Autore Topic: Arti Marziali  (Letto 282241 volte)

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Re:Arti Marziali
« Risposta #435 il: Settembre 26, 2016, 22:21:44 pm »
CLUBBER, guarda questo video...


Ovviamente è una puttanata colossale, costruita ad arte, ma quello che io seguito a chiedermi è come sia possibile che in circolazione ci siano tutti questi ometti sempre pronti a leccare il culo alle femmine.

Ah, per inciso: nonostante i miei quasi 46 anni, quella tipa, che sarà alta 1,65 x 55 kg, potrei ucciderla in pochi secondi.
Sicuro al 100%.

@@

La prossima settimana ricomincerò ad allenarmi nel krav maga.  :cool:
Appena ho visto il video di questa buffonata ho immediatamente capito che l'unica a tenere testa a questa bimbetta sarebbe stata l'altra donna...già perché secondo loro solo una donna può tenere testa ad una donna.
Non durerebbe 5 secondi sta' figlia di Papà nei baretti che frequento io.

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Re:Arti Marziali
« Risposta #436 il: Settembre 26, 2016, 22:28:51 pm »
Nelle arti marziali interne lo stacco l'ho visto parecchio , perché serve una profondità d'animo che mi sembra ben poco femminile , anzi dopo averle iniziato a praticare la mia misoginia è pure aumentata .
Non ne dubito.
Ribadisco che le arti marziali sono un qualcosa dalla natura profondamente maschile sia dal punto di vista fisico,mentale e anche spirituale.
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Offline Vicus

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Re:Arti Marziali
« Risposta #437 il: Settembre 28, 2016, 23:14:26 pm »
Questo video evidenzia le differenze tra kung-fu (più mobile) e karate (più preciso):

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Arti Marziali
« Risposta #438 il: Settembre 30, 2016, 19:35:28 pm »
Questo video evidenzia le differenze tra kung-fu (più mobile) e karate (più preciso):

Il kung-fu è diviso in molti sottogeneri:alcuni molto statici,altri molto mobili.
Quello che si vede nel video è quello che in Italia è conosciuto come "lo stile dell'ubriaco" o "drunken boxing",il motivo di tale nome è chiaramente dovuto ai movimenti che ricordano quelli di un ubriaco.
Vicus tu pratichi o praticavi il Karate?
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Re:Arti Marziali
« Risposta #439 il: Settembre 30, 2016, 19:44:20 pm »
Praticavo il Goju Ryu, uno stile non 'acrobatico' come il kung-fu ma veloce e preciso. A differenza di altri stili di karate, usa la respirazione per canalizzare l'energia di tutto il corpo sui punti d'impatto. Lo shian aveva una tale padronanza del 'Ki' (energia) da far male anche col contatto leggero. I migliori allievi (3° dan) erano in grado di eseguire calci volanti.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Arti Marziali
« Risposta #440 il: Settembre 30, 2016, 20:08:39 pm »
Praticavo il Goju Ryu con uno shian allievo di Yamaguchi.
Interessante,spesso mi capita di fare sparring in piedi con atleti che vengono da vari stili del Karate e vogliono combattere nelle MMA.
Nelle MMA lo stile di Karate (esclusivamente per la parte in piedi di striking) che è riuscito a farsi valere è stato il Kyokushinkai,anche se ci sono state alcune eccezioni per esempio Lyoto Machida(purtroppo non posso mettere video perché scrivo con il cell. ) che è stato uno dei pochissimi ad utilizzare efficacemente lo stile shotokan(anche se con alcune modifiche)...ovviamente Lyoto ha dovuto imparare oltre al karate anche la lotta in piedi e la lotta a terra.
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« Risposta #441 il: Settembre 30, 2016, 20:11:38 pm »
Interessante,spesso mi capita di fare sparring in piedi con atleti che vengono da vari stili del Karate e vogliono combattere nelle MMA.
Nelle MMA lo stile di Karate (esclusivamente per la parte in piedi di striking) che è riuscito a farsi valere è stato il Kyokushinkai,anche se ci sono state alcune eccezioni per esempio Lyoto Machida(purtroppo non posso mettere video perché scrivo con il cell. ) che è stato uno dei pochissimi ad utilizzare efficacemente lo stile shotokan(anche se con alcune modifiche)...ovviamente Lyoto ha dovuto imparare oltre al karate anche la lotta in piedi e la lotta a terra.


 :cool:
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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« Risposta #442 il: Settembre 30, 2016, 20:21:35 pm »
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« Risposta #443 il: Settembre 30, 2016, 20:36:37 pm »
Interessante,spesso mi capita di fare sparring in piedi con atleti che vengono da vari stili del Karate e vogliono combattere nelle MMA.
Nelle MMA lo stile di Karate (esclusivamente per la parte in piedi di striking) che è riuscito a farsi valere è stato il Kyokushinkai,anche se ci sono state alcune eccezioni per esempio Lyoto Machida(purtroppo non posso mettere video perché scrivo con il cell. ) che è stato uno dei pochissimi ad utilizzare efficacemente lo stile shotokan(anche se con alcune modifiche)...ovviamente Lyoto ha dovuto imparare oltre al karate anche la lotta in piedi e la lotta a terra.

CLUBBER, sicuramente ti sarà capitato di fare sparring con uomini provenienti dal pugilato, dalla kickboxing e dalla muay thai, ragion per cui vorrei chiederti: quali sono quelli più impegnativi, quindi più difficili, più rognosi?*
E per quanto riguarda la lotta a terra, ti alleni mai con dei judoka o ex judoka?
Pura curiosità.  :cool:

@@

ps: non ti chiedo nulla riguardo alle femmine combattenti perché mi viene già da vomitare.  :sick:

@@

* Ovviamente una mia idea ce l'ho, ma siccome non pratico né ho mai praticato le MMA, mi interessa conoscere la tua opinione.
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« Risposta #444 il: Settembre 30, 2016, 21:15:13 pm »
CLUBBER, sicuramente ti sarà capitato di fare sparring con uomini provenienti dal pugilato, dalla kickboxing e dalla muay thai, ragion per cui vorrei chiederti: quali sono quelli più impegnativi, quindi più difficili, più rognosi?*
E per quanto riguarda la lotta a terra, ti alleni mai con dei judoka o ex judoka?
Pura curiosità.  :cool:

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ps: non ti chiedo nulla riguardo alle femmine combattenti perché mi viene già da vomitare.  :sick:

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* Ovviamente una mia idea ce l'ho, ma siccome non pratico né ho mai praticato le MMA, mi interessa conoscere la tua opinione.
[/quotaek
Nello striking gli avversari piu'ostici sono quelli che provengono dalla thai boxing e dal Sanda(chiamato anche Sanshou),gli avversari che mi hanno dato meno problemi sono  quelli che vengono dal Karate Shotokan,dal Kung Fu e dal taekwondo(parlo di cinture nere) e in generale tutte le discipline che non sono a contatto pieno.
Per la lotta in piedi i più' problematici sono quelli che vengono dalla Lotta Libera e dalla Grecoromana,ho sempre giocato facile con i praticanti di aikido.
Nella lotta a terra mi sono rotolato con praticanti di BJJ , Sambo russo e Grappling:tutte e 3 discipline molto valide(da cui ho saccheggiato un'infinità di tecniche di sottomissione),nella lotta a terra mi sono rotolato a terra con judoka sia in Italia che in Giappone e ho notato che hanno un buon gioco nelle posizioni in cui sono sopra ma un pessimo gioco quando sono spalle al tappeto.
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« Risposta #445 il: Settembre 30, 2016, 21:24:55 pm »
CLUBBER
Citazione
Nello striking gli avversari piu'ostici sono quelli che provengono dalla thai boxing

Non avevo dubbi.
Ho visto kickboxer e pugili devastati da thai boxer.

Citazione
Per la lotta in piedi i più' problematici sono quelli che vengono dalla Lotta Libera e dalla Grecoromana,ho sempre giocato facile con i praticanti di aikido.

Anche in questo caso non avevo dubbi.
In passato mi sono allenato con dei lottatori, sia di libera che di greco romana, e come ho già avuto di scrivere erano (sono) dei cazzi in culo.
In particolar modo quelli provenienti dalla lotta libera.


Citazione
nella lotta a terra mi sono rotolato a terra con judoka sia in Italia che in Giappone e ho notato che hanno un buon gioco nelle posizioni in cui sono sopra ma un pessimo gioco quando sono spalle al tappeto.

Sì, è vero, la stragrande maggioranza dei judoka (soprattutto quelli odierni) non ha una buona lotta a terra.

http://www.team-centurion.com/index.php/Judo_e_Ju_Jitsu_parla_un_maestro

Citazione
Judo e Ju Jitsu: parla un maestro

di Isao Okano

Quando quello che è ora chiamato judo si chiamava ancora jujitsu, comprendeva tecniche efficaci di combattimento quali calci, pugni, leve, strangolamenti, proiezioni ed immobilizzazioni.
Ma, col passare del tempo, gli aspetti pericolosi sono stati eliminati dando al judo la possibilità di svilupparsi come sport moderno. Oggi persone di tutte le età possono trarre giovamento fisico dal judo. Questo ha contribuito al rapido sviluppo di questo sport.
Il passare del tempo e la divulgazione internazionale dovevano aver migliorato la qualità del judo ma, sfortunatamente, non si può dire che ciò si sia verificato. Innegabilmente il judo deve crescere e mutare con il tempo, ma quelli che lo praticano devono sempre tenere presenti i suoi aspetti più positivi e adeguare a questi le proprie azioni.
Essenzialmente il judo giapponese si basa sul principio del controllo di una grande forza con il minimo sforzo. Al giorno d’oggi il judo è limitato alle tecniche di proiezione e corpo a corpo; coloro che lo praticano tendono a concentrarsi più sulle prime che sulle ultime, con la logica conseguenza di dare un ’ingiustificata importanza alla taglia fisica e all’organizzazione di gare suddivise in diverse categorie di peso. Inoltre, poiché ci si preoccupa più della vittoria che del vero sviluppo, coloro che prendono parte alle competizioni internazionali di judo danno la precedenza alla prestanza fisica, e orientano i loro allenamenti al fine di potenziarla.
Questo insieme di circostanze ha generato una crisi nel judo moderno, ed è nostra responsabilità cercare di far qualcosa in merito. Per far ciò, molti problemi devono essere risolti: rivedere le regole arbitrali, dedicare maggiore studio all’intero judo, rivalutare la relazione tra judo e jujitsu per rendersi conto dell’importanza dei movimenti del corpo, dei modi per costringere l’avversario a squilibrarsi, dello studio delle posizioni dei piedi.
Il judo oggi è diventato, per così dire, stretto e distorto, ma la sua natura è molto più ampia e profonda di quello che la gente pensa. Contemporaneamente allo sviluppo di un judo che realizzi in maniera più completa il meglio della sua natura, noi dobbiamo porre attenzione –anche se non le applichiamo- alle tecniche di calcio, pugno e leva del jujitsu. Tale studio chiarisce meglio i movimenti del corpo, le tecniche di squilibrio, le posizioni fondamentali e le prese. Questo perché il massimo sforzo deve essere effettuato per ottenere un judoka altrettanto abile nelle proiezioni quanto nelle immobilizzazioni. Il motivo che mi ha spinto a scrivere così è appunto nell’intento di attribuire alla lotta a terra la giusta importanza.
La mia insistenza sulla maggiore importanza della reale pratica del judo, a scapito della semplice teorizzazione ha fatto di questo scritto qualcosa di insolito,e nella sua stesura sono stato colpito da due fattori che sembrano giustificare la stasi attuale dello sviluppo tecnico del judo.
Il primo è la mancanza di buoni manuali d’allenamento. Leggendo molti dei libri più vecchi sul judo, scritti dalla seconda guerra mondiale in poi, mi sono reso conto che la situazione è grave. Infatti malgrado le continue ripetizioni e imitazioni, ben poco di nuovo è stato scritto sull’argomento.
Il secondo fattore è la scarsa competenza degli arbitri internazionali e le regole insoddisfacenti.
Questi due elementi combinati rendono l’uso della lotta a terra difficile se non impossibile negli incontri internazionali.

Passaggio dalle proiezioni alla tecniche di lotta a terra

Portare un avversario dalla posizione eretta a una posizione idonea alla lotta a terra è tanto un punto importante nello studio del judo, quanto un’evidente e sempre crescente carenza nel judo moderno. I due modiseguenti sono i metodi fondamentali per ottenere tale risultato.
Il primo consiste nel passare alla lotta a terra nel momento stesso in cui la tecnica di proiezione con cui avete cercato di atterrare l’avversario cessa il suo effetto.
Il secondo presuppone invece l’uso della proiezione in funzione della tecnica di lotta a terra con cui ritenete di poter avere la meglio sull’avversario.
Il primo metodo è applicato con naturalezza,e quasi inconsciamente, da tutti i judoka, il secondo richiede invece studio e allenamento. I numerosi judoka che, pur rendendosi conto dell’efficacia delle tecniche di lotta a terra, si lamentano di non riuscire a usarle nelle gare, probabilmente non si sono dedicati abbastanza allo studio dei metodi di passaggio dalla lotta in piedi a quella al suolo.
Il solo modo, permesso oggi dai regolamenti, per passare dalla proiezione all’immobilizzazione è che la prima abbia sortito un effetto tale da rendere così possibile la seconda. In altre parole, si deve portare abilmente l’avversario al suolo in una posizione idonea per continuare il combattimento.
Questo regolamento vago riflette l’errore dei dirigenti internazionali nel comprendere l’esatta natura della lotta a terra. E questo a sua volta giustifica l’eccessiva importanza che rivestono le proiezioni. Serve capire se le tecniche di lotta a terra sopravvivano o no nel judo moderno.

[Nota: Isao Okano vinse le Olimpiadi nel 1964]

“Sottomettendosi automaticamente alle tradizioni non si arriva a nessun progresso.
Non è giusto sentirsi spaventati dai cambiamenti, La tradizione non è qualcosa che conserva cocciutamente le vecchie forme davanti a una società e a uno stile di vita che muta di giorno in giorno. Ogni tradizione che ha valore deve costantemente vivere e respirare in modo nuovo; se non ha punti di contatto con il presente non è che un fantasma.
Il presente giace su quello che il passato ha accumulato, e il futuro su una linea di estensione che parte dal presente. Un presente che non è conscio delle sue origini, non ha niente da dire; lo stesso vale per le speranzefuture che vogliano ignorare il presente.”




https://en.wikipedia.org/wiki/Kosen_judo

Citazione
Kosen judo
From Wikipedia, the free encyclopedia

Kosen judo (高專柔道 Kōsen jūdō?) was a refinement of Kodokan judo that was developed and flourished at the Kōtō senmon gakkō (高等専門学校?) (Kōsen (高專?)) technical colleges in Japan in the first half of the twentieth century. Kosen judo's competition rules allowed for greater emphasis of ne-waza (寝技?, ground techniques) than in mainstream judo and it is sometimes regarded as a distinct style of judo.[1] Today, the term "Kosen judo" is frequently used to refer to the competition ruleset associated with it that allows for extended ne-waza. Such competition rules are still used in the shichitei jūdō / nanatei jūdō (七帝柔道 seven imperials judo?) competitions held annually between the seven former Imperial universities.
Triangle choke (三角絞) applied at a college tournament in 1920.

Kosen (高専 kōsen?) is an abbreviation of Kōtō senmon gakkō (高等専門学校?), literally 'Higher Speciality School', and refers to the Colleges of Technology in Japan that cater for students from age 15 to 20. The Kosen schools started holding inter-collegiate judo competitions from 1914.[2] The rules of a Kosen judo match were mainly Dai Nippon Butokukai and Kodokan rules prior to 1925 changes. However, the differed in that they asserted the right of competitors to enter groundwork however they wished and to remain in it as long as they wanted.[3][4] The rules allowed for a more tactical style of newaza to develop and the style was developed under the influence of judoka like Tsunetane Oda.[5] and Hajime Isogai.

Unlike mainstream Kodokan competition rules, Kosen rules allowed hikikomi (引込 pulling-in?), enabling competitors to transition to newaza by dragging their opponent down without using a recognised nage-waza (analogous to pulling-guard). This was exploited by some teams that matched their less skilled students against the more skilled students of the rival teams, aiming at a draw in newaza.[4] To achieve victory under the judo rules of the time the judoka had to score ippon as there were no intermediate scores, or a draw was declared at the referee's discretion.[4]

The changes made to the mainstream Kodokan competition rules made in 1925 were largely a reaction to Kosen competition's emphasis on newaza.[2] As opposed to earlier ruleset, transition to groundwork was limited by much stricter rules and by 1929, yusei-gachi rule was introduced to end draws in matches.[2] However, Kosen schools continued to hold interscholastic competition (高專大会 kōsen taikai?) tournaments with former rules.

Differently to modern Judo rules leglocks were allowed (Leglocks started being prohibited by Kodokan rules in 1914 in shiai and randori as well. By 1925 all joint-locks except elbow locks were totally prohibited together with neck cranks. Kosen rules being the Kodokan rules derivative did not allow leglocks absolutely).

The matches had no time limit and were usually contested on a mat 20x20 meters in total size. A starting zone 8x8 meters was marked on the mat as well as a danger zone which ended at 16x16 Meters.

− If a Judoka went out of the danger zone the match would be restarted. If they were actively engaged in newaza the referee would call sono-mama to freeze them into position, drag them to the middle of the competition area, and call yoshi to restart the match in the same situation. This device was common in Judo in general and is still part of the official Judo rules, addressed in article 18 - Sono-mama, but has since fallen into disuse, allowing modern Judoka to escape newaza by going out of the competition zone.
Kosen judo style

Kosen judo, as a distinct "style" focusing training towards the Kosen ruleset, flourished in the Kyoto region until around 1940.[1] The style and the peculiar ruleset is still studied for "seven imperials judo" (七帝柔道 shichitei jūdō / nanatei jūdō?) tournaments of (former) imperial universities[6] and is taught especially in Kyoto.[7] There has been a resurgence in interest in Kosen judo in recent years due to its similarities with Brazilian jiu jitsu.[8]
« Ultima modifica: Settembre 30, 2016, 21:38:06 pm da Frank »
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« Risposta #446 il: Settembre 30, 2016, 21:51:27 pm »
Frank cosa ne pensi dell'overdose di regole e divieti che nel corso degli anni la federazione ha imposto al judo?
Secondo me a furia di proibire tecniche stanno snaturando la disciplina.
Penso che col judo bisognerebbe tornare indietro a livello di regole.
in un certo senso i russi con il sambo(enormemente debitore del judo)stanno proponendo a livello di regolamenti quello che secondo me dovrebbe essere il judo moderno(l'unica cosa è che dovrebbero legalizzare gli strangolamenti che invece nella variante Combat Sambo sono legali insieme alle percosse).
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« Risposta #447 il: Settembre 30, 2016, 21:59:41 pm »
Frank cosa ne pensi dell'overdose di regole e divieti che nel corso degli anni la federazione ha imposto al judo?
Secondo me a furia di proibire tecniche stanno snaturando la disciplina.
Penso che col judo bisognerebbe tornare indietro a livello di regole.

in un certo senso i russi con il sambo(enormemente debitore del judo)stanno proponendo a livello di regolamenti quello che secondo me dovrebbe essere il judo moderno(l'unica cosa è che dovrebbero legalizzare gli strangolamenti che invece nella variante Combat Sambo sono legali insieme alle percosse).

Ne penso male, molto male, proprio perché hanno snaturato il judo.
Ed infatti, se dipendesse da me, se ne avessi il potere, tornerei veramente indietro a livello di regole.
Non a caso ho postato quell'articolo relativo al kosen judo.


Citazione
in un certo senso i russi con il sambo(enormemente debitore del judo)

A proposito di judo e sambo, questo è un mio vecchio post, risalente a circa due anni fa.

Citazione
C'è stato un lungo periodo di tempo in cui i i russi spadroneggiarono in campo europeo - ed anche a livello mondiale - grazie ad alcune tecniche portate nel judo dal sambo.
Sottomettevano tutti grazie alle chiavi alle gambe, tanto che il comitato olimpico decise di vietare quel genere di applicazioni proprio per arginare i judo/samboka russi.
Lo stesso Neil Adams combatté contro diversi russi ai massimi livelli, visto che il sambo non avrebbe mai ottenuto il riconoscimento CIO, gli atleti praticavano anche judo, per poter gareggiare alle olimpiadi.
Ebbene Adams disse che le loro tecniche erano molto poco ortodosse, per questo imprevedibili, inoltre molti atleti russi avevano una notevole preparazione nel sollevamento pesi, quindi una forza notevolissima, tanto è vero che egli ricorda che cercavano sempre di mettergli le mani sulla cintura (specialmente da sopra la schiena per poterlo sollevare, più che il classico bavero manica); ogni volta che gli toccava un russo era come una battaglia per la vita sino all'ultimo secondo di match, e come avevano un minimo appiglio si sentiva sollevare con una forza straordinaria.


Guarda questi video.
http://www.infojudo.com/tecniche-di-lotta-a-terra-del-judo-russo/
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« Risposta #448 il: Settembre 30, 2016, 22:09:24 pm »
È un peccato che il Kosen Judo non si sia diffuso a livello globale
Mi ricordo di aver letto uno scritto del fondatore del Judo Jogoro Kano che affermava che desiderava che il Judo si concentrasse più sulle proiezioni che sulle sottomissioni.
Bizzarro,perché i Judoka che più resero famosa la disciplina erano molto forti nella lotta a terra:gente come Maeda o Kimura(che proprio attraverso una sottomissione riuscì a battere il grande Helio Gracie)
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« Risposta #449 il: Settembre 30, 2016, 22:10:04 pm »
CLUBBER, a proposito delle "wonder woman" che si danno alle MMA, mi risulta che tre anni fa (o giù di lì), negli USA, una di queste fenomene sia stata ferita gravemente ad una gamba da un lottatore (maschio) di MMA, durante una fase di lotta a terra (ovviamente si trattava di un allenamento): tu sai chi è la tipa in questione?
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