-2017-i-convocati-della-russia-uno-squadrone-per-dominare/

Citazione
Judo, Europei 2017: i convocati della Russia. Uno squadrone per dominare
Pubblicato il 14 aprile 2017 da Giulio Chinappi alle ore 03:43 in Combattimento, Judo

Saranno diciotto (nove uomini e nove donne) i judoka che rappresenteranno la Russia ai Campionati Europei di judo 2017, che avranno luogo dal 20 al 23 aprile a Varsavia, capitale della Polonia.

Come al solito, la compagine russa agli ordini di Ezio Gamba sarà temibile soprattutto nel settore maschile, dove può puntare a vincere un numero importante di medaglie. Nonostante di tratti di una squadra dalle grandi ambizioni, va comunque sottolineata l’assenza dei tre medagliati olimpici: non ci saranno, infatti, Beslan Mudranov (60 kg) e Khasan Khalmurzaev (81 kg), entrambi medagliati d’oro a Rio 2016, e neppure la leader della squadra femminile Natalia Kuziutina, che fu bronzo tra le 63 kg. Khalmurzaev, oltretutto, è anche il campione europeo in carica. Tra le assenze anche quelle di Arsen Galstyan, che un anno fa fu bronzo tra i 66 kg, e di Yulia Ryzhova, terza tra le 57 kg.

Nel complesso, dunque, solamente Ekaterina Valkova difenderà il bronzo vinto nella passata edizione tra le 63 kg. Il team russo potrà comunque contare su altri atleti plurimedagliati nella rassegna continentale come Kamal Khan-Magomedov, oro nel 2015 ed argento nel 2013, Kirill Denisov (100 kg), che vanta due ori e un argento risalenti a quando militava tra i 90 kg, Irina Dolgova (48 kg), bronzo nel 2015, o Irina Zabludina (57 kg), due volte medagliata di bronzo, senza dimenticare Alan Khubetsov (81 kg), che vanta due podi ai Mondiali. A questi vanno aggiunti anche i tanti atleti provenienti da successi nelle categorie giovanili.

Con una tale compattezza, la Russia sarà naturalmente molto competitiva anche nelle prove a squadre, dove l’anno scorso ottenne due medaglie d’argento.

UOMINI

-60 kg MSHVIDOBADZE Robert
-66 kg KHAN-MAGOMEDOV Kamal
-73 kg IARTCEV Denis
-73 kg MOGUSHKOV Musa
-81 kg KHUBETSOV Alan
-81 kg LAPPINAGOV Aslan
-90 kg KHALMURZAEV Khusen
-100 kg ZANKISHIEV Kazbek
-100 kg DENISOV Kirill

DONNE

-48 kg PERSIDSKAIA Mariia
-48 kg DOLGOVA Irina
-52 kg KUZNETSOVA Alesya
-57 kg ZABLUDINA Irina
-57 kg KONKINA Anastasiia
-63 kg DAVYDOVA Daria
-63 kg VALKOVA Ekaterina
-78 kg SHMELEVA Antonina
+78 kg CHIBISOVA Ksenia

giulio.chinappi@oasport.it
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Alberto1986

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Re:Arti Marziali
« Risposta #605 il: Aprile 15, 2017, 08:46:20 am »
Se non sbaglio, Putin è esperto in arti marziali.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Frank

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Re:Arti Marziali
« Risposta #606 il: Aprile 15, 2017, 10:04:10 am »
Se non sbaglio, Putin è esperto in arti marziali.

E' un 6° dan di judo.
Tuttavia questo ha un valore relativo (mi riferisco ai dan), per tutta  una serie di motivi che ora non mi metto a spiegare.
Ezio Gamba è stato, ed è, un judoka decisamente migliore (a mio parere il miglior judoka italiano di sempre), peraltro campione olimpico a Mosca, nel 1980.
Ezio Gamba è anche un maestro del ne-waza, cioè della lotta a terra.


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http://www.michelemarolla.com/dati/judo-storia/judo-approfondimenti/12-judonews/37-considerazioni-sul-ne-waza
Citazione
Considerazioni sulla lotta a terra (ne-waza)

Il ne waza è il naturale proseguimento di un combattimento iniziato in piedi, ma se nel tachi waza occorre una prontezza di riflessi immediata, ciò non è indispensabile nella lotta a terra, in quanto il ragionamento e la calma riflessione hanno preponderanza.

Velocità e controllo immediato sono però necessari nel passaggio tra la lotta in piedi e la lotta a terra, per approfittare della posizione debole dell'avversario a seguito di una tecnica di proiezione che lo porta a terra, senza che venga assegnato l'ippon.

Il regolamento arbitrale consente anche l'uso di movimenti particolarmente abili per portare a terra l'avversario, senza peraltro che ne derivi un qualsiasi punteggio, atti a poter continuare il combattimento in ne waza. Esistono diversi atleti, specializzati nella lotta a terra, che usano questi movimenti per portarsi in una situazione di vantaggio a loro congeniale. Possiamo pertanto considerare parte indispensabile del bagaglio tecnico di un judoka lo studio del ne waza, anche se esso costituisce una parte statisticamente minore del combattimento.

E' sicuramente un'arma in più a disposizione del combattente, ma teniamo presente che ci sono molti atleti specializzati nell'evitare la prosecuzione a terra del combattimento. Un esempio per tutti, di altissimo livello, è stato il giapponese Shozo Fujii. Anche a livello arbitrale, spesso il combattimento a terra viene interrotto per far riprendere agli atleti la posizione in piedi.

Possiamo perciò dire che il mondo del ne waza è affascinante e quasi infinito, ma per un atleta agonista sarà fondamentale affinare prima le sue capacità nel tachi waza e successivamente dedicarsi al ne waza, sia per ampliare il suo panorama tecnico e avere più chance in gara, sia per sfruttare la preparazione atletica che l'allenamento specifico non manca di dare in termini di fiato, resistenza alla forza e muscolatura.

Come per le tecniche di proiezione, anche le tecniche di controllo hanno i loro metodi di allenamento. Metodi che variano da un insegnante all'altro, ma spesso trascurati e lasciati a una forma di improvvisazione didattica. E' bene invece avere le idee molto chiare su come è strutturato il katame waza per potersi allenare e per insegnare ai propri allievi buone tecniche ed esercizi specifici per svilupparle.

Dal punto di vista della didattica è bene che l'insegnamento cominci con osae komi waza, nogare kata e hairi kata. Questo perché l'allievo deve sapere, per mettere a frutto i suoi sforzi, come arrivare a eseguire un'immobilizzazione e come, nel caso venga immobilizzato, effettuare delle tecniche per liberarsi o difendersi. Quando questi tre punti sono stati spiegati, il randori a terra si svilupperà più velocemente e con molta più efficacia. Shime e kansetsu waza con i relativi fusegi kata (metodi di difesa), renraku e kaeshi waza si potranno inserire gradualmente, articolandoli fra loro con le tecniche insegnate o che si verranno a sviluppare nel randori.

Un altro suggerimento è quello di spiegare sempre tecniche che siano la conseguenza logica dei movimenti che già gli allievi conoscono, in modo da dare loro la possibilità di arrivare naturalmente all'applicazione, senza dover cambiare o modificare quello che hanno appreso precedentemente. Inoltre è importante abbinare allo studio del combattimento a terra un'assidua pratica del katame no kata per educare e potenziare una corretta respirazione, che solo attraverso l'esercizio del kata si può insegnare agli allievi.

Gli atleti, campioni e aspiranti campioni, dovrebbero chiarire bene il loro grado di conoscenza  della materia per poter programmare un determinato sforzo nell'allenamento e nello studio, là dove si sentono più carenti. Ad esempio, se si riconosce di non saper sfruttare le occasioni che ci capitano nel seguire un'azione a terra, dobbiamo spingere lo studio nell'analizzare le tecniche preferite di nage waza (tokui waza) e legarle con tecniche di controllo.

Nelle gare di Judo attuali, molti combattenti si preoccupano soprattutto di ostacolare le prese e far trascorrere dei minuti preziosi buttandosi continuamente a terra, non permettendo all'avversario di trovare il tempo e lo spazio per eseguire tecniche di nage waza, e questo nonostante le nuove regole arbitrali (e la loro interpretazione) siano molto più severe nei confronti di questo atteggiamento. In questi casi bisogna scegliere le situazioni che si verificano più di frequente e trovare le azioni di katame waza adatte, per sfruttare delle preziose occasioni per ottenere la vittoria.

Questo tipo di analisi delle proprie capacità è possibile nella corretta programmazione e sviluppo dell'allenamento in dojo. Si può costruire così un sistema efficace per mettere a fuoco determinate lacune del combattimento e per migliorare velocemente nel katame waza.
Vorrei citare, a conclusione, il grande maestro Gunji Koizumi su alcuni punti fondamentali del ne waza:

“Le anche sono il punto di controllo per l'intero corpo, le ginocchia per le gambe, i gomiti per le braccia. Questi punti sono deboli se attaccati lateralmente con il braccio piegato ad angolo retto. Al tempo stesso l'azione di tali giunture è di vitale importanza sia nell'attacco che nella difesa. Ogni vostro movimento o azione ha inizio da un loro movimento. L'uso locale di mani o piedi è vano, come un meccanismo senza base.
Vi sono tre modi di usare il meccanismo del corpo. Uno consiste nell'usarlo come una solida struttura, irrigidendo tutte le giunture e atteggiandolo ad arco. In tal modo voi potete liberare il vostro corpo dal controllo dell'avversario e potete concentrare il suo peso su un solo punto. Il secondo sta nel rilassare tutti i muscoli ed usare il corpo come un asciugamano bagnato sul corpo dell'avversario. Questo vi permetterà di localizzare o neutralizzare lo sforzo dell'avversario nello spingere o nel tirare. Il terzo consiste nel mutare la curva della spina dorsale, onde far agire il peso concentrato del corpo su un punto del corpo dell'avversario. Questa forma è particolarmente importante nelle azioni di bloccaggio, non solo perché  assai efficace, ma anche perché risparmia una inutile fatica muscolare.”
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Alberto1986

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Re:Arti Marziali
« Risposta #607 il: Aprile 15, 2017, 21:19:59 pm »
Frank, cosa ne pensi del Krav-Maga?

Offline Vicus

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« Risposta #608 il: Aprile 15, 2017, 21:47:58 pm »
Da un po' Frank pratica il Krav Maga.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Frank

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« Risposta #609 il: Aprile 16, 2017, 01:28:58 am »
Frank, cosa ne pensi del Krav-Maga?

Ne penso bene; ma al tempo stesso penso male di molti pseudo maestri che infestano l'ambiente.
A parte questo il Krav Maga lo pratico da circa un anno e mezzo.
E' una tecnica di combattimento nata per essere usata in un contesto bellico e quindi studiata per neutralizzare l'avversario.
Nelle tecniche del Krav Maga non vi è nulla di superfluo o estetico, ma solo una estrema efficacia e velocità di esecuzione delle combinazioni fino all'eliminazione del problema.
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Re:Arti Marziali
« Risposta #610 il: Aprile 16, 2017, 17:47:29 pm »
Ne penso bene; ma al tempo stesso penso male di molti pseudo maestri che infestano l'ambiente.
A parte questo il Krav Maga lo pratico da circa un anno e mezzo.
E' una tecnica di combattimento nata per essere usata in un contesto bellico e quindi studiata per neutralizzare l'avversario.
Nelle tecniche del Krav Maga non vi è nulla di superfluo o estetico, ma solo una estrema efficacia e velocità di esecuzione delle combinazioni fino all'eliminazione del problema.

Si, sono perfettamente a conoscenza che è un'arte marziale insegnata a molti corpi di polizia e corpi militari speciali occidentali (tra cui il GIS dei carabinieri). Mi interessava sapere, però, il tuo parere da esperto del settore, perchè avevo l'intenzione di prendere delle lezioni, cosa che ho sempre rimandato negli anni. E' troppo tardi prendere lezioni a 31 anni, tenendo conto che, a parte una piccola e breve esperienza da ragazzo nel full-contact, non ho mai fatto arti marziali?
« Ultima modifica: Aprile 16, 2017, 18:10:56 pm da -Alberto86- »

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« Risposta #611 il: Aprile 16, 2017, 18:36:23 pm »
E' troppo tardi prendere lezioni a 31 anni, tenendo conto che, a parte una piccola e breve esperienza da ragazzo nel full-contact, non ho mai fatto arti marziali?

No, non è troppo tardi.
L'importante è scegliere il maestro giusto e impegnarsi seriamente.

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Calcola che il Krav Maga lo pratica da cinque anni anche la 38enne Elisabetta Canalis.
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Re:Arti Marziali
« Risposta #612 il: Aprile 16, 2017, 18:42:36 pm »
No, non è troppo tardi.
L'importante è scegliere il maestro giusto e impegnarsi seriamente.
....

Ah bene. Al momento ho ripreso a fare saltuariamente MTB viste le belle giornate e mi sto preparando per riprendere bodybuilding, che ho mollato da troppo tempo. Appena riprendo il giusto tono muscolare vorrei prendere delle lezioni (magari anche da settembre se tutto va come ho programmato). Per impegnarsi seriamente cosa intendi? Quanti giorni di lezioni la settimana prevede, solitamente, un buon programma d'allenamento di krav-maga?

Offline Frank

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« Risposta #613 il: Aprile 16, 2017, 19:06:12 pm »
Per impegnarsi seriamente cosa intendi? Quanti giorni di lezioni la settimana prevede, solitamente, un buon programma d'allenamento di krav-maga?

Le lezioni si possono svolgere 2/3 volte a settimana con durata tra i 60 e i 90 minuti, le stesse sono caratterizzate da allenamenti tecnici e psicologici (utilizzo dei colpi e delle tecniche a 360° nelle varie situazioni ambientali), in un crescendo di intensità, in modo da poter allenare il proprio fisico sotto il massimo stress psico-fisico possibile.

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Re:Arti Marziali
« Risposta #614 il: Aprile 16, 2017, 19:27:06 pm »
Perfetto Frank, ti ringrazio.  ;)

Ps: mi sono ricordato di un vecchio spezzone su YT che anni fa mi piaceva molto guardare (non è ovviamente krav maga):