Autore Topic: Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)  (Letto 7425 volte)

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Offline Suicide Is Painless

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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #15 il: Ottobre 20, 2014, 11:13:17 am »
Come al solito errore nostro, ci si concentra sul dito che indica la luna, e non sulla luna stessa. Non consideriamo soltanto il coraggio che ci vuole, a scrivere e ancora più a pubblicare nel panorama giornalistico di servi dei giornali italiani, un articolo del genere su un quotidiano che comunque e' letto ancora da ca. 60'000 lettori ogni giorno. E se riportato poi nella versione on line, sul terzo o quarto sito d'informazione più letto e seguito in Italia, dati indipendenti alla mano. I "nostri" articoli saranno anche più consapevoli, migliori in tutto(e comunque la capacita' e efficacia di esposizione di Fini e' indiscutibile, scusate eh), meglio articolati e collegati, ecc. Ma a parte noi chi li legge, a chi arrivano davvero? A chi già e' convinto e consapevole, comunque pochi. E non vi preoccupate che l'articolo di Fini come i precedenti suoi, non e' caduto nel dimenticatoio facilmente. Vi postero' la risposta immancabile di tal Silvia Truzzi, già apparsa sulle medesime pagine, all'indomani.
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
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Offline TheDarkSider

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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #16 il: Ottobre 20, 2014, 11:23:23 am »
Quoto Suicide.

A parte che quanto scrive Fini è al 99% corretto, molto più degli argomenti pretestuosi di chi lo contesta, ma poi vale più un'articolo di Fini che mille thread su questo forum a ribattere le cazzate di Lucia o a dialogare con forumisti autistici per far conoscere al grande pubblico i nostri temi.
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Offline TheDarkSider

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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #17 il: Ottobre 20, 2014, 11:25:37 am »

la crisi dei salari è successiva all'ingresso delle donne nel mondo del lavoro, non contemporanea.
al massimo si può applicare questo discorso all'ingresso dei cinesi.
e rimane comunque secondo me sbagliato perchè la crisi dei salari non dipende dalla maggiore disponibilità di lavoratori ma da politiche contro i lavoratori e favorevoli alla speculazione.
le donne che non lavorano è poi un'invenzione piuttosto recente, nel mondo contadino (ma anche all'inizio dell'era industriale) le donne lavoravano altrimenti non si tirava avanti.
ma ammesso e non concesso che non lavorassero....  ma mica queste possono rimanere a casa,  per non far deprimere i mariti?   contano le attitudini individuali, e il lavoro dovrebbe trovarlo l'individuo più portato a prescindere dal sesso.  non facciamo come le femministe che guardano solo al genere.
Uno shock da aumento dell'offerta di lavoro deprime i salari reali, end of story.

Se non sei d'accordo buttati giù da un balcone, visto che non sarai d'accordo neanche con la legge di gravità immagino  :doh: :doh:
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Offline Lucia

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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #18 il: Ottobre 20, 2014, 11:27:59 am »
mille thread su questo forum a ribattere le cazzate di Lucia

 :hmm:
cazzate potete scrivere solo voi

Offline Lucia

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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #19 il: Ottobre 20, 2014, 11:43:49 am »
Veramente Fini ha disegnato un ottimo ritratto di costume sul rapporto tra i sessi e messo in evidenza una dato che, lungi dall'essere una stronzata, è un'evidenza scientifica acquisita: l'ingresso in massa delle donne nel mondo del lavoro ha raddoppiato il lavoro in carico alle donne e depresso i salari di tutti, uomini e donne nessuno escluso.

ma secondo te da quando sono entrate le donne nel mondo del lavoro?
(si, io di donne che lavoravano non solo per se stessse ma per guadagnare soldi per la famiglia ne ho sempre sentite. E se il consorzio delle università italiane italicon non mente, allora Italia 100 anni fa era uno dei paesi più poveri d'Europa e adesso, ancora è ricco, anche se ci sono molte donne che lavorano)

Perché non vi andrebbe bene la meritocrazia?

@@@
 secondo me la parte più interessante di ciò che dice è quella con la crisi del maschile per mancanza di guerre e ideologie.
 "all'uomo sono venute a mancare le situazioni per far valere la propria virilita': Non c'è piu' la guerra, non ci sono piu' ideologie un po' truculente come il comunismo o il fascismo, la tecnologia ha reso superflua la forza fisica: E l'uomo ha bisogno di dimostrare se non la forza, almeno il proprio coraggio."
E vero, valori maschili significa un punto di riferimento forte ma ogni volta quando si crea bisogna anche distruggere, ogni ideologia diventa idolatria e esclusione.
Coraggio, grande gioco della guerra significa che facciamo bambini perché siano uccissi nella guerra, che alcuni dimostrino quanto sono coraggiosi.
Né il coraggio, né l'eroismo non sono più valori di per se ( a parte che lo sono in situazioni di bisogno, ma meglio non andare a cercarle).
Questa e non l'entrata delle donne nel mondo del lavoro crea la crisi dei valori tradizonalmente maschili.


« Ultima modifica: Ottobre 20, 2014, 11:55:20 am da Lucia »

Offline TheDarkSider

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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #20 il: Ottobre 20, 2014, 12:20:47 pm »
ma secondo te da quando sono entrate le donne nel mondo del lavoro?
(si, io di donne che lavoravano non solo per se stessse ma per guadagnare soldi per la famiglia ne ho sempre sentite. E se il consorzio delle università italiane italicon non mente, allora Italia 100 anni fa era uno dei paesi più poveri d'Europa e adesso, ancora è ricco, anche se ci sono molte donne che lavorano)

Perché non vi andrebbe bene la meritocrazia?
Non lavorare, per le donne ma anche per gli uomini, è un privilegio, di cui ora tu fortunatamente godi ;)

Questo privilegio è chiaro che per gran parte della storia dell'uomo non si è potuto avere, diciamo che è più l'eccezione che la regola. E ovviamente gli uomini non lo hanno mai potuto fare, di stare a casa e non lavorare, perché come dice ilmarmocchio "homo sine pecunia imago mortis".

Ad ogni modo, sta meglio una famiglia in cui lo stipendio di lui è sufficiente a mantenere la moglie bella riposata in casa, o una in cui la moglie è costretta a fare il doppio lavoro in casa e fuori?

Questo è il punto: la possibilità di non lavorare è un LUSSO, non un divieto con cui il patriarcato opprime le donne.


Citazione
@@@
 secondo me la parte più interessante di ciò che dice è quella con la crisi del maschile per mancanza di guerre e ideologie.
 "all'uomo sono venute a mancare le situazioni per far valere la propria virilita': Non c'è piu' la guerra, non ci sono piu' ideologie un po' truculente come il comunismo o il fascismo, la tecnologia ha reso superflua la forza fisica: E l'uomo ha bisogno di dimostrare se non la forza, almeno il proprio coraggio."
E vero, valori maschili significa un punto di riferimento forte ma ogni volta quando si crea bisogna anche distruggere, ogni ideologia diventa idolatria e esclusione.
Coraggio, grande gioco della guerra significa che facciamo bambini perché siano uccissi nella guerra, che alcuni dimostrino quanto sono coraggiosi.
Né il coraggio, né l'eroismo non sono più valori di per se ( a parte che lo sono in situazioni di bisogno, ma meglio non andare a cercarle).
Questa e non l'entrata delle donne nel mondo del lavoro crea la crisi dei valori tradizonalmente maschili.
Qui sono d'accordo.
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Offline Rita

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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #21 il: Ottobre 20, 2014, 12:44:36 pm »
Non lavorare, per le donne ma anche per gli uomini, è un privilegio, di cui ora tu fortunatamente godi ;)

perfetto, qui sono d'accordo.
Per quanto mi riguarda il dubbio nell'eterna diatriba tradizionalisti/paritaristi è proprio questo.
Perché quando Vicus parla di tendenze a lavorare a casa (o non lontano) non credo parli di una società in cui la donna sta a casa a scarrozzare il bambino o i bambini a lezione di sport o danza, chiacchierando nei tempi morti con le amiche casalinghe, mentre il marito sta 10 ore in ufficio piuttosto che sull'attività lavorativa a farsi il mazzo.
La società "ideale" visto che la tecnica e la scienza lo permetterebbero (ed è qui che continuate a non capirvi tradizionalisti/paritaristi) è quella in cui lavorare meno ed avere più tempo libero per i figli, gli hobby e gli interessi dovrebbe essere appannaggio di entrambi.

La società "ideale"è quella in cui magari anche il papà ha l'occasione di portare a calcio il bambino e vederlo mentre gioca, magari dandogli consigli. E in quel momento, magari la mamma non ha un tubo da fare, (a meno di stare sempre incollata al bambino perché non si fida a lasciarlo solo col padre, come ho visto fare a molte mamme). E potrebbe pure, in quel momento, avere un'attività che potrebbe (o non potrebbe) tramutarsi in occasione di aiuto economico per la famiglia.

Ecco perché, secondo me, sono discussioni sterili.

Non è, come dice Vicus, chi vuole togliere di mezzo la penicillina e le gru, il computer o la lavatrice. E' come impiegare il tempo che ci ha reso libero la gru, il computer o la lavatrice.

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Offline Animus

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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #22 il: Ottobre 20, 2014, 12:52:42 pm »
:hmm:
cazzate potete scrivere solo voi

 :D
Cmq, per me 'sto articolo di Fini pare un po' ammuffito...
Andava bene 10 anni fa, che scriveva le stesse cose, ora mi aspetterei qualcos'altro...non la solita minestra che a forza di riscaldarla, diventa scotta .

Si vede che è proprio invecchiato....

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline Rita

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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #23 il: Ottobre 20, 2014, 13:09:23 pm »
Ad ogni modo, sta meglio una famiglia in cui lo stipendio di lui è sufficiente a mantenere la moglie bella riposata in casa, o una in cui la moglie è costretta a fare il doppio lavoro in casa e fuori?


guarda che, fra le cause di questa situazione io un po' di colpa anche a questa mentalità del "mia moglie deve fare la signora" gliela darei eh.. poca poca, ma ci penserei  :D
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Alberto1986

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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #24 il: Ottobre 20, 2014, 16:16:11 pm »
Da Il Fatto Quotidiano, pag. 18, sabato 18 ottobre 2014

Care donne, scusate, è anche colpa vostra

Le donne hanno fatto un altro passo avanti sulla strada della parita'. Prima morivano 7 anni dopo gli uomini, adesso questo scarto si è dimezzato: 3,8. Ben gli sta. Hanno voluto entrare nel mondo del lavoro maschile e ne hanno assunto tutto lo stress, fumano, bevono, si fanno di coca. Eppoi nella competitivita' sul lavoro - altra fucina di nevrosi- non hanno rivali. O, per essere piu' precisi, li hanno: sono le loro colleghe, soprattutto le brutte. Per non retrocedere allo status di "brutte" sono costrette ad acrobazie faticosissime. Gia' la manutenzione del corpo di una donna impegna un paio di ore al giorno, fra maquillage, capelli, depilazioni, abluzioni accuratissime. Adesso si sono aggiunte palestra, acquagym, jogging (pratica particolarmente insensata: nessuno ha mai pensato seriaamente che le gambe delle donne siano fatte per camminare tantomeno per correre). Le donne sono le prime vittime della modernizzazione. Fanno un doppio lavoro. Quello in ufficio e quello a casa. L'antropologia non si puo' ingannare, l'accudimento dei figli spetta a lei e per un periodo piuttosto lungo perchè il cucciolo dell'uomo e il piu' tradivo a svezzarsi. Forse per questo riluttano a farli. Ma arrivate vicino alla quarantina sentono che manca loro qualcosa e sono prese dall'angoscia. Perchè i figli non vengono quando ti pare. In linea di massima ci vorrebbe anche un partner stabile, ma anche lasciando perdere questo trascurabile particolare l'eta' della massima fecondita' della donna sono i 27 anni, a 37, 38, 40 le cose si fanno piu' difficili. Eppoi quegli ex feti, quegli esseri misteriosi sparati fuori dalla loro inquietante vagina hanno una vitalita' impressionante, che per essere governata ha bisogno di una vitalita' altrettale, che ha vent'anni si ha, a quaranta molto meno. Sono perennemente insoddisfatte. A parte quelle che lamentano "depressioni cupissime", "solitudini infinite", non ce n'è una fra le mie amiche, quelle comprese fra i 25 e i 55 anni (oltre diventa inutile discutere, perchè nessuno le scopa piu', se non per dovere d'ufficio) che non sia attratta da esoterismi, Osho, Milarepa e altre stronzate orientali. Segno che manca loro qualcosa, qui in Occidente. Il maschio. Mentre infatti la donna si mascolinizza (guardatele camminare: non camminano, marciano su tacco12) l'uomo si femminilizzava. Peraltro all'uomo sono venute a mancare le situazioni per far valere la propria virilita': Non c'è piu' la guerra, non ci sono piu' ideologie un po' truculente come il comunismo o il fascismo, la tecnologia ha reso superflua la forza fisica: E l'uomo ha bisogno di dimostrare se non la forza, almeno il proprio coraggio. La donna no, preparata ai dolori del parto il coraggio ce l'ha, ma quando serve, altrimenti è capace di svenire se un topolino di campagna le passa fra le gambe (e questo la rendeva deliziosa).

Ma anche in questo campo assistiamo ad un rovesciamento straordinario, in particolare nel mondo musulmano: le donne vanno a fare la guerra come ci raccontano le cronache dall'Iraq (prima gli mettevano il burqa, adesso gli permettono di combattere): E' una distorsione totale dell'universo femminile. La donna, che dà la vita, ha sempre avuto orroredi queste carneficine ai suoi occhi insensate, per l'uomo la guerra è sempre stata il grande gioco, "il gioco di tutti i giochi", che gli permettve di appagare il suo oscuro istinto di morte. Infine, se dovessimo dare un minimo di credito di intelligenza ai "padroni delle ferriere" dovremmo pensare che l'emancipazione femminile l'hanno inventata e foraggiata loro. Prima lavorava uno solo e ci manteneva tutta la famiglia. Adesso devono lavorare tutti e due e spesso non basta. Ergo: paghi uno e prendi due. Elementare Watson.

Massimo Fini


Innanzitutto nella parte in rosso ci sono una sequela di cazzate. Che Fini vada in un qualsiasi tipo di cantiere a veder lavorare gli uomini sotto il sole a picco o al gelo e poi vediamo se la forza fisica è diventata superflua come scrive. Il suo discorso, forse, sarà credibile quando e se i robot sostituiranno in tutto e per tutto il lavoro maschile. Ma sino a quel momento le sue cazzate rimangono campate in aria e senza alcun fondamento. Secondo, non so Fini dove vive e cosa guarda, ma le guerre continuano ad esserci nel mondo e quelli che continuano a combattere e morire sono sempre e soltanto uomini. Le donne combattenti sono pura propaganda e fumo negli occhi ed appaiono solamente dove ci sono le telecamere. Per cui...

Diciamo che, dal mio punto di vista, l'articolo di Fini non sa di nulla ed anzi sembra fare più danni che altro. Se potessi dare un consiglio a Fini direi che, pur ammirando il suo coraggio, reputo i suo scritti insipidi e dettati da rabbia mal incanalata che acceca qualsiasi ragionamento razionale. Diciamo che se riflettesse un minimo prima di scrivere, potrebbe scrivere articoli decisamente migliori.

Online Frank

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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #25 il: Ottobre 20, 2014, 18:30:16 pm »

Innanzitutto nella parte in rosso ci sono una sequela di cazzate. Che Fini vada in un qualsiasi tipo di cantiere a veder lavorare gli uomini sotto il sole a picco o al gelo e poi vediamo se la forza fisica è diventata superflua come scrive. Il suo discorso, forse, sarà credibile quando e se i robot sostituiranno in tutto e per tutto il lavoro maschile. Ma sino a quel momento le sue cazzate rimangono campate in aria e senza alcun fondamento. Secondo, non so Fini dove vive e cosa guarda, ma le guerre continuano ad esserci nel mondo e quelli che continuano a combattere e morire sono sempre e soltanto uomini. Le donne combattenti sono pura propaganda e fumo negli occhi ed appaiono solamente dove ci sono le telecamere. Per cui...

Diciamo che, dal mio punto di vista, l'articolo di Fini non sa di nulla ed anzi sembra fare più danni che altro. Se potessi dare un consiglio a Fini direi che, pur ammirando il suo coraggio, reputo i suo scritti insipidi e dettati da rabbia mal incanalata che acceca qualsiasi ragionamento razionale.
Diciamo che se riflettesse un minimo prima di scrivere, potrebbe scrivere articoli decisamente migliori.


Concordo.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #26 il: Ottobre 20, 2014, 18:39:23 pm »
La scontatissima, risibile risposta di Silvia Truzzi, da Il Fatto Quotidiano di domenica, 19 ottobre 2014, pag. 22, dal titolo: Caro Massimo, sulle donne i Fini non giustificano i mezzi.
Risibile e scontatissima soprattutto la chiusa finale, quando anche laddove si presentassero con tutte le testè citate caratteristiche gli uomini che alle donne di oggi "mancherebbero così tanto", verrebbero presi a pete se non derisi, e subito scartati in favore magari dell'italiano come del marocchino o dell'albanese non c'è eccezione nè differenza alle mode che tirano,  che menefreghista e coatto (altro che i corteggiatori e gli "attenti", che innegabili risate a queste stantie stronzate femministe/iche!) magari le sfrutta pure, le mena e le tratta male, e come tanto piace questo sì alle donne, che le riempia di balle e neghi, neghi sempre soprattutto l'evidenza. Certo, tutto molto "virilmente" e maschiamente, certo,.. certo...

Periodicamente Massimo Fini, che questo giornale ha la grande fortuna di ospitare dalla sua nascita, scrive un’invettiva contro le donne. Nel 2010 il titolo era: “Le donne sono una razza nemica”. Tocca qui rispondergli, oggi come allora, perchè la sua rubrica Battibecco esce il sabato, Fatti di vita la domenica: proveremo a farlo, cercando di non incorrere in uno dei molti capitali difetti dei quali c’incolpa: Nel 2010 la prima lamentela che si muoveva al nemico in gonnella era che le donne vivono sette anni piu’ degli uomini: Apprendiamo che il gap si è dimezzato, passando a 3,8 anni: “Ben gli sta: Hanno voluto entrare nel mondo del lavoro e ne hanno assunto tutto lo stress”. In effetti, oggi piu’ che mai le donne lavorano per hobby, non per necessita’ di portare uno stipendio a casa. Senza dire che l’autonomia economica ha concesso al “secondo sesso” di non dover dipendere dal primo (mariti, padri, amanti): Con il conseguente effetto collaterale di scegliere come, dove e con chi stanno bene. “Nella competitivita’ sul lavoro- altra fucina di nevrosi- non hanno rivali. O. per essere più precisi, li hanno: sono le loro colleghe, soprattutto le brutte”. Onestamente, non commentabile: “Per non retrocedere allo status di “brutte” sono costrette ad acrobazie faticosissime: Gia’ la manutenzione del corpo di una donna impegna un paio di ore al giorno, fra maquillage, capelli, depilazioni, abluzioni accuratissime”. Ma si è mai sentito un uomo che volesse accanto una donna puzzolente, coi capelli unti e i peli sulle gambe?
Fanno un doppio lavoro, le arpie. “Quello in ufficio e quello a casa”. Forse se mariti e fidanzati dessero una mano autentica a casa – invece di spaventarsi perché lei ha un buon lavoro e farle pagare ogni ritardo con frasi colpevolizzanti, tipo “Non hai ancora cucinato la cena?”-tutto sarebbe piu’ facile. Sulla maternità Fini dice che le donne, il cui picco di fertilità arriva ai 27 anni, si svegliano verso i 40 quando tutto è piu’ difficile: Concepire, portare avanti la gravidanza, partorire e crescere i pargoli. Vero, dal punto di vista della natura il bilancio è negativo: Però bisogna fare molta attenzione: la questione è talmente personale, intima, legata a milioni di fattori (economici, emotivi, sentimentali, di salute) che ogni generalizzazione è stupida. Soprattutto l’obiezione rischia di essere offensiva o peggio, dolorosa per chi la riceve. “Sono perennemente insoddisfatte: A parte quelle che lamentano “depressioni cupissime”, “solitudini infinite”, non ce n’è una fra le mie amiche, quelle comprese fra i 25 e i 55 anni (oltre diventa inutile discutere, perché nessuno le scopa più, se non per dovere d’ufficio) che non sia attratta da esoterismi, Osho, Milarepa e altre stronzate orientali”. Almeno una sì, se è possibile ambire all’epiteto “amica”. Ma discutibili tendenze spirituali a parte, davvero bisognerebbe dire che anche per i maschi oltre una certa età fare sesso diventa un problema biologico. La pillola blu è un aiutino (ancorchè non innocuo), ma non è che certe pance flaccide e tripli menti ballonzolanti siano un bello spettacolo. Però Fini ha ragione quando scrive che mentre la donna si mascolinizzava, l’uomo si femminilizzava. E infattin alle donne o maschi mancano. Tantissimo. Quelli che sapevano guardare, corteggiare, proteggere. Che superavano l’adolescenza, quando l’adolescenza finiva. Al di là di anacronistiche incazzature di genere e clichè scontati, si potrebbe semplicemente venirsi un po’ incontro. E magari chissà, perfino recuperare un po’ di incanto (magari funziona anche per i sagaci polemisti).

Silvia Truzzi

Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.

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« Risposta #27 il: Ottobre 20, 2014, 18:52:15 pm »
Citazione
E infattin alle donne o maschi mancano. Tantissimo. Quelli che sapevano guardare, corteggiare, proteggere.


"Donne e maschi"
E va be'...


Ma i "maschi" ai quali si riferisce la tipa, non son gli stessi che le femministe han ferocemente combattutto e denigrato per decenni ?
Bah... La coerenza, questa sconosciuta.



«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Care donne, scusate, è anche colpa vostra (Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano)
« Risposta #28 il: Ottobre 20, 2014, 19:01:10 pm »
Fini nell'articolo intendeva mettere in rilievo un aspetto e una piega preponderante nella società moderna automatizzata e a turbocapitalismo, non certo negare l'esistenza e la perdurante importanza dei lavori di fatica e manuali....Basti dire quanti posti di lavoro si sono persi e si perderanno, negli ultimi quindici anni e nel prossimo futuro,persino nei Brics a crescita economica, per la sempre crescente automatizzazione in settori di lavoro fisico e manuale, laddove prima ancora non esisteva. Caro Frank.
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« Risposta #29 il: Ottobre 20, 2014, 19:02:55 pm »

"Donne e maschi"
E va be'...


Ma i "maschi" ai quali si riferisce la tipa, non son gli stessi che le femministe han ferocemente combattutto e denigrato per decenni ?
Bah... La coerenza, questa sconosciuta.

INFATTI.....
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