Autore Topic: Arti Marziali  (Letto 281939 volte)

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Re:Arti Marziali
« Risposta #525 il: Dicembre 13, 2016, 01:57:31 am »
Shuai Jiao conosciuto come wrestling cinese ma anchecome lotta mongola .



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Re:Arti Marziali
« Risposta #526 il: Dicembre 21, 2016, 20:17:16 pm »
Hector, guarda questo video.

«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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Re:Arti Marziali
« Risposta #528 il: Dicembre 26, 2016, 15:11:41 pm »
Interessante:

IL COMBATTIMENTO A TERRA È SCONSIGLIATO

Una delle caratteristiche delle competizioni moderne di arti marziali miste è l’importanza data al ground fighting, il combattimento a terra. Dopo che Royce Gracie ha vinto con facilità il primo torneo Ufc impiegando le sue tecniche di ju-jitsu brasiliano, è divenuto a tutti chiaro che in una situazione di 1vs1 in un ring, è troppo difficile vincere senza conoscere il combattimento a terra.

In guerra, tuttavia, questo tipo di combattimento può essere utile solo in situazioni molto limitate. In alcune competizioni sportive di arti marziali, cadere a terra equivale a perdere. Il motivo è che nella guerra tradizionale, finire con la schiena a terra significava prendersi un colpo di lancia un secondo dopo. Se durante una guerra, anche moderna, un soldato ne attaccasse un altro portandolo a terra, sarebbe facile per altri soldati intervenire accoltellando l’aggressore. Lo stesso avviene in una situazione di autodifesa moderna: se la persona A porta a terra la persona B, gli amici di B possono sempre intervenire ad aiutarlo, e A sarà in una situazione in cui non può affatto difendersi. Inoltre un coltello, un sasso, la sabbia, un terreno ruvido, una discesa, una sedia, un tavolo, sono tutti mezzi che possono essere sfruttati per creare situazioni impreviste per l’atleta abituato al tappetino della palestra o al ring. Alcune arti marziali, come il ninjutsu, si specializzano nell’utilizzo dell’ambiente esterno e delle armi non convenzionali, magari tenute nascoste sotto i vestiti.

Il combattimento a terra, quindi - che è così cruciale nelle competizioni sportive - è secondario in situazioni di guerra e di autodifesa.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Arti Marziali
« Risposta #529 il: Dicembre 26, 2016, 16:08:23 pm »
Sì, è chiaro che in guerra o in un combattimento per strada, senza regole né arbitri, è fortemente sconsigliato finire per terra, a meno che uno non si trovi in un luogo isolato privo di asfalto o cemento* (esempio: in un campo), uno contro uno, senza armi tra le mani, ed essendo esperto di lotta a terra possa così bloccare l'avversario, o comunque neutralizzarlo.

Per me, che oltre ad aver praticato il judo in gioventù, provengo (in un certo senso) dalla strada, son fatti ovvi.
Ben diverso è il contesto sportivo, dove mi trovavo molto a mio agio nel combattimento a terra (denominato ne-waza), al contrario di molti altri judoka dell'epoca (e non).

@@

*
Una proiezione, con relativo impatto sul cemento o sull'asfalto (che può essere molto pericoloso, perché l'eventuale avversario potrebbe sbattere pure la testa), generalmente chiude lì la questione, al contrario di quanto può e potrebbe accadere su un tatami, dove comunque non è che siano rose e fiori, perché anche lì ci si può far male.


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Re:Arti Marziali
« Risposta #530 il: Dicembre 28, 2016, 19:50:19 pm »
http://www.oasport.it/2016/12/judo-majlinda-kelmendi-e-shohei-ono-migliori-judoka-del-2016-fabio-basile-sul-podio/

Citazione
Judo: Majlinda Kelmendi e Shohei Ono migliori judoka del 2016. Fabio Basile sul podio!
Pubblicato il 28 dicembre 2016 da Giulio Chinappi alle ore 12:44 in Combattimento, Judo

La International Judo Federation (IJF) ha indetto quest’anno delle votazioni aperte sulla propria pagina Facebook per determinare i nomi dei migliori judoka del 2016.

Nel settore maschile, il più votato è stato il giapponese Shohei Ono, campione olimpico della categoria 73 kg, della quale è stato anche due volte campione mondiale. Il nipponico proveniente dall’Università di Tenri ha ottenuto ben 2.166 preferenze, precedendo il campionissimo francese dei pesi massimi Teddy Riner (983 voti) e l’azzurro Fabio Basile, che si è guadagnato 668 voti grazie alla sua vittoria olimpica tra i 66 kg.

La storica medaglia d’oro di Majlinda Kelmendi alla prima partecipazione olimpica del Kosovo ha permesso all’interprete della categoria 52 kg di dominare le votazioni del settore femminile con 5.299 preferenze espresse a suo favore. Secondo posto per Rafaela Silva, vincitrice dell’oro olimpico delle 57 kg nella sua città natale, terzo per la statunitense Kayla Harrison, che si è confermata regina della categoria 78 kg prima di annunciare il proprio passaggio alle MMA.

giulio.chinappi@oasport.it
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« Risposta #531 il: Dicembre 28, 2016, 20:41:40 pm »
Interessante:

IL COMBATTIMENTO A TERRA È SCONSIGLIATO

Una delle caratteristiche delle competizioni moderne di arti marziali miste è l’importanza data al ground fighting, il combattimento a terra. Dopo che Royce Gracie ha vinto con facilità il primo torneo Ufc impiegando le sue tecniche di ju-jitsu brasiliano, è divenuto a tutti chiaro che in una situazione di 1vs1 in un ring, è troppo difficile vincere senza conoscere il combattimento a terra.

In guerra, tuttavia, questo tipo di combattimento può essere utile solo in situazioni molto limitate. In alcune competizioni sportive di arti marziali, cadere a terra equivale a perdere. Il motivo è che nella guerra tradizionale, finire con la schiena a terra significava prendersi un colpo di lancia un secondo dopo. Se durante una guerra, anche moderna, un soldato ne attaccasse un altro portandolo a terra, sarebbe facile per altri soldati intervenire accoltellando l’aggressore. Lo stesso avviene in una situazione di autodifesa moderna: se la persona A porta a terra la persona B, gli amici di B possono sempre intervenire ad aiutarlo, e A sarà in una situazione in cui non può affatto difendersi. Inoltre un coltello, un sasso, la sabbia, un terreno ruvido, una discesa, una sedia, un tavolo, sono tutti mezzi che possono essere sfruttati per creare situazioni impreviste per l’atleta abituato al tappetino della palestra o al ring. Alcune arti marziali, come il ninjutsu, si specializzano nell’utilizzo dell’ambiente esterno e delle armi non convenzionali, magari tenute nascoste sotto i vestiti.

Il combattimento a terra, quindi - che è così cruciale nelle competizioni sportive - è secondario in situazioni di guerra e di autodifesa.
Articolo pessimo.
Mischia cose vere(banali ma vere) a conclusioni illogiche.
L'argomento autodifesa è vastissimo perché infinite sono le variabili.
Portare il combattimento a terra può essere la cosa più idonea se il tuo assalitore è da solo e ti sovrasta nettamente in stazza,forza e velocità.
Non lo è se l'aggressore è insieme a qualcun altro.
ma vi è anche il caso in cui pur ritenendo preferibile combattere in piedi l'avversario(o più' avversari) riesca a portarti a terra.
Nella lotta a terra rientrano anche le tecniche su come rialzarsi in posiziona eretta nonostante l'avversario voglia tenerci giù.
Insomma nel combattimento senza regole è sempre preferibile saper combattere sia in piedi che a terra.

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« Risposta #532 il: Dicembre 28, 2016, 20:57:53 pm »
Sì, è chiaro che in guerra o in un combattimento per strada, senza regole né arbitri, è fortemente sconsigliato finire per terra, a meno che uno non si trovi in un luogo isolato privo di asfalto o cemento* (esempio: in un campo), uno contro uno, senza armi tra le mani, ed essendo esperto di lotta a terra possa così bloccare l'avversario, o comunque neutralizzarlo.

Per me, che oltre ad aver praticato il judo in gioventù, provengo (in un certo senso) dalla strada, son fatti ovvi.
Ben diverso è il contesto sportivo, dove mi trovavo molto a mio agio nel combattimento a terra (denominato ne-waza), al contrario di molti altri judoka dell'epoca (e non).

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Una proiezione, con relativo impatto sul cemento o sull'asfalto (che può essere molto pericoloso, perché l'eventuale avversario potrebbe sbattere pure la testa), generalmente chiude lì la questione, al contrario di quanto può e potrebbe accadere su un tatami, dove comunque non è che siano rose e fiori, perché anche lì ci si può far male.
Una proiezione con impatto sul cemento può esser devastante specie se l'avversario non sa cadere.
Non a caso nel judo(e mi darai conferma),nel sambo e nelle MMA le tecniche di caduta sono FONDAMENTALI
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« Risposta #533 il: Dicembre 28, 2016, 22:03:27 pm »
Articolo pessimo.
Mischia cose vere(banali ma vere) a conclusioni illogiche.
L'argomento autodifesa è vastissimo perché infinite sono le variabili.
Portare il combattimento a terra può essere la cosa più idonea se il tuo assalitore è da solo e ti sovrasta nettamente in stazza,forza e velocità.
Non lo è se l'aggressore è insieme a qualcun altro.
ma vi è anche il caso in cui pur ritenendo preferibile combattere in piedi l'avversario(o più' avversari) riesca a portarti a terra.
Nella lotta a terra rientrano anche le tecniche su come rialzarsi in posiziona eretta nonostante l'avversario voglia tenerci giù.
Insomma nel combattimento senza regole è sempre preferibile saper combattere sia in piedi che a terra.
A torto o a ragione, diversamente dal jujitsu nel karate le tecniche di combrattimento a terra sono più limitate e atterrare l'avversario equivale a sconfiggerlo (ci sono comunque varie tecniche per combattere in piedi contro un avversario a terra).
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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« Risposta #534 il: Dicembre 28, 2016, 23:13:17 pm »
A torto o a ragione, diversamente dal jujitsu nel karate le tecniche di combrattimento a terra sono più limitate e atterrare l'avversario equivale a sconfiggerlo (ci sono comunque varie tecniche per combattere in piedi contro un avversario a terra).
Nel contesto che tu hai evidenziato(lotta senza regole in strada) semplicemente atterrare un avversario (senza mandarlo KO o danneggiarlo gravemente)non significa sconfiggerlo.
Mandarlo KO,lesionarlo in maniera tale da renderlo inoffensivo,soffocarlo o ucciderlo significa sconfiggerlo.
Hai fatto l'esempio del teatro di guerra.
Gli  eserciti degli USA e della Russia da anni utilizzano come tecniche di combattimento disarmato tecniche che derivano dal Combat Sambo e dal Systema (i russi) e dalle MMA (gli USA) ovviamente integrando con tecniche sportivamente illegali(esempio dieta negli occhi)  e tecniche di disarmo.
 Il Combat Sambo e le mma sono entrambe due discipline che prevedono sia il combattimento in piedi che quello a terra.
Sono rimasto coinvolto diverse volte in delle risse e diverse volte la conoscenza della lotta a terra si è rivelata fondamentale(in un caso sono stato trascinato a terra mentre davo le spalle a un pezzo di merda con cui avevo avuto il giorno prima una spiacevole discussione,la conoscenza della lotta a terra mi ha permesso di uscirne illeso..lui ha avuto una bella lezione)
Saper colpire,saper lottare in piedi(in clinch) e la lotta a terra sono 3 piani del combattimento che bisogna dominare per avere un sistema di autodifesa veramente efficace.
Ovviamente poi nessun sistema per quanto completo sia può garantire la vittoria assicurata in un combattimento in strada.
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« Risposta #535 il: Dicembre 29, 2016, 00:17:05 am »
Una proiezione con impatto sul cemento può esser devastante specie se l'avversario non sa cadere.
Non a caso nel judo
(e mi darai conferma),nel sambo e nelle MMA le tecniche di caduta sono FONDAMENTALI

Sì, nel judo è fondamentale.
A questo aggiungi che un uomo medio, che non ha mai messo piede su un tatami, non ha la più pallida idea di come si faccia a cadere, per cui una proiezione sul cemento o sull'asfalto può essere veramente devastante.


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« Risposta #536 il: Dicembre 31, 2016, 16:58:55 pm »
Energia esterna contro energia interna .


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« Risposta #537 il: Dicembre 31, 2016, 17:03:40 pm »
 :huh:
Hector, guarda questo video.

Eccomi mi spiace non averti risposto prima  :( , ma purtroppo questo fine anno è un pò travagliato  :cry: .Peccato perché il video merita di essere riguardato più volte ed infatti è parecchio istruttivo , gente che riesce pure a volare combattendo a terra non è da tutti i giorni  :sleep: .

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Re:Arti Marziali
« Risposta #538 il: Gennaio 01, 2017, 17:26:57 pm »
CLUBBER, la wonder woman Ronda Rousey, ovvero la combattente più sopravvalutata della storia delle arti marziali miste (e non), che avrebbe dovuto picchiare tutti i combattenti di sesso maschile della sua categoria di penso, nonché il pugile Floyd Mayweather, le ha nuovamente buscate da un'altra femmina.
Contro un campione di MMA, di pari peso,* rischierebbe di finire in sala rianimazione, se non direttamente all'obitorio.

*

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http://www.ilpost.it/flashes/ronda-rousey-sconfitta/
Citazione

Ronda Rousey ha perso di nuovo
Ieri alle 09:55
Ronda Rousey ha perso di nuovo   

L’americana Ronda Rousey, considerata fino a pochi mesi fa la più forte lottatrice di arti marziali miste al mondo, ha perso il suo secondo incontro di fila, combattuto contro la brasiliana Amanda Nunes. È la sua seconda sconfitta in carriera, dopo quella ottenuta nel novembre 2015 contro Holly Holm. Dal 2010 al 2015 Rousey non aveva perso nemmeno un incontro della UFC, la principale lega che organizza incontri di arti marziali miste.

Rousey – che non è solo una lottatrice: ha recitato in vari film e scritto diversi libri – ha perso in 48 secondi, non riuscendo mai davvero a colpire Nunes. L’arbitro ha interrotto l’incontro e assegnato la vittoria dopo che Rousey aveva subito una serie di colpi in faccia: dopo la fine dell’incontro Rousey ha protestato brevemente con l’arbitro, poi è stata portata via in braccio dalla madre.

Rousey ha 29 anni e ha iniziato a combattere nelle arti marziali miste nel 2010 dopo una carriera nel judo. Ha pubblicato un’autobiografia di successo ed è apparsa nel settimo film della saga di Fast & Furious. Il suo dominio nelle arti marziali miste è stato paragonato a quello di Mike Tyson nella boxe, alla fine degli anni Ottanta (lo stesso Tyson ha detto che guardando gli incontri di Rousey pensa a se stesso). Fino a cinque anni fa, però, Rousey lavorava ancora come barista.

Negli ultimi anni Rousey è diventata un personaggio che ha passato i confini degli appassionati di arti marziali miste: è apparsa nello Swimsuit Issue di Sports Illustrated, è stata intervistata da importanti quotidiani come il New York Times e il Wall Street Journal e nel 2015 ha vinto il premio ESPY – che si assegna ai migliori atleti americani dell’anno – come miglior atleta donna e miglior “lottatore” del 2015. Rousey è anche popolare per le sue posizioni molto femministe.


http://www.telegraph.co.uk/women/womens-life/11776406/UFC-Ronda-Rousey-Is-this-the-toughest-feminist-in-the-world.html
Citazione
Ronda Rousey: Is this the toughest feminist in the world?
Ronda Rousey is an ultimate fighting champion, Olympic medal-winner and self-proclaimed feminist. You need her in your life, says Gareth A Davies
By Gareth A Davies, MMA Correspondent

5:10PM BST 31 Jul 2015

If you are a woman and you don't know who Ronda Rousey is – you should. Rousey is a total trailblazer – in the true sense of the word. She has made 'cage-fighting' possible for women and appealing. But the American is not just some tough 'broad' who fights. She has an Olympic judo medal, looks beautiful in a dress, but can kick off her heels and train on the mats of martial arts gyms with the very best men in the world. And she has. She's smart, tough, and a supreme mixed martial artist. Proper kick-ass. She's also been called the "baddest woman on the planet'" - after winning her last title in just 14 seconds.

She's doing the rounds on the internet today after Ultimate Fighting Championship (UFC) released a new video of her, in which she explains how her body shape, despite being called masculine by some, is the biggest feminist statement she could make.

“I think it’s hilarious when people say my body looks masculine,” she says. “I think it’s feminist-ly bad-ass as f**k, because there’s not a single muscle on my body that isn’t used for a purpose.”

She also talked about being a role model, and how her mother raised her not to be a ‘do nothin’ b***h’.

But Rousey also has a sensitive side, and can cry rivers. I've covered fight sports for over 20 years for The Telegraph, and Ronda compares with any of the greats over that period of time. And some. She is utterly fascinating.

Women weren't going to be included in the UFC - brutal cage-fighting from Las Vegas - until Rousey came along. She was the catalyst, transferring her physical skills to professional fighting. Because of Rousey, the fight organisation included women 30 months ago, with the 27-year-old as its inaugural bantamweight champion.

Rousey has moved into films

'Rowdy' is her fighting sobriquet - after the wrestler 'Rowdy' Roddy – and it’s served her well. The UFC PR machine is huge when it comes to its fight events (there are eight men’s divisions) but in just two and a half years, Rousey has become Mixed Martial Art’s (MMA) pay per view star, and has transcended the fighting cage to take part in several Hollywood blockbusters as an action heroine - who does all her owns stunts, by her own insistence.

I visited her on the set of The Expendables 3, Sly Stallone's movie, where Mel Gibson, Harrison Ford et al were mesmerised by Rousey. The stunt chief said he'd sign her tomorrow for action movies. She was fearless. Ronda has made it vogue that some women are actually meant to fight.

Rousey is MMA's Mike Tyson - without the dysfunctionality. In fact, that was ironed out at a young age.

Rousey's mother, AnnMaria Rousey DeMars, is a former world judo champion herself, and had always thought Ronda would be the first American woman to win an Olympic gold medal in the sport. Rousey competed at the 2004 Olympics as a 17-year-old, failing to return to the USA as a medallist. She went back as a 21-year-old and won a bronze. Between Beijing and the start of her MMA career, she alternated shifts as a cocktail waitress and bartender, but four years into her MMA career, Rousey, now 26, has won six professional bouts, all in the first round with her signature move, a ripping armbar submission.

Rousey is 5ft 6ins tall, cuts to 135 pounds to fight, is educated, and gets how the media and fight sport works. Her mother has a doctorate in educational psychology. When Rousey was a little girl, her father suffered a broken back in a sledding accident. Given a short time to live, he committed suicide. Ronda was 8.

As a young child, she could barely speak. As a teenager she was beset by shyness. But not in recent years. Rousey famously attacked swimmer Michael Phelps in a YouTube video.

Ronda Rousey is lucky; or unlucky, depending on how you look at it. A few weeks ago, Ronda won the ESPYs, our equivalent of BBC Sports Personality of the Year.

Don't mess - Rousey in the ring

It was an opportunity to land a put down on Floyd Mayweather, the unbeaten American boxer who has been convicted of several counts of domestic battery (with cases brought by a group of his former partners) and served time in a Las Vegas jail. The UFC's lead promoter, Dana White (a man), had previously said that Rousey would destroy Mayweather in a fight.

Rousey went one better - and told an interviewer that she would "only be in a fight with Mayweather if I was his girlfriend". Ouch. This week she added that Mayweather had "made some snarky comments about me. And it was like a day after surgery and I was sitting on my couch. And I was just thinking, I’m like one day I’m going to have my opportunity to say something back. And I’m going to wait until I beat him in something.

Rousey winning an ESPY - where she took on Mayweather

"And I told myself that day - I was like I’m going to beat him for best fighter one day and he won’t be able to pretend to not know who I am. And if I didn’t win this year I would have waited a whole other

year or a year after that. I would have waited four or five years if I had to. But it turns out I didn’t have to wait that long." Rousey is not to mess with. Seriously.

Having just read the opening chapter of her autobiography - in the first person, ghost-written by her sister who is a journalist with ESPN - there is no doubting Rousey's utter commitment to the fight when she goes out there. She has destroyed every opponent who has faced her.

Rousey with Dwayne the Rock Johnson

She is almost merciless. The description of being awoken in her hotel suite at the MGM Grand and walking the halls with her teams to the fight arena is one of the most compelling sequences I've ever read about the moments before a fight. Every detail of her mindset is there to behold.

Tomorrow night, in Brazil, Rousey defends her title for the sixth time, against Bethe Correia, a tough woman know as 'Pitbull', in Rio de Janeiro. Enemy territory, home territory, it does not matter.

Rousey is a woman on a mission. Here's what Ronda told us this week, ahead of her contest, five, 5-minute rounds, when they will kick, elbow punch and grapple each other. It was once all about fighting for Rousey, but the goals are growing with the 28-year-old's burgeoning fame.

"There are things I want to do that have never been done before. I want to learn how to do car chases. I want to do car stunts. I want to do high falls. I want to do fights on my own - no stunt double, nobody else doing it. And so there’s some little thing, little pieces of history that I think are yet to be made in Hollywood that I can do it."

Then there's the fight stuff. People get disappointed because she finishes opponents so quickly.

Rousey's tattoos include the Olympic rings (MediaPunch/Rex)

"Well I get really like mixed feedback,” she’s explained. “It’s 50/50 where people tell me like can you break your own record and can you do it faster or can you make it longer? And so I think that the fans and the people are aware that they’re watching history. And even if it’s a short fight it’s a historic short fight. I mean if you were around back when Mike Tyson was in his prime and he was knocking all these people out right away, and you couldn’t tell your friends that you didn’t see that because you decided you had better things to do that night, you would feel like an idiot that you didn’t see it, you know, because you could have."

But what people are seeing is the absolute peak of the athletic woman’s potential. And that is always worth the money. So take the time to have a good long look at Ronda Rousey. You won’t regret it.


Per inciso: a me le combattenti di MMA fanno veramente schifo.
Le trovo inguardabili.
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« Risposta #539 il: Gennaio 01, 2017, 19:02:31 pm »
CLUBBER, la wonder woman Ronda Rousey, ovvero la combattente più sopravvalutata della storia delle arti marziali miste (e non), che avrebbe dovuto picchiare tutti i combattenti di sesso maschile della sua categoria di penso, nonché il pugile Floyd Mayweather, le ha nuovamente buscate da un'altra femmina.
Contro un campione di MMA, di pari peso,* rischierebbe di finire in sala rianimazione, se non direttamente all'obitorio.

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http://www.ilpost.it/flashes/ronda-rousey-sconfitta/

http://www.telegraph.co.uk/women/womens-life/11776406/UFC-Ronda-Rousey-Is-this-the-toughest-feminist-in-the-world.html

Per inciso: a me le combattenti di MMA fanno veramente schifo.
Le trovo inguardabili.
Si si.
Mi sono gustato la sua sconfitta.
È una delle atlete che più disprezzo a causa della sua arroganza e strafottenza.
Deve farsi un bagno di umiltà questa femminista da due soldi.
La sua faccina delusa a fine incontro è senza prezzo.
Tornando alle MMA serie ti consiglio di guardare Kron Gracie vs Kawajiri.
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