Autore Topic: Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?  (Letto 14424 volte)

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Offline Angelo

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #60 il: Giugno 15, 2015, 00:32:17 am »
Il femminismo non è modernista. È una follia discriminatoria e basta. Nessuna persona sana di mente dovrebbe appoggiarlo.

Al massimo una persona può avere le sue idee sul ruolo maschile e femminile, ma non appoggiare il femminismo. E nemmeno il maschilismo.

Non sono di questo parere. Sicuramente ci sono femministe non moderniste, ma il femminismo nasce, cresce e s'ingrassa proprio dove la tecnica e la modernità avvantaggiano un genere sessuale rispetto ad un altro.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #61 il: Giugno 15, 2015, 00:34:49 am »
I cattolici sono in netta maggioranza antifemministi, puoi credermi sulla parola. Una minoranza rilevante combatte il femminismo in modo più esplicito e organizzato.
Citazione da: Number10
Schiferai la società del gender ma nessuno toccherà i tuoi diritti.
Davvero? I bambini rovinati da corsi gender imposti non sono maschi? Dopo che il femminismo ha reso l’uomo zerbino, la ‘genderificazione’ maschile imposta persino nel linguaggio non ci riguarda?
Il gender è occupazione di spazi legislativi (DL Scalfarotto, ‘matrimonio omo’), economici (Barilla e non solo), culturali. Può affermarsi solo cancellando l’uomo quale lo conosciamo, imbavagliando le opinioni, le abitudini e il carattere maschili. Anche degli uomini non sposati. Se non è QM questa.
Citazione da: Number10
E allora, se appoggi il femminismo, non puoi difendere la famiglia e dare la colpa ai gay se questa sta crollando. Altrimenti devo pensare che sia solo una scusa per attaccare gli omosessuali.
Dunque, vediamo: se il Papa non fa discorsi antifemministi la gente deve stare zitta e a cuccia sul gender e le altre politiche contro la famiglia e l'essere umano?

PS Il Papa è stato anche nominato uomo dell’anno da una rivista gay. Questo vuol dire che dovremmo tacere sul femminismo?

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #62 il: Giugno 15, 2015, 00:43:54 am »
Condivido in parte. Massimo rispetto ed onore alle Antigones che hanno smascherato le luride Femen. Allo stesso tempo, pure se i nostri servizi segreti, le nostre polizie sanno per chi lavorano le luride Femen, perchè non vengono MAI ARRESTATE dato che commettono REATI in diversi paesi del mondo e in particolare in Europa?

Chi le protegge non conta le persone come le conta la democrazia. E chi vorrebbe arrestarle per i crimini commessi ha ordini dall'alto di non intervenire. Quindi, se pure le persone sapessero che il femminismo è merda spacciata per cioccolata, in quanti direbbero no al femminismo dato che permette GUADAGNI ECONOMICI ALLE FEMMINISTE E A TUTTI I SETTORI AD ESSO COLLEGATI?

Perchè uno del forum, finto antifemminista o almeno con le idee molto confuse, ha scritto questo abominio?

Perchè non ha valori. Se rileggi i suoi commenti noterai che VALORI DI RIFERIMENTO CERTI NON NE HA. E' un relativista. E' liquido.
Appunto: le ideologie anti-umane che ci affollano sono un insieme coerente, affrontarle a compartimenti stagni è un errore.
Il primo passo è ristabilire la verità su femminismo, gender e le altre ideologie collegate. Tutta, non la metà, senza aspettare la benedizione del Papa, di qualche politico o dei media.
A quel punto, tutti quelli che non si arricchiscono col femminismo, direbbero di no. E sarebbero moltissimi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Number10

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #63 il: Giugno 15, 2015, 01:00:31 am »
@Vicus

Ottimo, sarebbe grave se la maggior parte dei cattolici fossero femministi. Comunque, vedendo i commenti, lo hanno criticato quasi tutti. Mi auguro che non duri molto, al massimo può candidarsi con Sel, più che fare il Papa.

No, si deve combattere tutto, io contesto un'altra cosa, inutile ripetermi.

Sugli effetti del gender hai ragione, ma questa ideologia colpisce tutti: maschi e femmine. Il femminismo solo i maschi. Poi che si debba combattere è pacifico, ma senza tralasciare o appoggiare il femminismo. È un controsenso, altrimenti.

@Angelo

È considerato modernista, ma non lo è. Le discriminazioni e l'odio non sono moderne o antiche. Sono folli.

Certo, mi pare lapalissiano che gran parte delle femministe che vediamo in TV fingano per ragioni economiche. Per non parlare dei maschi femministi. È il loro lavoro. Da una parte questa è una consolazione, almeno sai che non sono delle pazze femministe, d'altra pensi che ci tocca sopportare le finte femministe, oltre a quelle reali.
Ex Andrea

Hitler scopre che le femministe copiano il nazismo:


Offline Angelo

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #64 il: Giugno 15, 2015, 01:14:46 am »
@Vicus

Ottimo, sarebbe grave se la maggior parte dei cattolici fossero femministi. Comunque, vedendo i commenti, lo hanno criticato quasi tutti. Mi auguro che non duri molto, al massimo può candidarsi con Sel, più che fare il Papa.

No, si deve combattere tutto, io contesto un'altra cosa, inutile ripetermi.

Sugli effetti del gender hai ragione, ma questa ideologia colpisce tutti: maschi e femmine. Il femminismo solo i maschi. Poi che si debba combattere è pacifico, ma senza tralasciare o appoggiare il femminismo. È un controsenso, altrimenti.

@Angelo

È considerato modernista, ma non lo è. Le discriminazioni e l'odio non sono moderne o antiche. Sono folli.

Certo, mi pare lapalissiano che gran parte delle femministe che vediamo in TV fingano per ragioni economiche. Per non parlare dei maschi femministi. È il loro lavoro. Da una parte questa è una consolazione, almeno sai che non sono delle pazze femministe, d'altra pensi che ci tocca sopportare le finte femministe, oltre a quelle reali.

Colpisce anche le donne che non appoggiano il femminismo.

Indubbiamente le istanze femministe sono assurde, oggi sono proprio ridicole. Ma come mai sono nate e cresciute proprio quando in Occidente hanno messo la ragione, la logica e la matematica al posto di Dio (o dei valori umani) ?
Il femminismo è una derivazione dell'Illuminismo. L'Illuminismo ha fatto grandi cose, ma mettere la ragione, il calcolo, la matematica al posto di Dio (o di valori umani) è molto molto rischioso.



 
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #65 il: Giugno 15, 2015, 01:37:27 am »
Citazione da: Number10
Mi auguro che non duri molto,
Il Papa durerà finché Dio vorrà, come chi appoggia il gender. Lascio a Lui le decisioni.

Il femminismo è dannoso anche alle donne, ma ormai femminismo e LGBT sono una cosa sola, come dichiarano apertamente.

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #66 il: Giugno 16, 2015, 02:18:50 am »
Un altro interessante articolo... Lo ha scritto una donna non femminista. Le femministe sono sempre più umiliate nei loro immondi progetti.

http://www.giornaledelribelle.com/index.php?option=com_content&task=view&id=1341&Itemid=10

La strage gender   

Da Il Ribelle, quotidiano on line, del 12-6-2015 (N.d.d.)
 
A ben pensarci, molto peggiori delle calamità naturali, delle carestie e persino delle guerre sono certe moderne ideologie che, pur non causando milioni e milioni di morti, a lungo andare determineranno una vera e propria strage antropologica.
La più nociva, tra le varie oggi in voga, è quella “di genere”, il cui assunto originario (ovviamente, di stampo americano) consiste nel ritenere che alla nascita un individuo sia sessualmente “indifferenziato” e perfettamente “indistinto”. Secondo tale teoria, sono esclusivamente le consuetudini sociali e l’educazione impartita a formare l’identità sessuale di una persona; di conseguenza, chi nasce femmina, se verrà allevata come un maschio, potrà a tutti gli effetti divenire maschio. E viceversa, s’intende. In questo modo, non avendo più il genere (maschile/femminile) niente a che vedere con il sesso biologico, la persona può arbitrariamente essere manipolata o determinare la propria appartenenza sessuale, come se il corpo sessuato non avesse già in sé il suo principio d’essere. Un’aberrazione infinita, questa ideologia di genere, che scavalca una volta per tutte la natura, ignorando a bella posta le creature.
I sostenitori del gender, così, mescolano in unico calderone, fino a confonderli, gli orientamenti sessuali che possono essere senz’altro molteplici, i profili psicologici che non corrispondono obbligatoriamente alle tendenze sessuali – una donna mascolina non è per forza lesbica, così come un uomo effeminato non è per forza omosessuale – e infine i sessi biologici che, fatta eccezione per i casi limite di ermafroditismo, sono esclusivamente due: tertium non datur.
Mettiamo, però, di trovarci ancora nel campo della teoria, in cui anche l’impossibile può divenire possibile, ma come si risolve la questione, se ci si sposta su un terreno meno speculativo, ma sensibile ed effettivo, quale quello dei bambini? Basta osservarli fin dalla tenera età, per rendersi conto di quanto sia artificiale e capziosa la teoria di genere; nella maggior parte dei casi, dovrebbe essere sufficiente guardare le pose che assume e i gesti istintivamente aggraziati che compie, senza artifizio e indottrinamento alcuno, una bimba di appena un anno, osservare gli atteggiamenti più irruenti e scomposti di un bimbo della medesima età, e poi confrontare le inclinazioni, le preferenze, i capricci e persino il loro modo di essere affettivi: l’una è più tenera e fisica, l’altro più libero e giocoso. Ugualmente, si dipanano fin da subito le parti precipue del carattere di ogni bambino, sia esso riflessivo e introverso, gioioso e gentile, curioso e intraprendente o docile e passivo; è già dalle prime settimane che l’arcano durato nove mesi prende forma e pure sostanza in una specifica identità.
Viene quindi da chiedersi, se così non fosse o, meglio, se tutto questo non lo si volesse ammettere, perché non decidere, insieme al genere sessuale, anche che tipo di persona deve diventare un neonato? Se oramai è lecito “contrattare” addirittura su ciò che è un insindacabile sesso biologico, perché non arrivare a modificare persino un elemento così poco accertabile come l’indole personale? Giunti a questo punto, si potrebbe pensare di creare tout court una persona “progettata” in modo da non riuscire più a reperire in essa alcuna specificità che ne attesti l’individualità.
A tale proposito, è bene dire che, sebbene la teoria di genere si nasconda dietro certi specchietti per allodole, le vispe terese del “politicamente corretto” – quali la “educazione alle differenze e al genere”, la prevenzione e il contrasto al “bullismo o violenza di genere” o, ancora, la “formazione dell’identità di genere”, la “educazione affettiva” ecc. – l’obbiettivo finale non è altro che la strumentale rimozione dei legami e delle appartenenze di ogni sorta e specie (da quelle geografiche a quelle religiose, da quelle comunitarie a quelle sessuali) al fine di ottenere un individuo perfettamente anonimo da manovrare, dislocare e magari, all’occorrenza,  sostituire come una merce qualsiasi. C’è dunque da sperare il meglio e aspettarsi il peggio, per le generazioni che verranno, per quei bambini che, fin dagli esordi della vita, verranno depredati senza appello e senza difesa alcuna della propria legittimità d’essere.
Già oggi, e ancor più domani, saranno in pochi coloro i quali, nelle varie tappe dell’infanzia e poi della giovinezza, riconosceranno e manterranno fede alla loro autentica natura: occorrono una lunga fatica e un grande sforzo di onestà, per fare questo. Saranno pochissimi coloro i quali riusciranno a divenire ciò che sono, ma è vero che in tal caso, nonostante l’ideologia gender e altre perniciose cialtronerie, saranno riusciti nel mestiere più duro. A preoccupare, però, sono tutti gli altri, vale a dire quella maggioranza ordinaria che – ormai senza più identità e riferimenti originari – dopo essere stata sradicata, sarà destinata a sua volta a sradicare.
Ecco perché l’ideologia gender è ben più dannosa delle calamità naturali, delle carestie e delle guerre, che, sì, hanno causato milioni e milioni di morti, ma non hanno mai messo fine all’essenza, cioè a quella stretta, strettissima realtà fisica e spirituale dell’uomo; non l’hanno mai reso apolide rispetto a se stesso, anzi, semmai, è vero il contrario: suo malgrado, l’hanno costretto a fare i conti con l’amara e benedetta verità di non essere mai isolato e mai separato dal tutto che l’ha messo al mondo e che, circondandolo, ovunque si manifesta.
 
Fiorenza Licitra
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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #67 il: Giugno 16, 2015, 03:23:32 am »
Citazione
Viene quindi da chiedersi, se così non fosse o, meglio, se tutto questo non lo si volesse ammettere, perché non decidere, insieme al genere sessuale, anche che tipo di persona deve diventare un neonato? Se oramai è lecito “contrattare” addirittura su ciò che è un insindacabile sesso biologico, perché non arrivare a modificare persino un elemento così poco accertabile come l’indole personale? Giunti a questo punto, si potrebbe pensare di creare tout court una persona “progettata” in modo da non riuscire più a reperire in essa alcuna specificità che ne attesti l’individualità.
A tale proposito, è bene dire che, sebbene la teoria di genere si nasconda dietro certi specchietti per allodole, le vispe terese del “politicamente corretto” – quali la “educazione alle differenze e al genere”, la prevenzione e il contrasto al “bullismo o violenza di genere” o, ancora, la “formazione dell’identità di genere”, la “educazione affettiva” ecc. – l’obbiettivo finale non è altro che la strumentale rimozione dei legami e delle appartenenze di ogni sorta e specie (da quelle geografiche a quelle religiose, da quelle comunitarie a quelle sessuali) al fine di ottenere un individuo perfettamente anonimo da manovrare, dislocare e magari, all’occorrenza,  sostituire come una merce qualsiasi.
Un uomo senza memoria né futuro, che vive di pulsioni (create artificialmente), inconsapevole come un animale. Il consumatore perfetto. Ma come dimostra il fallimento delle passate utopie, 'l'Uomo Nuovo' tarda a nascere. :lol:
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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #68 il: Agosto 01, 2015, 22:55:04 pm »
Post di Number 10 spostato in questo 3d:

Alcuni si fingono morti di figa per far vedere che sono veri uomini e che, soprattutto, non sono gay.

Ora Vicus potrà capire perché, pur condividendo gran parte dei suoi ragionamenti sul movimento Lgbt, da una parte ci andrei piano su questo argomento. Si attaccano gay e lesbiche indifferentemente, ma pensando agli uomini, si cerca di creare questa sorta di fobia (qui il termine omofobia, che ho sempre deriso, ci sta alla grande) il cui fine è costringere il maschio a diventare una sorta di schiavo della figa, per paura, appunto, di essere preso per gay. Perché le donne non vivono con l'ansia di passare per lesbiche? Tutto ciò da un potere immenso alle donne. Normale, se mi trovo costretto a venerare la figa e a dire sempre sì a tutte, anche a costo di rinunciare alla mia vita o ai miei averi, per paura che qualcuno, in caso di rifiuto alla proposta di una bella ragazza, pensi che sia omosessuale.

Infatti il punto della situazione è questo. Alcune si lamentano perché se la donna apre le gambe passa per puttana. Vero. Ma è altrettanto vero che un uomo che non pensa sempre alla figa passa per sfigato o per gay.
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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #69 il: Agosto 01, 2015, 23:11:46 pm »
Il vero uomo non è né morto di figa né gay, ma è attratto dalle donne e normalmente le frequenta. Senza dipendenza né paura.
Che l'assurdo termine omofobia sia stato inventato per rendere l'uomo schiavo della donna è un'affermazione di cui sfugge la logica.
Ignoro la ragione per cui i guai maschili più disparati vengano ricondotti 'all'omofobia' o a un attacco, del tutto imaginario, a gay e lesbiche. Sarebbe interessante capire che ragionamento fai.
« Ultima modifica: Agosto 02, 2015, 00:21:02 am da Vicus »
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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #70 il: Agosto 01, 2015, 23:46:52 pm »
@Number10: Vedo che hai postato critiche alla moderazione ovunque, il che conferma il tuo atteggiamento provocatorio ("che casino").  Tenti di screditare la moderazione con critiche pubbliche e insulti, che sono vietati, e poi parli di censura. E' inaccettabile: rispetto gli utenti e pretendo altrettanto.
Sei libero di parlare di qualsiasi cosa, ma restando in argomento onde permettere di rispondere a chi vuole senza andare fuori dal seminato.
Continui a ricondurre ogni discussione, persino la donnadipendenza maschile, a un'immaginaria persecuzione dei gay. Più OT di così non si può, se non lo capisci non so che altro dirti.
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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #71 il: Agosto 29, 2015, 10:27:18 am »
Femminismo ed LGBT non mi sembrano frutto dello stesso albero, le prime hanno come principale obiettivo il controllo delle nascite, la comunità LGBT .. "Ni".
Il femminismo sarà  un movimento inalienabile per questo motivo, perchè garanzia del proseguimento e controllo della specie  nei paesi occidentali.
Grazie a Dio nel resto del mondo non è così.
Nel movimento degli LGBT alla lunga è prevedibile una scissione, la parte "procreativa" avrà tutele crescenti nel tempo. Si parlerà femminismo-LGBT, fecondazione artificiale,  naturale, e di genitorialità "uterina".
Ma mi associo con chi scommette che femminismo e LGBT non avranno vita facile, alla fine la natura farà il suo decorso.

Offline zagaro

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #72 il: Agosto 29, 2015, 11:31:12 am »
Femminismo ed LGBT non mi sembrano frutto dello stesso albero, le prime hanno come principale obiettivo il controllo delle nascite, la comunità LGBT .. "Ni".
Il femminismo sarà  un movimento inalienabile per questo motivo, perchè garanzia del proseguimento e controllo della specie  nei paesi occidentali.
Grazie a Dio nel resto del mondo non è così.
Nel movimento degli LGBT alla lunga è prevedibile una scissione, la parte "procreativa" avrà tutele crescenti nel tempo. Si parlerà femminismo-LGBT, fecondazione artificiale,  naturale, e di genitorialità "uterina".
Ma mi associo con chi scommette che femminismo e LGBT non avranno vita facile, alla fine la natura farà il suo decorso.
sono alleati contro il mondo 'classico'.
potremmo vederli come lotte di classe o come delle istanze di diritto che partono dal basso a seguito delle evoluzioni tecnologiche, evoluzioni tecnologiche che interessano anche il modo di generare e di educare la prole

Offline Vicus

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #73 il: Agosto 29, 2015, 14:57:11 pm »
Femminismo ed LGBT non mi sembrano frutto dello stesso albero, le prime hanno come principale obiettivo il controllo delle nascite, la comunità LGBT .. "Ni".
Il femminismo sarà  un movimento inalienabile per questo motivo, perchè garanzia del proseguimento e controllo della specie  nei paesi occidentali.
Grazie a Dio nel resto del mondo non è così.
Nel movimento degli LGBT alla lunga è prevedibile una scissione, la parte "procreativa" avrà tutele crescenti nel tempo. Si parlerà femminismo-LGBT, fecondazione artificiale,  naturale, e di genitorialità "uterina".
Ma mi associo con chi scommette che femminismo e LGBT non avranno vita facile, alla fine la natura farà il suo decorso.
Le relazioni LGBT non hanno per oggetto il controllo delle nascite? :lol:
DImentichi l'abolizione del maschile, progetto che avanti a tappe forzate grazie a femminismo, LGBT e altre campagne correlate.
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