Autore Topic: Arti Marziali  (Letto 285119 volte)

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Re:Arti Marziali
« Risposta #405 il: Agosto 07, 2016, 10:11:22 am »
Eh, che darei per avere vent'anni di meno, ed essere lì anch'io.  :sleep:

http://www.oasport.it/2016/08/judo-olimpiadi-rio-2016-continua-lidillio-olimpico-della-russia-di-ezio-gamba/rio-2016/
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Judo, Olimpiadi Rio 2016: continua l’idillio olimpico della Russia di Ezio Gamba
Pubblicato il 7 agosto 2016 da Giulio Chinappi alle ore 00:04 in All Sports, Combattimento, Judo

La Russia del judo ha ripreso alle Olimpiadi di Rio 2016 laddove aveva fino quattro anni fa a Londra 2012: vincendo medaglie d’oro nel settore maschile. Con tre ori, un argento ed un bronzo, la nazionale di Ezio Gamba chiuse quattro anni fa al primo posto nel medaglie di questo sport, dimostrando di avere un grande feeling con la competizione a cinque cerchi, fatto confermato anche in questa prima giornata dei Giochi brasiliani.

    Judo, Olimpiadi Rio 2016: Beslan Mudranov mantiene in Russia il titolo dei 60 kg

Dopo aver temuto la propria esclusione dalla rassegna, la Russia ha dunque aperto il proprio medagliere a Rio 2016 con l’oro di Beslan Mudranov nella categoria 60 kg. Un risultato che mantiene all’interno della stessa nazionale il titolo della divisione di peso più bassa del settore maschile, visto che nella precedente edizione fu Arsen Galstyan a trionfare nella prima giornata di combattimenti. A Londra poi, seguirono i titoli di Mansur Isaev (73 kg) e Tagir Khaibulaev (100 kg), oltre all’argento di Aleksandr Mikhaylin (+100 kg) ed al bronzo di Ivan Nifontov (81 kg). Staremo a vedere, dunque, se la vittoria di Mudranov aprirà un nuovo ciclo di medaglie per la squadra russa al maschile.

Da notare, inoltre, che Mudranov non aveva mai ottenuto un risultato simile a livello planetario: nonostante i tre titoli europei, infatti, il trentenne aveva vinto solamente un argento mondiale nel 2014. Il judoka della Kabardino-Balkaria aveva rinunciato, quest’anno, alla difesa del titolo continentale, nonostante la rassegna si tenesse di fronte al pubblico amico di Kazan’. Una scelta indovinata, che inoltre va a confermare l’importanza che per i russi riveste la manifestazione olimpica.

Ezio Gamba e la sua squadra si preparano ora alla seconda giornata di combattimenti, dove punteranno sul ventinovenne MIkhail Pulyaev medagliato d’argento nelle ultime due edizioni dei Mondiali e vincitore anche di due medaglie di bronzo europee. Il compito dell’atleta di Podolsk, preferito nelle convocazioni a Kamal Khan-Magomedov, sarà tutt’altro che facile, ma chissà che l’aria dei cinque cerchi non possa avere effetto anche su di lui come sembra accadere con molti dei suoi connazionali.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Arti Marziali
« Risposta #406 il: Agosto 07, 2016, 23:24:03 pm »
Grandissimo Fabio Basile, oro nel judo 16 anni dopo Pino Maddaloni.

http://www.oasport.it/2016/08/fabio-basile-200-re-azzurro-oro-leggendario-signore-dellolimpo/rio-2016/

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FABIO BASILE, IL 200° RE AZZURRO! Oro leggendario, Signore dell’Olimpo!
Pubblicato il 7 agosto 2016 da Giulio Chinappi alle ore 22:40 in All Sports, Combattimento, Judo

Incredibile giornata per il judo azzurro ai Giochi Olimpici di Rio 2016: dopo Odette Giuffrida, medagliata d’argento nella categoria 52 kg, anche Fabio Basile è salito sul podio a cinque cerchi, guadagnandosi addirittura la medaglia del metallo più prezioso. Il giovane piemontese, infatti, si è tolto addirittura il lusso di sconfiggere il campione del mondo in carica, il sudcoreano An Ba-Ul, infliggendogli un ippon su Ō Soto Gari. Il giovane piemontese entra dunque di diritto nella storia dello sport italiano, diventando il terzo judoka campione olimpico al maschile dopo Ezio Gamba ne 1980 e Pino Maddaloni nel 2000, mentre l’unica donna ad essere riuscita in tale impresa è Giulia Quintavalle nel 2008. Basile regala inoltre all’Italia l’oro numero 200 nella storia a cinque cerchi secondo le statistiche del CONI (il CIO ne considera invece uno in meno).

L’azzurro aveva iniziato il proprio percorso sconfiggendo per ippon il tedesco Sebastian Seidl, trattamento poi riservato anche all’azero Nijat Shikhalizada, testa di serie numero sette, contro il quale l’azzurro ha messo a segno un waza-ari prima di costringerlo alla resa in una fase di ne-waza. Ai quarti, poi, il piemontese ha affrontato il forte mongolo Tumurkhuleg Davaadorj, battuto con un doppio waza-ari, punteggio che equivale ad un ippon (waza-ari awasete ippon). Due shido attribuiti al giovane sloveno Adrian Gomboc, classe 1995, infine, gli hanno permesso di guadagnare l’accesso alla finale, il cui esito è oramai noto.

Per quanto riguarda le medaglie di bronzo, l’uzbeko Rishod Sobirov ha messo a segno un waza-ari per conquistare il terzo gradino del podio proprio ai danni di Gomboc, apparso meno brillante rispetto agli incontri iniziali. Lo sloveno, infatti, aveva addirittura eliminato il campione europeo in carica, il georgiano Vazha Margvelashvili, sin dal secondo turno. Sconfitto da An Ba-Ul in semifinale al termine di un durissimo golden score, il giapponese Masashi Ebinuma ha conquistato la medaglia di bronzo come quattro anni fa a Londra: il tre volte campione del mondo, che ha regalato il quattro bronzo nel judo al suo Paese, si è imposto per ippon sul canadese Antoine Bouchard, dopo aver già realizzato uno yuko.

-66 kg
1. BASILE, Fabio (ITA)
2. AN, Baul (KOR)
3. EBINUMA, Masashi (JPN)
3. SOBIROV, Rishod (UZB)
5. BOUCHARD, Antoine (CAN)
5. GOMBOC, Adrian (SLO)
7. DAVAADORJ, Tumurkhuleg (MGL)
7. MATEO, Wander (DOM)
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Re:Arti Marziali
« Risposta #407 il: Agosto 09, 2016, 23:23:59 pm »
http://www.oasport.it/2016/08/judo-olimpiadi-rio-2016-khalmurzaev-regala-il-secondo-oro-alla-russia-marconcini-ai-piedi-del-podio/rio-2016/

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Judo, Olimpiadi Rio 2016: Khalmurzaev regala il secondo oro alla Russia, Marconcini ai piedi del podio
Pubblicato il 9 agosto 2016 da Giulio Chinappi alle ore 22:43 in All Sports, Combattimento, Judo

La categoria 81 kg ha regalato la seconda medaglia d’oro alla nazionale russa di judo in occasione dei Giochi Olimpici di Rio 2016. Dopo il successo di Beslan Mudranov nella categoria 60 kg, la squadra allenata da Ezio Gamba ha infatti festeggiato il trionfo di Khasan Khalmurzaev, campione europeo in carica e testa di serie numero sei del torneo. Il ventiduenne ha sconfitto in finale lo statunitense Travis Stevens, vera sorpresa del torneo, battendolo per ippon in meno di tre minuti. Il judoka a stelle e strisce ha realizzato la sua più grande impresa in semifinale, dove ha costretto alla resa il numero uno del seeding, il georgiano Avtandili Tchrikishvili.

Il Giappone è salito sul podio con Takanori Nagase, che ha sconfitto per yuko il grande favorito della vigilia, il già citato georgiano Avtandili Tchrikishvili, che torna dunque a casa a mani vuote. Nell’altra finale per il bronzo, invece, è stato protagonista l’azzurro Matteo Marconcini, che si è guadagnato questa possibilità al termine di un cammino esemplare. Il judoka classe 1989 era opposto a Sergiu Toma, moldavo che da qualche anno rappresenta gli Emirati Arabi Uniti, che è riuscito ad imporsi per ippon dopo due minuti. Una sconfitta che lascia l’amaro in bocca, ma nulla toglie al percorso di un judoka che negli ultimi mesi è stato autore di eccellenti prestazioni, compresa quella odierna.

L’azzurro aveva iniziato il suo percorso battendo agevolmente per ippon il filippino di origine giapponese Kodo Nakano. Poi aveva affrontato la testa di serie numero otto, il belga Joachim Bottieau, sconfitto grazie ad uno shido, mentre agli ottavi di finale ha dovuto fare ricorso al golden score per superare l’ostico moldavo Valeriu Duminica, bravo a pareggiare negli ultimi secondi il waza-ari di Marconcini, ma poi schienato dal toscano. Ai quarti di finale, l’azzurro ha incontrato proprio Tchrikishvili, vincitore con uno yuko ed un waza-ari, mentre ai ripescaggi Marconcini era riuscito a battere per ippon il bulgaro Ivaylo Ivanov dopo un lunghissimo golden score.

-81 kg
1. KHALMURZAEV, Khasan (RUS)
2. STEVENS, Travis (USA)
3. NAGASE, Takanori (JPN)
3. TOMA, Sergiu (UAE)
5. MARCONCINI, Matteo (ITA)
5. TCHRIKISHVILI, Avtandili (GEO)
7. IVANOV, Ivaylo (BUL)
7. VALOIS-FORTIER, Antoine (CAN)
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« Risposta #408 il: Agosto 11, 2016, 01:07:42 am »
http://www.oasport.it/2016/08/judo-olimpiadi-rio-2016-mashu-baker-regala-un-nuovo-oro-al-giappone-nei-90-kg/rio-2016/

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Judo, Olimpiadi Rio 2016: Mashu Baker regala un nuovo oro al Giappone nei 90 kg
Pubblicato il 10 agosto 2016 da Giulio Chinappi alle ore 22:37 in All Sports, Combattimento, Judo

Partito come numero uno del tabellone dei 90 kg, il giapponese Mashu Baker non ha deluso le aspettative, regalando al Giappone un nuovo titolo nel judo poco dopo quello di Haruka Tachimoto nella categoria 70 kg. Opposto al georgiano Varlam Liparteliani, altro pretendente al titolo, il ventunenne già medagliato di bronzo agli ultimi Mondiali ha saputo risolvere l’incontro con uno yuko. Il ventisettenne georgiano, otto volte medagliato europeo con tre titoli continentali all’attivo e tre volte sul podio iridato, riesce dunque a salire finalmente sul podio olimpico dopo il grave incidente stradale che lo vide protagonista insieme al compagno di squadra Avtandili Tchrikishvili poco prima di Londra 2012.

Campione del mondo in carica, il sudcoreano Gwak Dong-Han non è riuscito a superare Liparteliani in semifinale, ma si è poi rifatto nel match per il bronzo contro lo svedese Marcus Nyman: il judoka asiatico ha impiegato poco più di due minuti per superare lo scandinavo. Sul gradino più basso del podio è salito anche il cinese Cheng Xunzhao, che invece ha messo a segno uno yuko ai danni del mongolo Otgonbaatar Lkhagvasuren. Cheng aveva sorpreso sin dall’inizio, battendo per ippon il greco Ilias Iliadis, campione olimpico ad Atene 2004, e superando con la stessa modalità anche l’ungherese Krisztián Tóth, testa di serie numero quattro del seeding.

Tra i delusi, oltre ad Iliadis e Tóth, va annoverano anche il russo Kirill Denisov, che già al primo incontro è stato battuto per ippon dall’azero Mammadali Mehdiyev. La sorpresa è invece arrivata da Popole Misenga, judoka congolese che fa parte della squadra dei rifugiati, capace di vincere un incontro con l’indiano Avtar Singh per yuko, prima di essere battuto da Gwak per ippon su osaekomi: un risultato storico per la delegazione dei rifugiati, al suo esordio olimpico (clicca qui per saperne di più).

-90 kg
1. BAKER, Mashu (JPN)
2. LIPARTELIANI, Varlam (GEO)
3. CHENG, Xunzhao (CHN)
3. GWAK, Donghan (KOR)
5. LKHAGVASUREN, Otgonbaatar (MGL)
5. NYMAN, Marcus (SWE)
7. IDDIR, Alexandre (FRA)
7. MEHDIYEV, Mammadali (AZE)
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« Risposta #409 il: Agosto 12, 2016, 16:50:17 pm »
Mi fa piacere la vittoria di questo judoka ceco, grande specialista dell'osaekomi. *

http://www.oasport.it/2016/08/judo-olimpiadi-rio-2016-lukas-krpalek-vince-uno-storico-titolo-nella-categoria-100-kg/rio-2016/
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Judo, Olimpiadi Rio 2016: Lukáš Krpálek vince uno storico titolo nella categoria 100 kg
Pubblicato il 11 agosto 2016 da Giulio Chinappi alle ore 22:37 in All Sports, Combattimento, Judo

Lukáš Krpálek si è laureato campione olimpico della categoria 100 kg: il venticinquenne, già campione del mondo nel 2014 e due volte vincitore del titolo europeo, ha superato per ippon l’azero Elmar Gasimov, accreditato della testa di serie numero uno in quanto miglior judoka di questa divisione di peso nel periodo di qualificazione. Krpálek è stato particolarmente brillante nel final block, mettendo a segno gli unici due ippon della giornata, prima in semifinale contro Maret e poi nel match per la medaglia d’oro. Da notare che la Repubblica Ceca non era mai salita su un podio olimpico nel judo, mentre ai tempi della Cecoslovacchia era arrivato solamente un bronzo, dati che mostrano la portata storica della vittoria del judoka di Jihlava.

Il francese Cyrille Maret ha conquistato la medaglia di bronzo sconfiggendo per ippon il tedesco Karl Richard-Frey, un importante risultato per il judoka che è recentemente salito al primo posto nel ranking mondiale della categoria, e che è noto soprattutto per le sue tre vittorie al Grand Slam di Parigi tra il 2014 ed il 2016. Sul gradino più basso del podio è salito anche il giapponese Ryunosuke Haga, campione del mondo in carica, che ha saputo reagire dopo aver perso ai quarti di finale contro Krpálek, il nipponico è infatti riuscito ad arrivare fino al bronzo, battendo per ippon l’ucraino Artem Bloshenko, sorpresa di questo torneo a cinque cerchi. Haga ha costretto l’avversario alla resa in una fase di ne-waza.

Da notare che in questa categoria era l’unica nella quale erano presenti ben due campioni olimpici delle precedenti edizioni: medagliato d’oro a Londra 2012, il russo Tagir Khaibulaev è stato sconfitto al secondo turno da Gasimov, mentre il mongolo Tuvshinbayar Naidan, vincitore del titolo a Pechino 2008 e finalista quattro anni fa, si è arreso al cubano José Armenteros. Era presente anche il medagliato di bronzo di Londra, l’olandese Henk Grol, campione europeo in carica, che però è stato subito eliminato per mano di Maret.

-100 kg
1. KRPALEK, Lukas (CZE)
2. GASIMOV, Elmar (AZE)
3. HAGA, Ryunosuke (JPN)
3. MARET, Cyrille (FRA)
5. BLOSHENKO, Artem (UKR)
5. FREY, Karl-Richard (GER)
7. DARWISH, Ramadan (EGY)
7. GVINIASHVILI, Beka (GEO)

@@

*
http://www.webalice.it/davidegiubilato/Pagine/Katame.htm
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« Risposta #410 il: Agosto 12, 2016, 23:43:46 pm »
Il solito mostro.

http://www.oasport.it/2016/08/judo-olimpiadi-rio-2016-teddy-riner-vince-il-secondo-titolo-olimpico-nei-pesi-massimi/rio-2016/

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Judo, Olimpiadi Rio 2016: Teddy Riner vince il secondo titolo olimpico nei pesi massimi
Pubblicato il 12 agosto 2016 da Giulio Chinappi alle ore 22:52 in All Sports, Combattimento, Judo

Teddy Riner si è confermato campione olimpico della categoria +100 kg, confermando a Rio 2016 quanto fatto nella precedente edizione a Londra: il gigante francese eguaglia dunque il connazionale David Douillet a quota due ori ed un bronzo vinti nella massima divisione di peso nei Giochi Olimpici. Imbattuto da quasi sei anni, il gigante di Guadalupa era il grande favorito della prova, ed in finale ha trovato proprio colui che i giapponesi avevano individuato per infrangere la sua imbattibilità, Hisayoshi Harasawa. I due non si erano mai incontrati prima, ma il francese ha subito fatto assaggiare le sue potenti prese all’avversario, costringendolo ad accumulare due shido che si sarebbero poi rivelati decisivi. Nel complesso, Riner è apparso meno dominante rispetto al passato, ma in tutti i suoi incontri ha sempre dimostrato di avere il coltello dalla parte del manico, e di essere in grado di colpire al momento giusto, come nel caso della semifinale con l’israeliano Sasson, battuto per waza-ari all’ultimo secondo.

Dopo la statunitense Kayla Harrison nella categoria 78 kg, dunque, anche Teddy Riner si aggiunge al novero dei vincitori di almeno due ori olimpici: il francese può ora sognare di eguagliare i tre ori che solo il giapponese Tadahiro Nomura è riuscito a conquistare nella storia del judo a cinque cerchi, per entrare ulteriormente nella storia di questo sport con l’ennesimo primato.
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Il Brasile ha conquistato la sua terza medaglia nel judo: dopo l’oro di Rafaela Silva (57 kg) ed il bronzo di Maria Suelen Altheman (+78 kg), è arrivato anche il terzo posto di Rafael Silva, quasi omonimo della nuova campionessa olimpica verdeoro. Considerato a lungo il numero due della categoria dopo Riner, il brasiliano ha subito diversi infortuni che ne hanno limitato il rendimento nell’ultima stagione, ma è stato bravo a farsi trovare pronto al momento più opportuno. Silva ha sconfitto per yuko il veterano uzbeko Abdullo Tangriev, trentacinquenne che sconfisse Riner nella semifinale di Pechino 2008. L’altro bronzo è andato al già citato israeliano Or Sasson, vicecampione europeo in carica, che dopo la sconfitta con Riner in semifinale è riuscito a conquistare il podio grazie ad uno shido di differenza nei confronti del cubano Alex García Mendoza.

+100 kg
1. RINER, Teddy (FRA)
2. HARASAWA, Hisayoshi (JPN)
3. SASSON, Or (ISR)
3. SILVA, Rafael (BRA)
5. GARCIA MENDOZA, Alex (CUB)
5. TANGRIEV, Abdullo (UZB)
7. KRAKOVETSKII, Iurii (KGZ)
7. MEYER, Roy (NED)
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Re:Arti Marziali
« Risposta #411 il: Agosto 13, 2016, 13:45:11 pm »
http://www.oasport.it/2016/08/judo-olimpiadi-rio-2016-teddy-riner-eguaglia-david-douillet-ed-e-sempre-piu-leggendario/rio-2016/

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Judo, Olimpiadi Rio 2016: Teddy Riner eguaglia David Douillet ed è sempre più leggendario
Pubblicato il 13 agosto 2016 da Giulio Chinappi alle ore 02:42 in All Sports, Combattimento, Judo

Come ad ogni sua vittoria, anche questa volta Teddy Riner ci costringe ad aggiornare tutti i record nella storia del judo, andando a migliorare i primati che già possiede e stabilendone di nuovi. Vediamo tutti i numeri del gigante di Guadalupa aggiornati dopo l’oro Olimpico di Rio 2016.

Con la vittoria a cinque cerchi ottenuta in Brasile, il gigante di Guadalupa è diventato il tredicesimo judoka nella storia a vincere almeno due titoli olimpici. Il palmarès di due ori ed un bronzo, quello ottenuto a Pechino 2008, lo pone alla pari con il connazionale David Douillet, altro grande interprete dei pesi massimi. L’obiettivo di Riner, qualora decida di proseguire fino a Tokyo 2020, sarà a questo punto quello di diventare il primo in grado di raggiungere le tre medaglie d’oro olimpiche dopo Tadahiro Nomura, unico a riuscire in quest’impresa fino ad oggi.

Se da tempo Riner aveva superato il record di quattro titoli mondiali vinti da un uomo, in precedenza detenuto a pari merito dal suo connazionale David Douillet e dai giapponesi Naoya Ogawa, Shozo Fujiie Yashuhiro Yamashita, con l’ottavo trionfo individuale ottenuto lo scorso anno ad Astana il francese ha definitivamente stabilito in solitaria il record di medaglie d’oro, donne incluse. A quota sette, infatti, c’erano la giapponese Ryoko Tamura e la cinese Tong Wen, che, se nel 2014 erano state solamente appaiate, oramai sono state scavalcate definitivamente da Riner. Naturalmente questo record si accresce ulteriormente se consideriamo anche il titolo a squadre vinto a Parigi nel 2011, che fa di lui l’unico judoka ad avere nove medaglie d’oro mondiali complessive in bacheca.

Sotto il profilo del numero di medaglie iridate, Riner ha raggiunto dunque quota dieci (nove individuali), aggiungendo agli ori anche l’argento della categoria Open vinto nel 2010. Il francese avvicina così il record storico della belga Ingrid Berghmans, fuoriclasse degli anni ’80, che vanta uno straordinario score di undici podi iridati (sei ori, quattro argenti e un bronzo). il judoka di Guadalupa avrà dunque la possibilità di pareggiare questo primato già a partire dall’anno prossimo, quando i Mondiali si terranno a Budapest, anche se va detto che le medaglie di Ingrid Berghmans sono arrivate tutte da prove individuali.

Quella di Astana 2015, inoltre, è stata la settima vittoria di Riner nella stesa categoria, la +100 kg. In questo modo il francese ha eguagliato un altro record della giapponese Ryoko Tamura, quello del numero di successi nella stessa categoria di peso. La nipponica aveva infatti ottenuto tutti i suoi sette titoli fra le -48 kg, con sei vittorie consecutive tra il 1993 ed il 2003. Nel caso del francese, invece, i trionfi di fila nella stessa categoria sono proprio sette, altro primato assoluto.

Riner detiene inoltre anche il record del vincitore più giovane a livello maschile, con 18 anni e 5 mesi per il suo primo successo del 2007, mentre la giapponese Ryoko Tamura vanta il record assoluto con 18 anni e 1 mese. Infine, ricordiamo che lo stesso Riner è diventato il primo judoka a vincere tre edizioni del World Judo Masters (2010, 2011 e 2015), laureandosi campione in tutte le edizioni alle quali ha partecipato, ed ha anche vinto tutte le edizioni dei Campionati Europei alle quali ha preso parte, ben cinque.
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« Risposta #412 il: Agosto 13, 2016, 13:47:39 pm »
http://www.oasport.it/2016/08/judo-olimpiadi-rio-2016-litalia-chiude-alle-spalle-delle-grandi-potenze-quarta-nel-medagliere/rio-2016/

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Judo, Olimpiadi Rio 2016: l’Italia chiude alle spalle delle grandi potenze, quarta nel medagliere
Pubblicato il 13 agosto 2016 da Giulio Chinappi alle ore 12:35 in All Sports, Combattimento, Judo

Si sono concluse ieri le competizioni del judo ai Giochi Olimpici di Rio 2016. L’Italia ha chiuso la sua avventura a cinque cerchi con due medaglie, l’oro conquistato da Fabio Basile nella categoria 66 kg e l’argento di Odette Giuffrida nella categoria 52 kg, podi ai quali va aggiunto l’ottimo quinto posto di Matteo Marconcini (81 kg). Questi risultati hanno permesso all’Italia di chiudere al quarto posto nel medagliere del judo, preceduta solamente da tre grandi potenze di questo sport, e facendo molto meglio di grandi squadre come Corea del Sud e Georgia. Un risultato che rappresenta un vero exploit rispetto alle ultime tre edizioni dei Mondiali, dove gli Azzurri erano sempre tornati a casa a mani vuote, ma per certi versi atteso vista la giovane età di protagonisti come Basile e Giuffrida, entrambi classe 1994.

Detto delle delusioni di Corea del Sud e Georgia (in particolare i primi, dopo i grandi risultati dei Mondiali di Astana 2015), dobbiamo invece sottolineare il ritorno al vertice del judo olimpico del Giappone, che dopo il parziale fallimento londinese è riuscito a piazzare sul podio ben dodici judoka sulle quattordici categorie in programma. Tre le medaglie d’oro, con Shohei Ono che si è confermato re della categoria 73 kg, mentre Mashu Baker (90 kg) ed Haruka Tachimoto (70 kg) hanno monopolizzato la quinta giornata di combattimenti. La Francia ha invece dominato la giornata dedicata ai pesi massimi, conquistando due medaglie d’oro con il solito Teddy Riner (+100 kg) e con Émilie Andéol (+78 kg), mentre la Russia, pur non riuscendo a confermare gli incredibili risultati di quattro anni fa, torna a casa con due medaglie d’oro firmate da Beslan Mudranov (60 kg) e Khasan Khalmurzaev (81 kg). Tre, infine, le medaglie per i padroni di casa del Brasile, che hanno visto il ritorno al vertice di Rafaela Silva nella categoria 57 kg.
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Re:Arti Marziali
« Risposta #413 il: Agosto 13, 2016, 20:09:40 pm »
In merito alla vittoria di Kayla Harrison,
http://www.oasport.it/2016/08/judo-olimpiadi-rio-2016-kayla-harrison-entra-nellelite-dei-pluricampioni-olimpici/rio-2016/
riporto il commento di una femmina statunitense.

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Congratulations Kayla! You worked so hard for this moment. Not only am I proud of you for this amazing feat you accomplished, but the way you're representing women in judo. You have class! You're a graceful winner, and know that judo is more than a sport. You are a role model to little girls, showing them that being strong and having muscles is a good thing. And you're showing them that being in a tough combat sport doesn't mean you can't be kind and gentle off the mat. Jigoro Kano is looking down at you and smiling. You're what he had in mind when he created judo.

Sempre più ridicole, ma non tanto per quello che dicono, bensì per le (solite) motivazioni che le spingono a dire o scrivere certe parole.
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Re:Arti Marziali
« Risposta #414 il: Agosto 13, 2016, 22:20:45 pm »
In merito alla vittoria di Kayla Harrison,
http://www.oasport.it/2016/08/judo-olimpiadi-rio-2016-kayla-harrison-entra-nellelite-dei-pluricampioni-olimpici/rio-2016/
riporto il commento di una femmina statunitense.

Sempre più ridicole, ma non tanto per quello che dicono, bensì per le (solite) motivazioni che le spingono a dire o scrivere certe parole.

Di questo passo abbatteranno i monumenti dedicati ai caduti in guerra per erigere statue celebrative dedicate a queste "fenomene"? "fenomenesse"? Presidenta, scusi, come si dice?  :lol:
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"Poca osservazione e molto ragionamento conducono all'errore. Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità" (Alexis Carrel)

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Re:Arti Marziali
« Risposta #415 il: Agosto 14, 2016, 15:22:35 pm »
http://www.gazzetta.it/Olimpiadi/2016/14-08-2016/riner-secondo-oro-il-gigante-137-chili-che-non-perde-mai-160750641283.shtml

Citazione
Riner, secondo oro per il gigante di 137 chili che non perde mai
Dalle banlieu di Parigi alla gloria: “Teddy Bear” ha trionfato nei 100 kg raggiungendo Douillet fra i grandissimi del tatami
14 agosto 2016 - Rio de Janeiro (BRA)

C’era un’ombra. Ingombrante, monumentale, grande come i trionfi olimpici ad Atlanta e Sydney nei supermassimi, i titani del tatami. C’era la leggenda di Douillet, il più forte di sempre, dietro le spalle possenti di Riner, e “Teddy Bear” lo sapeva: “Quale sarà il mio posto nel judo, lo saprò quando avrò smesso: ma fino a quando non avrò vinto due ori ai Giochi come David, lui rimane sopra di me”.
tripletta — Non gli bastavano gli otto successi mondiali, unico della storia: solo la gloria di Olimpia segna il confine tra il campione e il dio. E Riner, a 27 anni, si è liberato di quell’ombra, bissando il successo di Londra nei +100 kg battendo in finale il giapponese Harasawa: ”È qualcosa di enorme, sono felice e orgoglioso”. Ora, per quel posto nel mito, bisognerà trovare spazio al ragazzone della banlieu parigina nato a Guadalupa perché i genitori, nativi dell’isola, erano lì in vacanza. E poi, mica è finita: alla sua età, ha davanti orizzonti inesplorati di fortuna e successi e un’ultima missione, i tre ori consecutivi di Nomura (nei 60 kg), unico a riuscirci tra il 1996 e il 2004: “Tokyo 2020? Non ho voglia di pensarci adesso, sono concentrato solo sulle vacanze”.
imbattibile — Ma è proprio Douillet a profetizzarne il futuro: “È proiettato sui prossimi Giochi. Sa che un oro conta per il giorno in cui lo vinci, e domani nessuno più se ne ricorderà”. Sarà per questo che, per evitare l’oblio, Teddy non perde dai Mondiali 2010, quando il giapponese Daiki Kamikawa lo sconfisse nella categoria Open con un verdetto contestatissimo: inoltre, non subisce ippon dal 2007 (aveva 18 anni) e solo 8 avversari, tra cui il nostro Bianchessi, possono vantarsi di averlo battuto in competizioni internazionali. Riner, idolo in Francia, star della pubblicità e della moda, ha cambiato l’approccio al judo nella categoria regina, dove di solito si esibivano atleti forti, ma lenti e impacciati, se non addirittura obesi. Lui invece è l’incarnazione di Apollo, una statua di due metri e quattro per 137 chili, il peso fatto registrare prima della finale di Rio, dinamico e veloce nello stesso tempo, mobile e reattivo. Si lasciò andare solo dopo Londra, arrivando a 165 kg, perché la golosità è un vizio cui tende ad indulgere, ma l’escursione gli costò un difficile recupero, con un infortunio a una spalla che ha richiesto un’operazione.
Esempio — Ma il segreto, per Stéphane Frémont, il responsabile francese della nazionale maschile, è nella testa: “Si pone un obiettivo e non trascura nulla per raggiungerlo: è come un’automobile di Formula Uno con le gomme sempre a posto e la benzina più efficace”. Con un’aura magica che va oltre il tatami. Non a caso la sua è stata una delle voci più potenti contro la presenza dello sport russo ai Giochi e il suo esempio ha fatto coraggio a Rafaela Silva, fresca olimpionica dei 57 kg, oggetto di insulti razzisti quando vinse il Mondiale nel 2011: “Il più grande atleta del nostro sport, Teddy Riner, è nero: io non posso avere paura”. E lui, che lasciò il calcio ”perché a me piace vincere o perdere da solo”, le ha risposto con la sua filosofia: “Non esiste avversario che non puoi battere”. Parola di gigante.
Dal nostro inviato Riccardo Crivelli
© riproduzione riservata

Da ex judoka quale sono posso dire che uno così non s'era mai visto nel mondo del judo.
E' veramente un animale.
Ci sono altri judoka al suo livello, ed alcuni anche migliori dal punto di vista tecnico, ma lui fa la differenza proprio grazie alla sua stazza, alla sua potenza e alla sua velocità,* che per un un uomo del genere è fuori dal comune.*

@@

ps: nellarticolo c'è scritto che:
Citazione
C’era la leggenda di Douillet, il più forte di sempre"

Non è proprio così: Douillet è stato uno dei più forti della storia, ma non il più forte di sempre.
Lo stesso Riner gli è sicuramente superiore.

Ad esempio, questo è un altro grande campione del passato, vincitore due titoli olimpici e morto prematuramente a soli 54 anni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Hitoshi_Saito
Citazione
Divenne il primo atleta a conquistare per due volte il titolo olimpico nella disciplina, trionfando a Los Angeles nel 1984 e a Seul nel 1988 avendo vinto la categoria dei pesi massimi (+95 kg).
Nel suo palmarès figurano anche un titolo iridato a Mosca nel 1983, un argento vinto sempre ai Mondiali a Seoul nel 1985 e due allori di campione asiatico nel 1984 e nel 1986.
Chiusa la carriera agonistica, è divenuto tecnico della nazionale giapponese, guidandola alle Olimpiadi di Atene 2004 e di Pechino 2008.

È deceduto nel 2015 all'età di 54 anni a causa di un tumore al fegato.



Un altro ancora: Yasuhiro_Yamashita.
https://it.wikipedia.org/wiki/Yasuhiro_Yamashita
Citazione
Yasuhiro Yamashita (Kumamoto, 1º giugno 1957) è un judoka giapponese.
È VII dan.
Pluricampione mondiale e oro olimpico alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, è uno dei più grandi judoka sportivi di tutti i tempi e di tutte le categoria. Dall'ottobre 1977 a quando si è ritirato nell'aprile 1985 è rimasto imbattuto (tanto che il suo record è stato inserito nei Guinness dei primati), vincendo ben 203 combattimenti per Ippon. O-soto-gari e Uchi-mata sono due fra i suoi Tokui-Waza (tecniche speciali).

Oggi è un professore dell'Università di Tokai in Giappone. Dal 2003 è direttore dell'istruzione e dell'allenamento della Federazione Internazionale di Judo (IJF). È autore di pubblicazioni didattiche e divulgative sul Judo, come il volume (con annesso DVD), di cui è coautore l'ex presidente Russo Vladimir Putin, anch'egli cintura nera di judo. Ha inoltre curato l'introduzione al DVD pubblicato dalla IJF intitolato "Judo for self-defense".
Successi

Campione del mondo (+95kg): 1979, 1981, 1983
Campione del mondo (OPEN): 1981
Campione olimpionico 1984
« Ultima modifica: Agosto 14, 2016, 15:37:41 pm da Frank »
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Hector Hammond

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Re:Arti Marziali
« Risposta #416 il: Agosto 17, 2016, 14:59:09 pm »
Di questo passo abbatteranno i monumenti dedicati ai caduti in guerra per erigere statue celebrative dedicate a queste "fenomene"? "fenomenesse"? Presidenta, scusi, come si dice?  :lol:
Sì , è una possibilità  :hmm: .

Offline Hector Hammond

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Re:Arti Marziali
« Risposta #417 il: Agosto 17, 2016, 15:04:25 pm »
Forma tanto rara che è virtualmente oro ,
Liu He Ba Fa è una arte marziale interna assai rara . :blink:
Trovarne una forma così in pubblico è eccezionale .

Not a valid vimeo URL

Online Frank

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« Risposta #418 il: Agosto 22, 2016, 15:35:59 pm »
http://www.oasport.it/2016/08/olimpiadi-rio-2016-il-judo-si-conferma-sport-universale-quattordici-paesi-medagliati-in-tre-giorni/rio-2016/

Citazione
Olimpiadi Rio 2016: il judo si conferma sport universale, quattordici Paesi medagliati in tre giorni
Pubblicato il 9 agosto 2016 da Giulio Chinappi alle ore 00:16 in All Sports, Combattimento, Judo

Il judo è lo sport che, dopo l’atletica ed il nuoto, garantisce la partecipazione olimpica al maggior numero di Paesi, e non a caso è anche terzo tra gli sport che hanno avuto più portabandiera nella sfilata inaugurale della manifestazione a cinque cerchi di Rio 2016. Dopo tre giornate di combattimenti, sono già quattordici le delegazioni nazionali che hanno già conquistato almeno una medaglia, ed altri se ne aggiungeranno nei prossimi giorni. Se poi consideriamo i Paesi che hanno ottenuto almeno un piazzamento tra i migliori otto, saliamo addirittura a quota ventisei (compresi Mauritius e Repubblica Dominicana).

Le medaglie del judo, oltretutto, sono anche ricche di significato: molti Paesi, infatti, sono saliti sul podio a cinque cerchi solamente in questo sport. Il caso più eclatante è quello del Kosovo di Majlinda Kelmendi, che con la sua medaglia d’oro nella categoria 52 kg ha scritto una pagina di storia che resterà per sempre indelebile nella mente dei suoi connazionali. Per la prima volta presente come stato indipendente, questo giovane Paese si è presentato al mondo sportivo nel migliore dei modi, nonostante una delegazione composta da appena otto sportivi.

Il judo è anche lo sport che ha offerto la prima medaglia d’oro alla squadra di casa, il Brasile, che è salito sul gradino più alto del podio grazie a Rafaela Silva, fresca campionessa olimpica della categoria 57 kg. La sua avversaria in finale, Sumiya Dorjsuren, invece, non è riuscita a diventare la prima donna mongola a vincere l’oro a cinque cerchi, per un Paese che di titoli nella storia ne ha vinti solamente due, entrambi nel 2008.

Tra i Paesi andati a podio a Rio 2016, l’Argentina di Paula Pareto ha ottenuto la sua unica medaglia in questi primi tre giorni proprio grazie alla campionessa della categoria 48 kg. Oltre alla già citata Mongolia, anche Portogallo, Georgia, Uzbekistan e Kazakistan vantano – ad oggi – podi unicamente nel judo.

Naturalmente queste statistiche sono destinate a cambiare, visto che i Giochi Olimpici sono ancora lunghi: altri Paesi andranno a podio nel judo, ma anche nelle altre discipline, soprattutto quando inizierà il programma dell’atletica. Ad oggi, però, neanche il nuoto è riuscito ad eguagliare il judo come universalità nella distribuzione delle medaglie: sono undici, infatti, i Paesi che hanno raccolto fino ad ora medaglie in piscina sugli otto titoli distribuiti, mentre nel judo sono quattordici con sei categorie che hanno già attribuito i propri podi.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Arti Marziali
« Risposta #419 il: Settembre 02, 2016, 19:56:39 pm »
http://www.oasport.it/2016/08/judo-fabio-basile-vorrei-fare-lattore-in-gomorra-tanti-non-credevano-in-me/
Citazione
Judo, Fabio Basile: “Vorrei fare l’attore in Gomorra. Tanti non credevano in me”
Pubblicato il 31 agosto 2016 da Federico Militello alle ore 12:54 in Combattimento, Judo

Il titolo olimpico vinto a Rio de Janeiro potrebbe essere coinciso con l’inizio di una nuova vita per Fabio Basile.

Il 21enne nativo di Rivoli, tornato a Torino dopo un meritato periodo di vacanza, non ha nascosto propositi da attore alla rivista “Chi”: “Mi piacerebbe lavorare in Gomorra. La serie mi piace molto per come è recitata“.

Salito al quinto posto del ranking mondiale, Basile non dimentica di essere stato poco considerato per diversi anni dai tecnici della Nazionale: “Per tre anni non sono stato convocato. Dopo la vittoria volevo dire ‘non avete capito un c…’ a chi non credeva in me, ma se non avessi avuto questo stimolo, non so se avrei vinto“.

Ricordiamo che il judoka italiano, a fine 2015, si trovava ampiamente fuori dalla zona qualificazione olimpica. Nel 2016, a suon di risultati (tra cui anche un bronzo agli Europei), si è reso artefice di una scalata incontenibile nel ranking, scavalcando anche il veterano azzurro Elio Verde e meritandosi il pass a Cinque Cerchi. Fino a quella meravigliosa notte d’oro che gli ha cambiato la vita.

federico.militello@oasport.it
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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