Autore Topic: I "fantastici" Stati Uniti d'America  (Letto 15140 volte)

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Offline TheDarkSider

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #15 il: Luglio 06, 2015, 22:05:29 pm »
Dove c'è, la società multirazziale sta implodendo, ma tanto di cappello ai neri americani che nelle condizioni più difficili hanno creato una contro-cultura non banale (jazz, blues, rock) che si è diffusa nel mondo.
Jazz Blues Rock sono roba da inizi del secolo scorso, ora c'e' solo rap violento, ragazze-madri e obesita'.
Francamente, la cultura nera americana contemporanea e' quanto di peggio si possa immaginare, se non sei d'accordo vai a vivere in un qualsiasi quartiere nero di una quasiasi citta' americana e vedi che cambi idea subito ;)

PS tanto per fare un esempio,i neri a Chicago hanno fatto registrare 10 omicidi e oltre 50 feriti da arma da fuoco, e questo solo nel weekend del 4 luglio appena passato
Nelle grandi citta' americane dove ci sono importanti quartieri neri, questi dati sono ordinaria ammistrazione...
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline Frank

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #16 il: Luglio 06, 2015, 22:11:30 pm »
PS tanto per fare un esempio,i neri a Chicago hanno fatto registrare 10 omicidi e oltre 50 feriti da arma da fuoco, e questo solo nel weekend del 4 luglio appena passato
Nelle grandi citta' americane dove ci sono importanti quartieri neri, questi dati sono ordinaria ammistrazione...

E' vero.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Vicus

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #17 il: Luglio 07, 2015, 01:11:12 am »
D'accordo, ma gli omicidi dei neri da parte della polizia dove li mettiamo? Un poveraccio è stato ucciso a St. Louis solo perché vendeva sigarette.
Ho avuto modo di conoscere approfonditamente dei neri americani (o meglio delle nere :lol:) con cui ho abitato per qualche tempo sotto lo stesso tetto.
La prima impressione è apparentemente negativa perché sono (comprensibilmente) pieni di rabbia, e prevenuti contro i bianchi da cui si aspettano incomprensione e ostilità. Ma rotto il ghiaccio le cose cambiano: quel che più meraviglia è che sono stati capaci di elaborare quasi dal nulla - e nelle peggiori condizioni - una cultura viva, alternativa a quella letteraria dell'occidente. Ne fossimo capaci noi, neo-selvaggi inebetiti dalle mode e dal vassallaggio nei confronti del capoquartiere di turno.
Il discorso non vale per gli africani e i neri europei che, ormai, sono culture subalterne all'occidente.

Quanto al rap e all'hip-hop, si può notare una costante della cultura afroamericana: quando la musica commerciale si impadronisce di una nuova invenzione uscita dai ghetti, questi ricominciano con uno stile più elementare che si evolve nel tempo.
Per i neri ma non solo, la musica non è semplice intrattenimento ma ha una forte valenza politica, ci sono stati anche casi di inventori di nuove forme musicali scomparsi in circostanze poco chiare (fonte: The Sound of the City, libro che consiglio caldamente di leggere).

Un noto pamphlet di Ruth Benedict, The Races of Mankind, diceva che il razzismo (e altri atteggiamenti equipollenti) è peggio della stregoneria, perché è impalpabile e diffuso e non ci si può difendere. Insieme alla povertà, bisogna tenerne conto per capire (e non necessariamente giustificare) l'atteggiamento dei neri.

PS Forse non varrà per tutte le nere, ma quelle che ho conosciuto non avevano nulla della vacua immaturità sognante di cui soffrono attualmente le occidentali.
« Ultima modifica: Luglio 07, 2015, 03:09:35 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline zagaro

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #18 il: Luglio 07, 2015, 05:43:13 am »
D'accordo, ma gli omicidi dei neri da parte della polizia dove li mettiamo? Un poveraccio è stato ucciso a St. Louis solo perché vendeva sigarette.
Ho avuto modo di conoscere approfonditamente dei neri americani (o meglio delle nere :lol:) con cui ho abitato per qualche tempo sotto lo stesso tetto.
La prima impressione è apparentemente negativa perché sono (comprensibilmente) pieni di rabbia, e prevenuti contro i bianchi da cui si aspettano incomprensione e ostilità. Ma rotto il ghiaccio le cose cambiano: quel che più meraviglia è che sono stati capaci di elaborare quasi dal nulla - e nelle peggiori condizioni - una cultura viva, alternativa a quella letteraria dell'occidente. Ne fossimo capaci noi, neo-selvaggi inebetiti dalle mode e dal vassallaggio nei confronti del capoquartiere di turno.
Il discorso non vale per gli africani e i neri europei che, ormai, sono culture subalterne all'occidente.

Quanto al rap e all'hip-hop, si può notare una costante della cultura afroamericana: quando la musica commerciale si impadronisce di una nuova invenzione uscita dai ghetti, questi ricominciano con uno stile più elementare che si evolve nel tempo.
Per i neri ma non solo, la musica non è semplice intrattenimento ma ha una forte valenza politica, ci sono stati anche casi di inventori di nuove forme musicali scomparsi in circostanze poco chiare (fonte: The Sound of the City, libro che consiglio caldamente di leggere).

Un noto pamphlet di Ruth Benedict, The Races of Mankind, diceva che il razzismo (e altri atteggiamenti equipollenti) è peggio della stregoneria, perché è impalpabile e diffuso e non ci si può difendere. Insieme alla povertà, bisogna tenerne conto per capire (e non necessariamente giustificare) l'atteggiamento dei neri.

PS Forse non varrà per tutte le nere, ma quelle che ho conosciuto non avevano nulla della vacua immaturità sognante di cui soffrono attualmente le occidentali.

in genere  una cultura non è una poiesi (una nascita dal nulla) ma è la risultate di un complesso di relazioni fra cui anche le relazioni con l'ambiente circostante.
se pensi che la Costituzione degli Stati Uniti ha le stesse parole della sua fondazione,ma  i neri sono passati da schiavi, a cittadini emarginati privi di sostanziali diritti(ad esempio i posti a sedere sugli autubus) a poter essere eletti Presidente puoi tener conto come queste relazioni si stratificano nel tempo ma al  centro ci sta sempre l'Uomo

Offline Vicus

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #19 il: Luglio 07, 2015, 20:38:32 pm »
Non esisteva una cultura americana o afro-americana così articolata prima.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline zagaro

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #20 il: Luglio 07, 2015, 21:45:43 pm »
Non esisteva una cultura americana o afro-americana così articolata prima.

difatti i coloni di Jamestown o i Padri Pellegrini del Mayflower, o i sudanesi catturati e rivenduti nei mercati delle città del Sud, hanno affrontato un nuovo ambiente avendo solo a disposizione ciò che portavano dal loro mondo. hanno riadattato, scartato, adottato, creato nuovi comportamenti che meglio si adattavano alla nuova situazione in cui si sono venuti a trovare. creando da ogni inizio qualcosa di nuovo rispetto alle premesse iniziali

Offline Duca

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #21 il: Luglio 08, 2015, 10:32:02 am »
La prima impressione è apparentemente negativa perché sono (comprensibilmente) pieni di rabbia, e prevenuti contro i bianchi da cui si aspettano incomprensione e ostilità. Ma rotto il ghiaccio le cose cambiano: quel che più meraviglia è che sono stati capaci di elaborare quasi dal nulla - e nelle peggiori condizioni - una cultura viva, alternativa a quella letteraria dell'occidente.
Mah, io non credo che una cultura nasca così, dal basso, cioé dietro c'è sempre la spinta del business e di interessi che non sono solo quelli monetari, ovvero sono cose decise mooolto in alto; del resto i cosiddetti movimenti alternativi sono eterodiretti di modo che viene data alla gioventù l'illusione di esser rivoluzionaria depotenziandola nel contempo del suo slancio; infatti basta guardare oggi i giovani che si credono trasgressivi perché fanno i rapper, ciucciano e pippano, tatuaggi, promiscuità sessuale, senza regole, ecc. ma così si rincoglioniscono e basta con gran soddisfazione dei padroni del vapore.
Poi i negri a me sembrano come bambini, fanno tenerezza, li vedi in giro che fanno i duri e invece sono di pastafrolla, mica come la generazione dei nostri padri e dei nostri nonni, quella era gente che aveva i coglioni quadrati.

Offline Vicus

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #22 il: Luglio 08, 2015, 12:16:32 pm »
Concordo sulla non spontaneità dei movimenti socioculturali, ma non sto parlando del rock commerciale alla Elvis (che rientra nella categoria), bensì di quello originale poco ascoltato dai bianchi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline zagaro

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #23 il: Luglio 08, 2015, 12:22:08 pm »
Mah, io non credo che una cultura nasca così, dal basso, cioé dietro c'è sempre la spinta del business e di interessi che non sono solo quelli monetari, ovvero sono cose decise mooolto in alto; del resto i cosiddetti movimenti alternativi sono eterodiretti di modo che viene data alla gioventù l'illusione di esser rivoluzionaria depotenziandola nel contempo del suo slancio; infatti basta guardare oggi i giovani che si credono trasgressivi perché fanno i rapper, ciucciano e pippano, tatuaggi, promiscuità sessuale, senza regole, ecc. ma così si rincoglioniscono e basta con gran soddisfazione dei padroni del vapore.
Poi i negri a me sembrano come bambini, fanno tenerezza, li vedi in giro che fanno i duri e invece sono di pastafrolla, mica come la generazione dei nostri padri e dei nostri nonni, quella era gente che aveva i coglioni quadrati.

dal cesto delle teorie complottiste, o che prevedono la presenza del grande vecchio, con una spolverata di antropologia pseudoscentifica-razzista.
pensa invece che ognuno di noi ha delle aspettative e che cerca di attuarle. e che queste aspettative scendono nell'arena della vita,ove si incontrano, si alleano,si combattono, ci sta chi vince, ci sta chi perde, chi era buono ma non aveva le risorse, chi non le mette in gioco, chi non ha osato, chi invece ha osato troppo, e così via.
e alla fine come diceva Giovanni Verga uno scrittore della mia terra:  gli uomini si dividono in vinti e vincitori

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #24 il: Luglio 08, 2015, 12:32:40 pm »
dal cesto delle teorie complottiste, o che prevedono la presenza del grande vecchio, con una spolverata di antropologia pseudoscentifica-razzista.
pensa invece che ognuno di noi ha delle aspettative e che cerca di attuarle. e che queste aspettative scendono nell'arena della vita,ove si incontrano, si alleano,si combattono, ci sta chi vince, ci sta chi perde, chi era buono ma non aveva le risorse, chi non le mette in gioco, chi non ha osato, chi invece ha osato troppo, e così via.
e alla fine come diceva Giovanni Verga uno scrittore della mia terra:  gli uomini si dividono in vinti e vincitori
Per te la storia è come una partita di calcetto tra amici, contento tu...

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #25 il: Luglio 08, 2015, 14:20:34 pm »
Per te la storia è come una partita di calcetto tra amici, contento tu...

cininicamente semplice..............................

ognuno di noi cerca il meglio per se (e fino a qui siamo tutti d'accordo), il problema successivo  è cosa intente ognuno per il meglio, ed il meglio per se

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #26 il: Luglio 09, 2015, 12:33:48 pm »
Certamente, ma la storia non è la favoletta che raccontano a scuola, tipo Garibaldi con un pugno di eroi libera il Sud dalla tirannia e dalla miseria... è fatta di movimenti complessi e torbidi che per una serie di motivi non devono essere portati alla luce, tutto qua.
Altrimenti ragioniamo (si fa per dire) come le donne che credono che il femminismo, i diritti, le pari opportunità, insomma tutte queste cazzate siano state introdotte per affrancarle dalle catene dell'oppressione maschile quando invece sono delle astute risorse con cui il capitalismo lo mette in quel posto all'universo femminile.

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« Risposta #27 il: Luglio 09, 2015, 13:23:01 pm »
Certamente, ma la storia non è la favoletta che raccontano a scuola, tipo Garibaldi con un pugno di eroi libera il Sud dalla tirannia e dalla miseria... è fatta di movimenti complessi e torbidi che per una serie di motivi non devono essere portati alla luce, tutto qua.
Altrimenti ragioniamo (si fa per dire) come le donne che credono che il femminismo, i diritti, le pari opportunità, insomma tutte queste cazzate siano state introdotte per affrancarle dalle catene dell'oppressione maschile quando invece sono delle astute risorse con cui il capitalismo lo mette in quel posto all'universo femminile.

cinicamente semplice

e chiaro che un'aspettativa ha bisogno di risorse, di opportunità ... di 'culo'(fortuna con la c maiuscola).

e nulla ci dice sul luogo di nascita di un'aspettativa, potrebbe benissimo essere  il salotto buono di un club di ricchi imprenditori, come potrebbe essere una continua inferesi di necessità di singoli.

e alla fine esistono solo vinti e vincitori, hai mai conosciuto qualcosa di diverso della spada di Brenno? il 'vae victis'?

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #28 il: Luglio 09, 2015, 15:07:40 pm »
cinicamente semplice

e chiaro che un'aspettativa ha bisogno di risorse, di opportunità ... di 'culo'(fortuna con la c maiuscola).

e nulla ci dice sul luogo di nascita di un'aspettativa, potrebbe benissimo essere  il salotto buono di un club di ricchi imprenditori, come potrebbe essere una continua inferesi di necessità di singoli.

e alla fine esistono solo vinti e vincitori, hai mai conosciuto qualcosa di diverso della spada di Brenno? il 'vae victis'?
Mah, non è questione di Brenno, è chiaro che c'è qualcuno che dirige l'orchestra, con il caso o il culo non si spiega la storia. Poi l'istanza singolare, cosa vuoi...

Offline zagaro

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #29 il: Luglio 09, 2015, 15:53:54 pm »
Mah, non è questione di Brenno, è chiaro che c'è qualcuno che dirige l'orchestra, con il caso o il culo non si spiega la storia. Poi l'istanza singolare, cosa vuoi...

un'aspettativa non è un qualcosa che appartiene al singolo.

perchè dò del cafone ad ungiovane che non saluta per le scale  un'anziano?
perchè ho una aspettiva di rispetto del'età

quest'aspettativa non  l'ho creata io, magari da singolo posso fondare il movimento di liberazione dei popoli della NosacciuLandia,che incontrando altre persone che  per i fatti loro hanno maturato quest'aspettativa......
magari la mia aspettativa si ferma solo alla sistemazione dei miei figli, più che alla risoluzione dei problemi della NosacciuLandia

e così via

https://it.wikipedia.org/wiki/Aspettativa_(sociologia)