La storia di Gugu

NB di fantasia qui c’è solo il nome del bambino, Gugu. Anche la sintassi, l’italiano e le ingenuità lessicali sono quelle originarie.

SAM_0551bisGugu è affidato alla madre, vive con lei ed il nuovo marito.
Il padre lo dovrebbe vedere a scadenze regolari, come stabilito dal tribunale.
Il bambino subisce continue violenze e vessazioni psicologiche, sia dalla madre che dai nonni materni ed anche da altri parenti dell’entourage famigliare materno.
Inizialmente non ne parla all’esterno, tanto meno col padre, custodisce il segreto poiché tende ovviamente a proteggere la madre ed i nonni,
Si limita a sperare che prima o poi le violenze abbiano termine, ma intanto tace con tutti.
Le violenze fisiche e psicologiche si intensificano, sia come gravità che come frequenza.
Si aggiungono anche le violenze assistite, a causa delle continue liti tra la madre ed il marito di allora(oggi anche lui ex) nel corso delle quali la madre urla, insulta,lancia oggetti, distrugge mobili e talvolta chiede vigliaccamente al figlio di prendere parte contro il nuovo ex marito.
Il nuovo ex marito non mette in atto violenze fisiche su di lui, continuano ad essere solo ad opera della madre e dei nonni materni e degli zii.
Il ruolo del marito riguarda solo violenze psicologiche, attraverso blandi atteggiamenti talvolta denigratori nei confronti del padre (VEROSIMILMENTE ISTIGATO DALLA MADRE CHE INNERVOSISCE L’UOMO PER FARSI ODIARE DAL PICCOLO AL QUALE ADDOSSA LE COLPE DEL SUO NUOVO FALLIMENTO DEL MATRIMONIO)GUGU NON NE PUÒ PIÙ: CAPISCE CHE NON POTRÀ USCIRNE SENZA L’AIUTO DI TERZI

Decide di liberarsi, parla col padre, chiede aiuto, chiede di essere protetto dall’ambiente materno, chiede di andare a vivere con lui. Si preoccupa anche di provare quanto sostiene: tiene un diario in cui descrive le violenze subite e registra con il cellulare le liti e gli insulti della madre.
Il padre inizialmente è perplesso, le enormità descritte da Gugu sembrano troppo gravi per essere vere, soprattutto strano che emergano tutte insieme dopo anni di silenzio totale.
Verifica la genuinità delle dichiarazioni del figlio (parere pro veritate, esperta in abusi sui minori), solo dopo tale verifica informa il proprio legale di voler prendere dei provvedimenti.
Insieme al suo ex legale chiede un parere al giudice Laura Picaro del TdM di Taranto, che lo consiglia di tenere il bambino con sé e sporgere denuncia.
Al termine delle vacanze estive comunica di non riportare presso l’ambiente maltrattante materno, in attesa dei dovuti accertamenti giudiziari.
Gugu viene ascoltato dai CC della Procura della repubblica presso il TdM di Taranto, ai quali ripete le violenze subite, il bisogno di essere protetto, il desiderio di vivere col padre.
Il TdM emette un provvedimento che impone al padre di riportare dalla madre “per il bene del minore” (testuale). Il padre rifiuta, scrivendo che si assume la responsabilità di proteggere il figlio dall’ambiente maltrattante. Viene nuovamente ascoltato da un giudice del TdM, quindi dallo stesso presidente del TdM (ora in pensione).
In entrambe le occasioni conferma quanto già dichiarato ai CC, aggiungendo ulteriori particolari sulle violenze subite, chiedendo di poter vivere col padre ed essere protetto dalla madre.
Il TdM stabilisce che viva dal padre a Tuturano (BR) ed emette un provvedimento di protezione che limita le frequentazione madre-figlio a 3 ore settimanali, non da sola ma alla presenza di operatori dei servizi sociali.
Il padre avvia immediatamente le pratiche per l’iscrizione a scuola a Tuturano, ilfiglio vive presso di lui ed i tempi sono molto stretti.
L’istituto Jacovelli di Massafra (TA) presso il quale il bambino era iscritto nega il nulla-osta per la nuova scuola. La preside riferisce di aver ricevuto una diffida dalla madre e si prende delle singolari libertà dimostrando gravi pregiudizi antipaterni: pur non avendo avuto alcun accesso agli atti, non approva che il bambino stia col padre e secondo lei lo dovrebbero togliere ad entrambi.
Il TdM emette un provvedimento con il quale contraddice se stesso: Gugu non può vivere col padre, deve frequentare la scuola di Massafra, deve essere collocato in casa famiglia e sottoposto a CTU.
Nei confronti della madre vi sono delle misure limitative della potestà, nei confronti del padre nessuna, ma il bambino lo si toglie ad entrambi.
Il padre si oppone: non ha alcuna volontà aggressiva nei confronti della madre di Gugu, altrimenti si sarebbe precipitato a denunciarla da mesi senza prima effettuare alcuna verifica. Il Tdm sospende il provvedimento in attesa del pronunciamento della Corte d’Appello. Gugu resta col padre che potrà iscriverlo a scuola, ma di fatto nessuno lo accetta perche’ il TdM non si pronuncia in modo chiaro e soprattutto la Dott.ssa Capobianco, direttrice della scuola di Massafra nega ancora il Nulla Osta.
Il padre di Gugu e’ disperato e manda richieste di aiuto a tutti compreso al vecchio Vescovo del Brindisino che si attiva ma nulla puo’ contro lo strapotere temporale dei burocrati, e al nuovo Vescovo di Brindisi,.. aiuto cristianamente negato in toto da quest’ultimo.
Nel frattempo il nonno di Gugu si ammala di tumore e muore il 28 novembre ma prima di morire si raccomanda con tutti di proteggere quel cucciolo ad ogni costo.
A Natale mentre tutti sono in casa a mangiare con la loro famiglia, Francesco e’ in piazza assieme a pochi coraggiosi a fare lo sciopero della fame, con loro anche un prete, Don Paolo Nacci da Brindisi ed il suo avvocato diventato un amico Lorenzo Iacobbi da Taranto. La loro motivazione, non vi e’ nulla da festeggiare se da li a poco un decreto avrebbe portato via il suo piccolo, e lui che ha fondato “il Movimento contro Erode ne e’ consapevole.
Destino beffardo, il 28 dicembre, giorno in cui si commemora la strage degli Innocenti arriva il temuto decreto…. andra’ in“ una comoda ed accogliente casa famiglia”. Francesco non si da per vinto, prende tempo e stoicamente crede ancora nella legge.
Lo sottopongono già da tempo a batterie di assistenti sociali tutti li pronti a “incarceragli” il piccino, Gugu urla e scalpita affermando con forza che vuole stare col padre, e scrive al Presidente della Repubblica, la missiva gli viene recapitata dall’allora senatrice Alessandra Gallone, e chiede al padre che egli stesso rilasci una intervista su you tube…. VUOLE ESSERE SALVATO!
A febbraio viene presentato reclamo presso la Corte d’appello di Taranto, a seguito del quale i giudici confermano la CTU e bloccano l’ingresso in casa famiglia, che nel frattempo hanno costretto il Cellie padre a visitare, pena almeno 4 reati penale, ingiunzioni che il Cellie reputera’ estorsivi e minatori. Non si arrende e continua a combattere arrivando anche a canale 5 da Barbara Durso per ben tre volte portando prove e foto che i tribunali ignorano… PIANGONO TUTTI!
Finalmente il 22 marzo il processo che ascoltera’ anche la Consulente designata dal TdM di Taranto e vengono chieste le competenze e i perche’ lo si voglia a tutti i costi in casa famiglia…. di fatto la consulente ritratta la sua richiesta di sterilizzazione DEL REPERTO (il bambino) affermando che non ha mai detto che fosse necessario che il piccolo fosse sottratto al padre. Il 6 marzo il padre riesce a far iscrivere il piccolo a scuola a dargli una cittadinanza e una assistenza sanitaria. La madre si oppone e minaccia tutti di azioni legali!
Ad oggi siamo ancora sotto controllo come fossimo dei detenuti pericolosi in attesa che si concluda l’iter, e “saggiamente” la consulente psicologa del tribunale vuole sottoporre il piccino ad interrogatori a giorni susseguenti per 6 ore a settimana, oltre agli incontri protetti con la madre. Il bambino continua a dire che e’ solo un bambino e che lo dovrebbero proteggere invece……..
Particolare inquietante, l’avvocatessa della madre, e’ stata accusata di aver tentato di condizionare il piccolo durante l’ascolto. Gugu denunciò l’accaduto alla Giudice Moccia del Tdm di Taranto ma nessuna azione sembra essere stata intrapresa nei suoi confronti e nulla si sa dell’indagine penale in corso. Anzi traspare una sorta di quiescenza totale…
Nei primi di Maggio il piccolo incontra la senatrice Alessandra Mussolini e seppur la sua giovanissima eta’ si fa portavoce del suo disagio e di quello di centinaia di migliaia di bimbi italiani.
Il 25 maggio il piccolo viene aggredito per strada da tre bulli che gli procurano ferite per 64 giorni di prognosi. L’aggressione nasce nella scuola ma sfocia per strada nonostante gli sforzi delle maestre ma il piccolo e’ esposto al pubblico ludirio per via della sua assurda vicenda.
Anche il padre e’ stanco e provato e ai primi di giugno viene ricoverato per un angioedema da stress e gli viene proposto un intervento d’urgenza che e’ COSTRETTO a rifiutare per non lasciare il piccolo in balia dei servizi sociali e della CTU, che a loro dire lo vogliono aiutare…
In verita’ i servizi sociali di Brindisi, seppur allertati dal padre SI SONO DILEGUATI e quelli di Massafra che furono gia allertati dal padre 3 anni fa, sembrano solidali con la madre e ancora pronti a rinchiudere il piccino in “UNA COMODA E ACCOGLIENTE CASA FAMIGLIA” a tempo indeterminato.
ORA IL PICCOLO VORREBBE SOLO PACE E AMORE, ma il padre, suo malgrado riesce a garantirgli solo la seconda, ed il piccolo spera in un miracolo…
Spinto dalla sua smisurata cristianita’ decide di scrivere a Papa Francesco, aggiungendo l’intenzione di voler servire messa da lui. Il Pontefice gli risponde e gli manda dei doni.
Intanto continuano ad essere fissate le date per le perizie ad opera del perito designato dal tribunale , ella incurante del grave incidente successo e documentato dalla consulente di parte (che e’ impossibilitata a spostarsi causa gravi problemi fisici) ed incurante della degenza e dell’impossibilita del piccolo sia a spostarsi che a prendere sole, polvere ecc. (il tutto le e’ stato ampiamente documentato), di fatti riferira’ al padre il 30 luglio, nel corso dell’ultimo incontro CHE E’ LEI CHE DEVE DECIDERE MODI, LUOGHI E TEMPI e nulla deve riferire o concordare ne’ con lui, ne’ con altri. In tale data gli annuncia che lo sta registrando, dopo almeno 6 incontri di cui almeno 3 fatti senza l’ausilio della CTP (che e’ ammalata). All’unico incontro avuto con il bambino, il Cellie padre fu cacciato dalla sala specchio e fu ascoltato il bambino senza che si abbia la certezza che il sistema audio video funzionasse, lo stesso avvocato e CTP furono maltrattati dalla “gentilissima CTU”.
Ad Agosto mentre tutti sono in ferie (avvocato compreso) ella invia un nuovo calendario di incontri con orari e modalita’ inproponbili, ma vi e’ di piu’, l’avvocato che non era in studio non poteva saperlo e cosi’ venne inscenato il primo tentativo di GOLPE PERITALE. La CTU ignorando tutti i referti e approfittando delle mancate comparizioni per legittimissimo impedimento dichiara conclusa la perizia adducendo colpe sia ai Cellie, che alla CTP dottoressa Tinelli Lorita ed allo stesso avvocato.
SUA CITAZIONE TESTUALE:
In seguito ad ulteriore assenza del minore Cellie convocato oggi, 08-08-2013, presso il Tribunale dei Minori e non avendo pervenuto , ancora una volta , alcuna comunicazione in proposito né da lei né dal CtP , Dott.ssa Tinelli,le faccio presente che la sottoscritta sarà costretta a comunicare urgentemente agli organi preposti tale comportamento poco corretto della persona e della professionalità altrui, se il minore non verrà domani come da comunicazione già avvenuta.
Distinti saluti
Naturalmente ogni comunicazione e’ sempre stata fatta nei tempi tecnici minimi utili!
Al ritorno delle ferie l’avvocato si rende conto dell’accaduto- trappola e replica adducendo e ribadendo le legittime motivazioni, documentando il TDM dell’accaduto e erudendoli delle ufficiali comunicazioni puntualmente fatte alla CTU, il TDM replica alla stessa che non puo’ avere quell’atteggiamento, e che le e’ obbligo interfacciarsi con il Cellie padre al fine di stabilire un concorde calendario di incontri.
NE IL CELLIE E NE LA CTP LORITA TINELLI SONI MAI STATO CONTATTATI DALLA GENTILE DOTTORESSA.
Passa settembre e ad ottobre il Cellie padre deve essere assolutamente operato, sta rischiando la vita, la parte inferiore del suo corpo sta collassando, se si protrae la situazione potrebbe collassare il resto, ed i medici gli pianificano un’operazione per il 7 ottobre. E’ costretto a rimandare ed il 7 ottobre (giorno del suo compleanno) effettua le analisi necessarie per il suo intervento chirurgico del 14 ottobre, scelta optata al fine di diminuire al massimo il disagio dei giorni ricovero (egli si prende cura del piccolo assieme a nonna Carmelina).
Il 14 ottobre viene operato, la notizia gira sul social network (in tanti fanno gli auguri al papa’ guerriero col cuor di burro. Gli amici gli scrivono:
forza papa’ coraggio supererete anche questo
ma una nuova insidia forse lo segue sulle bacheche: CASUALMENTE il nuovo calendario stabilito reiteratamente in quei giorni dalla CTU stabilisce che le settimane ad venire il Cellie deve recarsi agli incontri con il piccolo. Egli non puo’ assolutamente guidare, ne e’ impossibilitato fisicamente, ha 7 ferite da taglio di cui una profonda e larga all’inguine e’ dolorante e non ha sensibilita’ nell’arto, oltre ad essere completamente fasciato. Da la sua disponibilita’ ad effettuare incontri in zona Brindisi-Ostuni, dove vi sono strutture idonee all’ascolto, suggerendole alla CTU e soprattutto in localita’ facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici, oltre che a diminuire l’impatto socio-psicologico del bimbo che esce comunque due giorni su 6 alle 17.00 e il mercoledi alle 15.30 da scuola e nei giorni in cui non ha l’orario pieno effettua il doposcuola in una struttura privata che lo riacconpagna a casa alle 17.30 (la stessa struttura ha dato la sua disponibilita’ ad effettuare e coadiuvare gli incontri).
Il 4 dicembre Il Cellie padre ed il figlio si recano per volonta’ del piccolo in pellegrinaggio dal Papa ed assieme alla Parrochhia di Tuturano il mattino alle 6.00 sono a Roma, ma il piccolo chiede al padre di tentare ancora di incontrare il Papa, la fede lo spinge a sperare ad oltranza, alle 11.00 dopo una breve attesa riescono a coronare quel sogno… Il piccolo uomo abbraccia il discepolo di Dio, successore temporale di San Pietro e testimone di Gesu’, PAPA FRANCESCO, egli ha uno scambio di opinioni con sua Santita’, gli parla dei bimbi italiani e della sua situazione e gli fa dono di un oggetto da lui costruito. Il dialogo fra lui ed il Papa e’ intimo e segreto e solo dopo 15 giorni almeno ne condivide con il padre il contenuto. Egli e’ strafelice specie nel sapere che il giorno 5 dicembre per volere di sua Santita’ sara’ creato un Comitato di Controllo ed un osservatorio Vaticano sui Minori (notizia appresa dai media).
CASUALMENTE venerdi 20 dicembre alle ore 21.00 circa (a studio chiuso quindi) “ LA GENTILE DOTTORESSA” invia per e.mail all’avvocato Iacobbi, legale dei Cellie per comunicare l’ennesimo nuovo unilaterale assurdo calendario di incontri da tenersi a ridosso delle feste natalizie e delle ferie che giustamente sono state per tempo comunicate dalla CTP ai Cellie, che comunque si sono ammalati di una comune sindrome influenzale stagionale, prova ne e’ che la mattina di lunedi 23 dicembre alle ore 8.15 circa il padre va dal dottore che prescrive degli antibiotici anche al bambino, medicine acquistate lo stesso giorno alle ore 10.00 circa quando si e’ potuto recare in farmacia, sostituito nella custodia del bambino dalla cugina.
Nel frattempo la madre continua la sua infida opera di disinformazione presso i tribunali di Taranto, le sue false denunce sono state in parte archiviate, ma il Cellie, che non replica a tali bassezze si chiede quando i Giudici la smetteranno di farsi prendere in giro da quella donna dall’incontenibile funesta, cieca indole pusillanime.
IL PADRE INCOMINCIA A TEMERE CHE SIA TUTTA UNA TRAPPOLA E SI SENTE PERSEGUITATO E MALTRATTATO, INCOMINCIA A PENSARE CHE NULLA SIA CASUALE NEL LORO COMPORTAMENTO…
In una sua nota inviata ai giornali e visibile alla data del 29 dicembre 2013 delle ore 11.00 circa SFOGA IL SUO DUBBIO E NE FA PARTECIPI GIORNALISTI ED AMICI per mezzo di Facebook e per e.mail. Spera che la sua sia paranoia, ma purtroppo non e’ cosi’.
NEL FRATTEMPO IL CELLIE, HA ACCOLTO NELLA SUA ASSOCIAZIONE A TUTELA DEI MINORI (MOVIMENTO CONTRO ERODE E FeNBi) un nuovo FRATELLO associato dal vissuto emblematico…. E’ IL NUOVO EX DELLA SUA EX, che paradossalmente sta vivendo le sue stesse vicissitudini con le stesse modalita’ con l’aggravante che la loro comune ex moglie, nel frattempo si e’ specializzata nella costruzione di false accuse.
SONO DIFESI ENTRAMBI DALL’AVVOCATO LORENZO IACOBBI.
Denunce analoghe sono state depositate da uomini diversi, in tempi diversi, e con diverse modalita’ ma tutte contro la medesima persona e per gli stessi motivi.
NESSUNO SE NE ACCORGE, malgrado i due uomini lo sottolineino da tempo ai responsabili!!!! E mentre tutta Italia ed oltre si chiede il perche’ di tanto accanimento, a Taranto gli addetti ai lavori si lasciano ancora fuorviare.
Il giorno 8 gennaio viene notificato al suo difensore, avv. Lorenzo Iacobbi, provvedimento del Tribunale dei Minori di Taranto con il quale, in maniera inaudita e sorprendente, gli viene addirittura sospesa la potestà genitoriale in quanto, a detta dei giudici, il Cellie avrebbe ostacolato pretestuosamente le attività della ctu non presentandosi agli incontri fissati. I giudici minorili, ancora una volta, si lasciano persuadere dai convincimenti della loro consulente, rivelatasi del tutto incompetente ed inidonea a svolgere il delicato incarico assegnatole, sebbene sul loro tavolo siano giunte le copiose giustificazioni medico-sanitarie che attestano l’impossibilità per il Cellie e per suo figlio di presenziare alle operazioni peritali.; Viene nominato un curatore speciale per il bambino e dato mandato finanche alle forze di polizia di accompagnare forzatamente il piccolo agli incontri con il ctu e con la madre, sebbene, con quest’ultima, il piccolo non voglia piu avere contatti per tutto il male che gli è stato fatto. Ovviamente a tale ennesima ingiustizia perpetrata dal tribunale dei minori l’avv. Iacobbi risponderà con l’ennesimo reclamo alla corte di appello dove, certamente, come già accaduto in passato, trionferà la verità e verranno smascherati i colpevoli di quest’ennesimo attacco alla serenità ed alla tranquillità di un bambino il quale, da oltre un anno, chiede semplicemente di essere lasciato in pace e di vivere al fianco del suo papà e della sua nonna!

Francesco Cellie da Tuturano (Movimento contro Erode, FeNBi Puglia)