Capitan Daddy dice la sua sul 25 Novembre

Da Capitan Daddy  (http://capitandaddy.wordpress.com/2013/11/25/una-migliore-informazione-e-possibile-la-violenza-non-ha-genere/)

Una migliore informazione è possibile:

LA VIOLENZA NON HA GENERE

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Siccome l’informazione ultimamente è a senso unico, veicolata, pompata e selezionata in modo chirurgico, ricordiamo le vittime del 2012: 

dal Blog:  http://femdominismo.wordpress.com/2013/09/21/discriminazione/ Continua a leggere “Capitan Daddy dice la sua sul 25 Novembre”

25 Novembre: Io NON ci sto (un altro tipo d’uomo)

In occasione del 25 Novembre il Corriere pubblica 4 (QUATTRO ) pagine di foto di zerbini con la mano destra alzata! mussolini-piazza-veneziaSì, non scherzo: con la mano destra alzata! Se non lo vedessi non ci crederei: apologia del fascismo in pieno stile!
Tutti, meno uno (Luca Pignatelli) alzano la mano destra nel saluto fascista!
Come per rispondere al duce: eccomi! Ebbene, ci si consenta di dire: noi no! Noi non ci siamo.
E lo diciamo con piena coscienza, sapendo cosa rischiamo (Matteotti docet).

Lettera aperta a Eliseo nel deserto

Caro Eliseo
estasiun tour sul tuo blog http://eliseodeldeserto.blogspot.it/ mi ha suscitato molte reazioni. Vorrei condividerne qualcuna.
Anzitutto mi stupisce che tu dica che non hai amici maschi eterosessuali. Mi stupisce perchè nella mia esperienza non mi è mai successo di rifiutare una amicizia con chicchessia per la sua tendenza sessuale. Nè mi è mai successo che alcuno dei miei amici mi riferisse qualsiasi cosa del genere.
Perciò vorrei offrirti l’amicizia mia e degli altri utenti di questo forum. In quanto forum sulla Questione Maschile, per quanto ancora in cerca di una identità definita, una iniziale ipotesi minimalista è quella del sindacato maschile, cioè di un gruppo che difende gli interessi dei maschi a prescindere. Ora, in quanto maschio, anche tu sei iscritto di diritto tra i nostri utenti per cui ti offriamo tutta la nostra solidarietà e cameratismo.
Tra noi c’è chi considera l’omosessualità una scelta come altre, chi un peccato, chi una malattia. Ma nessuno si rifiuta di discuterne e di essere solidale con qualunque omosessuale. O perlomeno questa è la linea del forum e chi non la rispettasse sarebbe cazziato all’istante.

Vorremmo però evitare l’empasse delle buone intenzioni: due si trovano ad un tavolo e con la massima buona volontà si impegnano a discutere. Dopo di chè segue scena muta.
Per evitare tale imbarazzante situazione vorremmo già offrirti qualche provocazione.
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giustizia al femminile

 

giustizia

 

  Non passa giorno che le femministe e sopratutto gli zerbinanti femministi, non magnifichino le taumaturgiche virtù femminili.

La donna , priva dei difetti dei vituperati “ maschi “ , migliorerà il mondo del lavoro, incrementerà il benessere della nazione, addirittura salverà il PIL.

 Giù un profluvio di misure per favorire fiscalmente il lavoro femminile, come se invece i “ maschi “ vivessero di nettare e ambrosia.

Ogni giorno ci sorbiamo accorati appelli di celebrità mediatiche femminili che tuonano contro l’emergenza “ femminicidio “ , emergenza che i numeri dimostrano essere inesistente. Continua a leggere “giustizia al femminile”

Giornata internazione dell’uomo (maschio)

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http://festadelluomo.blogspot.it/

 

Per la prima volta l’Italia celebrerà istituzionalmente la Giornata Internazionale dell’Uomo.

La celebrazione, presieduta dal Dr. Giancarlo RAGONE, si terrà a Bari in Via Dalmazia 127/B presso l’associazione Papà Separati dai Figli con inizio alle ore 10:30. Siete tutti invitati alla partecipazione, l’evento è pubblico e l’ingresso gratuito. Per informazioni: 080/5234543 (telefono/fax).

Comunicaci la tua adesione ed invita gli amici tramite Facebook.

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De Porcospinum

Il Porcospino mette a confronto il mondo dei padri separati australiano e italiano.
resize.phpPerchè?
Spero che non creda che il mondo dei padri separati italiani viene manovrato attraverso un cavo diretto dagli antipodi. Potrebbe anche essere, considerate le scarse capacità neuronali dell’autrice del blog. Tuttavia le opinioni stupide non meritano di essere discusse.
La ragione più plausibile è che, non avendo le capacità di analizzare il mondo delle separazioni in Italia, ella preferisca giocare sulle analogie: non c’è dubbio che qualunque analisi su di una realtà umana ci può illuminare su di un’altra. A condizione però di sapere che si tratta di realtà diverse e che va capito cosa hanno in comune e cosa di diverso.
Capire che cosa c’è di diverso tra l’Italia e l’Australia richiede una conoscenza approfondita delle due società, conoscenza che a me manca e suppongo che manchi anche al mammifero spinoso.
Tuttavia esso paucineuronico si avventura in tale confronto mostrando le propri debolezze intellettuali, che esamineremo rapidamente (essendo le nostre giornate troppo impegnate per perderci più tempo del minimo).
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De Lipperini et Ravera

storie_lidia_ravera-bSuccede che una legge dello stato italiano preveda la sepoltura dei feti, obbligatoria dopo una certa settimana gestazionale, facoltativa prima.
Va bene, è una legge vecchia. Ma il comune di Firenze decide di darle attuazione e di dedicarvi una parte del cimitero.
Si tratta di fatti scontati, che avrebbero dovuto passare nel più assoluto silenzio e indifferenza, appunto perchè scontati.
Ma una tale Ravera interviene con affermazioni farneticanti nelle quali disconosce il valore stesso delle leggi dello stato, anzi il fondamento stesso delle leggi dello stato e della convivenza civile. L’assessore alla cultura (!) afferma infatti:

Citazione

nascosta dietro la foglia di fico del “problema di coscienza” una percentuale elevatissima di ginecologi, rifiuta di eseguire il proprio dovere medico, nonché di ottemperare ad una legge dello Stato

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L’impossibile (e terminale) riforma del femminismo

feminism-europe

Recentemente si sono verificate da parte femminista alcune apparenti aperture su temi che abbiamo a cuore noi QMisti. Meglio unire che dividere, ma in tali ripensamenti femministi c’è una contraddizione di fondo.
Sembrano più che altro un tentativo malriuscito (forse per mantenere privilegi e visibilità) di traghettare un’ideologia senescente in una società che comincia lentamente a capire, e a cambiare in meglio.
Il femminismo è un ramo secco della storia, che necessariamente cadrà: il fatto che cerchi di assimilare elementi ad esso contraddittori (che hanno solo l’effetto di un diserbante), non è che il segno che ormai si arrampica sugli specchi, non avendo più argomenti né presa sul sentire comune. Continua a leggere “L’impossibile (e terminale) riforma del femminismo”